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Cud addio, ecco arrivare la Certificazione Unica

certificazione unicaL’Agenzia delle Entrate ha accolto ufficialmente la Certificazione Unica, mandando così in soffitta il vecchio Cud. Ad affermarlo è un comunicato stampa delle Entrate datato 26 settembre 2014, nel quale si ricorda come sia già pronto lo schema di Certificazione Unica (Cu), e come sia già disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

“Il nuovo modello” – ricorda l’Agenzia delle Entrate – “che dal 2015 manda in pensione il Cud, consentirà di far confluire in un unico documento tutti i redditi corrisposti nel 2014: non solo, quindi, quelli di lavoro dipendente e assimilati, ma anche quelli finora certificati in forma libera. Tra le principali novità, nella Certificazione trova spazio una sezione per gestire il bonus Irpef di 80 euro riconosciuto ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate”.

Attraverso un’unica certificazione potranno quindi trovare spazio più tipologie di reddito. Di contro, i sostituti di imposta avranno un solo modello per poter attestare i redditi da lavoro dipendente e assimilati, che finora erano riportati nel Cud, sia altri redditi (per esempio di lavoro autonomo e “redditi diversi”), ad oggi certificati in forma libera.

“Con la “Certificazione Unica” i sostituti d’imposta compileranno un solo frontespizio contenente i propri dati, le informazioni anagrafiche del contribuente e il prospetto dei figli e degli altri familiari a carico del dipendente o pensionato in relazione ai quali sono state riconosciute le detrazioni per carichi di famiglia” – spiega ancora la nota delle Entrate, per poi ricordare come all’interno del nuovo modello comparirà una sezione specifica per poter gestire il credito di 80 euro riconosciuto in busta paga dal sostituto di imposta ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate, con un reddito fino a 26mila euro.

Con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e pensione, restano confermate, conclude l’Agenzia – “anche per il nuovo anno, una serie di agevolazioni, tra cui l’abbattimento della base imponibile dei redditi erogati ai ricercatori, alle lavoratrici e ai lavoratori che rientrano in Italia dopo aver maturato un’esperienza lavorativa all’estero”.

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