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Riforme, in pensione a 67 anni

Novità in termini di riforme sono in fase di studio per valutarne l’inserimento nella manovra correttiva. Riforme che dovrebbero toccare pesantemente anche il settore delle pensioni, visto e considerato che si vocifera di un possibile incremento dell’età pensionabile per tutti gli italiani (e non solamente per le donne del settore privato), in linea con l’adeguamento alla speranza di vita.


Ecco tutti i dettagli della manovra che potrebbe essere approvata dal governo con uno sguardo in particolare alle pensioni:

Età pensionabile
Quanto sopra significa, in termini più concreti, portare l’età di vecchiaia fino ai 70 anni entro il 2050. Sulla base di quanto sopra, l’età per andare in pensione dovrebbe essere portata in rialzo di tre mesi ogni tre anni, con diversi step intermedi utili per conseguire il macro obiettivo di cui sopra.

In particolare, e ragionando più sul breve termine, pare che l’intenzione sia quella di portare l’età di vecchiaia per gli uomini a 66 anni e tre mesi già nel 2013, e quella di anzianità a 63 anni e tre mesi, sia per gli uomini che per le donne.

Nel medio termine, e cioè entro il 2020, l’età di vecchiaia dovrebbe invece salire a quota 67 anni per uomini e donne, e quella di anzianità a 64 anni per entrambi i sessi.

Manovra economica

Più complessivamente, la manovra economica dovrebbe riguardare un ammontare di circa 43 miliardi di euro, da distribuirsi in 3 miliardi per il 2011, 5 miliardi per il 2012 e 35 miliardi per il 2013 e il 2014. Una cifra che potrebbe non essere sufficiente per poter garantire il previsto pareggio di bilancio, tanto che alcune stime auspicherebbero l’approvazione di una manovra correttiva da 50 miliardi di euro.

Rimane ora da chiarire in che modo verranno trovati tali soldi. La parola d’ordine sembra essere quella di un “taglio” a diverse risorse, dai ministeri (dai quali si dovrebbero risparmiare 6 miliardi) ai comuni (3 miliardi), dalla sanità (6 miliardi) alle pensioni d’oro (1,5 miliardi). Ma basterà?

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