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Il G20 vuole salvare l’Europa

Il G20 appena concluso ha un’importanza senza precedenti visto e considerato che il tema del giorno sul banco dei ministri economici dei 20 paesi più potenti del mondo è stato uno soltanto: come salvare l’euro e l’Europa! Si perchè la paura degli Stati Uniti, della Cina e delle altre potenze asiatiche è che l’Europa possa innescare una recessione senza precedenti. Questo timore ha spinto i paesi del G20 ha prendere delle decisioni senza precedenti pur di salvare l’Euro e, di conseguenza l’economia globale, visto che un eventuale default di uno dei paesi membri avrebbe ripercussioni gravissime e, forze, insostenibili.

Come uscire dalla crisi

Ovviamente ancora si parla di indiscrezioni ma la fonte è più che autorevole visto che a rilasciarla è il Sunday Times. Si parla di 3 punti fondamentali studiati appositamente per evitare il default della Grecia e il possibile tracollo degli altri paesi europei in difficoltà.

Ecco i punti fondamentali su cui si baserebbe, secondo le indiscrezioni del Sunday Times, il piano di salvataggio:

1) Ricapitolizzazione delle Banche deboli: questo punto riguarda le banche europee più deboli o in maggiore difficoltà come quelle che hanno in portafoglio titoli Greci (ne sono un esempio alcuni importanti istituti di credito francesi).

2) Aumento del Fondo “salvastati”: aumento del fondo dai 400 miliardi attuali a circa 3000 miliardi cifra che consentirebbe salvataggi anche di paesi molto più grandi della Grecia.

3) Default pilotato della Grecia: visto che il default della Grecia sembra ormai inevitabile il G20 ha stabilito che tanto vale controllarlo e permettere al paese di rimanere in Europa.

Ora c’è da stabilire se queste manovre sono realmente state decise (ma il Sunday Times avrebbe appreso la notizia da fonti vicinissime ai ministri del G20) e se saranno sufficienti a scongiurare una recessione globale che sembrerebbe ormai inevitabile.

Di certo potrebbe contribuire a tenere tranquille le borse per evitare un’altra settimana di andamenti negativi che facciano bruciare altri miliardi ai principali titoli.

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