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Lunedì si decide il futuro della Grecia

Qualche giorno fa ci eravamo posti qualche dubbio sulla reale possibilità che la Grecia potesse uscire dalla crisi ed evitare il fallimento. Non a caso avevamo pubblicato un articolo dal titolo “Cosa succede se la Grecia esce dall’euro?“, analizzando la situazione del paese ellenico senza i filtri che da giorni vengono imposti dalla stampa internazionale e dalle fonti ufficiali. Il teatrino a cui stiamo assistendo, infatti, ha dello sconvolgente: sono quasi 2 mesi che si va avanti dicendo che entro una settimana le parti sigleranno un accordo per sbloccare i fondi ed evitare il default ma, alla scadenza, viene puntualmente rimandato il tutto lasciando il paese e l’intera Europa, con un nulla di fatto. Tant’è che cominciano perfino a circolare delle voci sulla possibile presa di posizione di alcuni paesi dell’eurozona che starebbero spingendo per far uscire la Grecia dall’euro.

Si tratta dell’ennesima provocazione o di qualcsa di più reale? Purtroppo, per il momento, non è dato saperlo visto che le notizie cambiano di giorno in giorno. Quello che appare sempre più certo è che le misure imposte alla Grecia in cambio degli aiuti finanziari stringerebbero il paese in una morsa talmente forte da rendere impossibile, o quasi, una ripresa economica nel medio periodo.

Se a questo aggiungiamo le tensioni sociali che stanno mettendo a dura prova ogni giorno Atene è chiaro di quanto sia pericolosa la situazione. Come dicevamo in queste ultime ore è circolata la voce secondo cui alcuni paesi (tra cui Germania, Olanda e Finlandia) vorrebbero portare fuori dall’euro la Grecia.

Tuttavia quello che lascia perplessi è che le conseguenze sarebbero durissime per tutti. Un’eventuale uscita dall’euro di Atene significherebbe riaccendere quella pericolosa miccia sulla bomba dei debiti sovrani che potrebbe affondare velocemente il Portogallo e rinvigorire le tensioni sui debiti di Spagna e Italia.

Inoltre un eventuale default incontrollato porterebbe a delle enormi perdite proprio le banche tedesche e francesi che sono quelle più esposte in titoli greci. Non sarebbe da escludere, quindi, che si possa accumulare molta incertezza anche sul futuro della Francia, un paese sempre più in bilico dal punto di vista finanziario.

Sta di fatto che, anche ieri, è stato rimandato a lunedì l’incontro dell’eurogruppo che avrebbe dovuto decidere definitivamente se sbloccare i 130 miliardi di euro che occorrono per salvare la Grecia in quanto, secondo i vertici europei, mancherebbero ancora le condizioni ottimali.

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