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Monti sotto pressione e lo spread torna a fare paura

Monti sembra aver perso quella sicurezza che ha caratterizzato i primi mesi del suo mandato. Ora la sua strada si complica (e non poco) visto che tutti i sacrifici chiesti agli italiani fino ad ora non sembrano essere serviti a molto visto che lo spread è tornato a lambire la pericolosa soglia psicologica dei 500 punti base. Tuttavia passi significativi sono stati fatti. Il rigore voluto da Monti ci ha permesso di tornare a ricoprire un ruolo a livello internazionale adeguato al peso della terza economia dell’eurozona. Tuttavia gli obiettivi del premier non sono stati centrati specialmente per quanto riguarda la tanto discussa manovra sul mercato del lavoro che, secondo lo stesso Monti, avrebbe dovuto far scendere lo spread sotto quota 300 punti. Ora che la Spagna è già dovuta ricorrere agli aiuti dell’Europa per salvare le sue banche l’attenzione internazionale è tutta sul nostro premier che continua a perdere consensi interni indebolendo la sua leadership e il peso sui partiti.

Secondo il Wall Street Journal l’economia italiana, viste le sue dimensioni, sarebbe troppo grande da salvare. I rendimenti dei nostri titoli di stato continuano ad aumentare e questa non è una bella notizia visto che dobbiamo rinnovare ancora la metà del debito in scadenza quest’anno. Che stia aumentando la tensione sul nostro premier emerge anche da un’altro fatto accaduto ieri.

Monti si sarebbe stizzito per il parlare di possibili aiuti all’Italia: “Trovo del tutto inopportuno che i rappresentanti di altri governi dell’Unione europea stanno parlando della situazione di altri paesi” riferendosi, molto probabilmente, alle parole del ministro austriaco che aveva profetizzato imminenti aiuti finanziari al nostro paese.

Come dargli torto del resto? Quello che più appare assurdo all’interno dell’eurozona è che ogni paese sembri pensare solo ed esclusivamente a se stesso additando la colpa di questa disfatta verso gli altri. Insomma non appare certo un’unione molto forte quella dell’euro.

Intanto, visto l’aggravarsi della crisi il presidente del Consiglio ha convocato a palazzo Chigi un vertice di emergenza con i segretari di maggioranza Alfano, Bersani e Casini per aggiornarli sulla situazione economica.

Ma il vero nodo resta la posizione della Germania. In queste ore circola una nuova voce: a Londra, George Osborne, cancelliere britannico dello Scacchiere, si poneva l’interrogativo se un’uscita greca dall’euro non sia un prezzo che deve essere pagato per convincere la Germania ad adottare le misure necessarie al salvataggio della moneta unica.

Un’ipotesi possibile ma che mi lascia sconcertato.

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  • quanto rischia l’Italia?: il nostro paese viene indicato da tutti come il prossimo che sarà costretto a ricorrere agli aiuti finanziari europei, cerchiamo di capire quanto ci sia di vero in tutto ciò;

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