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Costi di roaming: cosa sono e perché è stata chiesta la proroga

roamingBrutte notizie per i consumatori che hanno intenzione di viaggiare fuori dai confini nazionali. Contrariamente alle previsioni originarie, infatti, sembra sempre più probabile la possibilità che la fine dell’applicazione dei costi di roaming possa essere prorogata almeno di un altro anno, per la gioia delle compagnie telefoniche, e la disperazione degli utenti di telefonia mobile. Ma cosa sono i costi di roaming? E perché si sta arrivando a una sgradita proroga?

Cominciamo con ordine, ricordando che i costi di roaming sono quelle commissioni che vengono applicate in sede di telefonate tra due diversi Paesi. Una commissione che appare essere “giustificata” (il virgolettato è d’obbligo) dal fatto che quando si usufruisce di un servizio di telefonia mobile in un luogo che non è raggiunto dal proprio operatore, occorre richiedere l’ospitalità di una rete locale.

Ebbene, al fine di agevolare le telecomunicazioni all’interno dell’Unione Europea, il Parlamento e la Commissione avevano fissato nel mese di dicembre 2015 la data limite per la completa eliminazione di tali tariffe. Una data che tuttavia – scrive l’Agi, citando un testo che la presidenza italiana dell’Unione Europea sta per presentare – potrebbe ora essere slittata al 2016.

Sul tema vi è ancora il massimo mistero. Nella tarda serata di ieri il vice ministro Antonello Giacomelli si è affrettato a rilasciare una nota nella quale si sottolinea come “nella proposta della presidenza italiana non c’è nessun rinvio della fine del roaming al 2016 ed è anzi indicata la necessità di fissare una data”, e che il “documento sulle telecomunicazioni in preparazione del Consiglio Ue è solo una bozza di un lavoro di sintesi con i partner europei che è appena cominciato e di cui viene data una lettura parziale”.

Insomma, niente di definito, almeno per il momento. L’impressione è tuttavia che il danno sia stato fatto, visto e considerato che l’Agi è molto convinta del contenuto della bozza e delle valutazioni compiute a margine. Oltre al rinvio della fine del roaming, il meccanismo di salvaguardia previsto dalla proposta made in Italy ridurrebbe altresì la quantità del traffico telefonico in roaming coperto dal principio del roam like at home. In altri termini, l’uso del cellulare all’estero potrebbe essere soggetto alle stesse tariffe di quello domestico solo fino a un certo volume, superato il quale entrerebbero in vigore le tariffe (ben più onerose) del roaming…

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