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Inps: riscossi 3 miliardi in più

Buone notizie per le casse dell’Inps che dichiara di aver incassato, nei primi 10 mesi del 2010, ben 3 miliardi di euro in più (ossia il 3,3%) rispetto allo stesso periodo del 2010. Questo dato viene commentato in maniera molto positiva da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, secondo cui i 3 miliardi  in più di incasso sarebbero frutto di una nuova presa di coscienza delle aziende che starebbero più attente a rientrare nei termini anche per quanto riguarda i pagamenti contributivi.

 

Questo risultato, quindi, sarebbe il frutto indiretto della lotta all’evasione fiscale a cui si è dato maggiore vigore negli ultimi mesi con l’aggravarsi della crisi economica che ha reso necessario recuperare parte delle mancate entrate.

Le aziende spaventate dal rafforzamento dei controlli e dall’inasprimento delle sanzioni avrebbero deciso di pagare puntualmente i contributi inps. Basti pensare, infatti, che un effettivo miglioramento nella lotta all’evasione c’è stato visto che sono 4 miliardi i soldi che l’Inps ha incassato dalle verifiche agli evasori.

Se poi analizziamo solo i contributi aziendali (scoprporandoli da quelli di lavoratori autonomi, domestici e parasubordinati) scopriamo che l’aumento reale è stato del 4,5%. Un dato molto comfortante che permette di proseguire con fiducia sulla linea della lotta all’evasione fiscale che, ad oggi, rappresenta uno dei problemi più grandi che impediscono al nostro paese di mettere in ordine i propri conti.

Contributi Inps per le aziende

Ma come funzionano i contributi inps per le aziende? Ogni impresa deve provvedere al pagamento dei contributi previdenziali dei propri lavoratori.  Il calcolo dei contributi è molto complesso ed è stabilito dall’Inps che prevede delle apposite tabelle (ma generalmente questo lavoro viene riservato ad un consulente del lavoro esterno, nel caso di piccole attività, o interno al proprio organico per le grandi aziende) e dei parametri cui fare riferimento.

Una parte dei contributi è a carico del lavoratore che viene recuperata dall’azienda attraverso le trattenute in busta paga, e la restante parte è a carico del datore di lavoro che, comunque, resta l’unico soggetto tenuto, per legge, al versamento dei contributi dei propri lavoratori.

Per avere maggiori informazioni si può visitare l’apposita sezione sul sito dell’inps dedicata ai modelli contributivi delle aziende.

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