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Stati uniti d’Europa: sogno o realtà?

Come avuto modo di sottolineare anche nei giorni scorsifinchè ogni paese dell’eurozona continuerà a guardare solo ai propri interessi l’avere una moneta unica continuerà ad essere più un peso che un vantaggio. Per questo alcuni leader europei stanno spingendo nella direzione di una maggiore coesione politica ed economica… insomma bisogna creare una sorta di Stati Uniti d’Europa. Solo in questo modo si potrà dare tregua ai debiti dei singoli stati, oggi sempre più soggetti alla speculazione, e rilanciare l’economia dell’intera area. D’altronde la crisi in Europa è scoppiata in maniera così violenta quando si è messo in dubbio il salvataggio di un paese, la Grecia, di cui si erano scoperti i conti “non proprio in ordine”. E’ come se in america non si desse per scontato che la California, che ha una montagna di debiti e sarebbe già tecnicamente fallita, non venisse aiutata dallo stato centrale. In piccolo è un po come se in Italia lo stato abbandonasse al proprio destino le regioni in difficoltà continuando ad erogare servizi solo a quelle più virtuose.

Insomma l’euro così come è stato fatto proprio non ha senso perchè far coesistere gli interessi di paesi diversi che in comune hanno solo la moneta ma che continuano ad avere delle politiche economiche profondamente diverse è estremamente difficile e ne abbiamo avuto la riprova visto che alla prima difficoltà i leader dell’eurozona si sono subito divisi.

Oggi l’area euro appare profondamente spaccata con da un lato l’Italia e la Francia, pronte a chiedere magggiore coesione e l’approvazione di strumenti di condivisione del debito, dall’altro la Germania che proprio non ne vuole sapere.

Secondo le indiscrezioni pubblicate su ilsole24ore.com nell’eurogruppo di oggi si parlerà di unione bancaria (garanzia unica sui depositi e vigilanza centralizzata), unione fiscale e di bilancio (maggiore controllo reciproco tra i bilanci nazionali che vada oltre il patto di bilancio “fiscal compact” approvato nei mesi scorsi) e soprattutto una maggiore coesione economica (condivisione del debito tramite T-Bill, eurobond e/o redemption fund).

Tra gli altri temi fondamentali che verranno affrontati segnaliamo il potenziamento delle funzioni della Banca centrale europea (acquisto di titoli di Stato anche sul mercato primario divenendo difatti un prestatore di ultima istanza) e del fondo salva-Stati (che da luglio confluirà nell’Esm, meccanismo di stabilità permanente) dotandolo della facoltà di ricapitalizzare direttamente le banche senza passare, come già successo con la Spagna, per un finanziamento ai governi.

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