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Liquidazione Montezemolo: ti servono 1.200 anni per guadagnare come lui

luca montezemoloNegli ultimi giorni ha creato particolare scalpore leggere che l’ex presidente Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, riceverà a titolo di liquidazione una retribuzione di 27 milioni di euro. Questioni di legittimità a parte (trattandosi di una società privata, l’azienda ha tutto il diritto di corrispondere il bonus al proprio ex manager), opinionisti e sentire comune si è interrogato sulla ragionevolezza e sull’eticità di tale compenso, sottolineando quanto fosse distante dallo stipendio attribuito (o dal TFR maturato) dai dipendenti della stessa Ferrari o del gruppo Fiat.

Ebbene, cavalcando questo moto di discussione, il quotidiano La Repubblica ha alimentato il proprio motore di calcolo sugli stipendi (il JobPricing) scoprendo qualcosa di emblematico. Ipotizzando una remunerazione degli operai pari a 22.775 euro (lordi) annui, infatti, si individua come ad un comune “mortale” occorrerebbero 1.185 anni per poter ottenere lo stesso introito ottenuto da Montezemolo a titolo di liquidazione. O, se preferite, almeno 29 vite. Va un pò meglio (ma è un paradosso utilizzare tale termine) agli impiegati, che secondo il quotidiano italiano guadagnerebbero circa 28.303 euro lordi annui: per costoro sarebbero sufficienti “appena” 954 anni o, se preferite, 24 vite.

E i livelli più elevati delle aziende? Sempre secondo La Repubblica, un quadro guadagna in media 53.867 euro annui e, pertanto, necessiterebbe di 501 anni (o 12 vite) per ottenere lo stesso introito di Montezemolo. Guadagnano circa 110 mila euro i dirigenti aziendali: troppo poco, per poter arrivare ai 27 milioni di euro. Occorrerebbero 244 anni e, in media, 6 vite.

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Se quanto precede può sembrarvi iniquo, sappiate che il bonus di 27 milioni di euro ottenuto da Montezemolo non rappresenta certamente il picco mai sperimentato in passato. Qualche esempio? Per 12 anni di lavoro Profumo ha ricevuto 40 milioni di euro, Matteo Apre per 7 anni di lavoro 37 milioni. Il record spetta comunque a Cesare Romiti, che per i suoi 24 anni di lavoro in Fiat ha accantonato e ottenuto 100 milioni di euro, contro i 42 mila euro di un operaio che lavora nella stessa azienda, per lo stesso numero di anni, e contro i 52 mila euro di un impiegato Fiat, un 99 mila euro di un quadro o i 204 mila euro di un dirigente.

Differenze enormi, eccessive, inique, squilibrate. O, di contro, semplicemente la regola del mercato del lavoro. Voi come la vedete? Ritenete opportuno apporre un tetto agli stipendi dei top manager?

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