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Guida all’utilizzo del DURC online

A partire dal 1° Luglio è entrato in vigore uno strumento tutto nuovo che tenterà di rendere più amichevole e semplice il rapporto tra lo Stato e il contribuente. Si tratta del DURC online, un mezzo tramite il quale operatori economici ben definiti (che vedremo più avanti) possono prendere visione della propria regolarità contributiva e utilizzarlo relativamente alla certificazione crediti P.C.C, alle fatture verso la Pubblica Amministrazione scadute entro il 31.12.2012, alla regolarizzazione degli extracomunitari e alla ricostruzione privata del sisma abruzzese. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio chi sono i soggetti interessati da questa misura e più nello specifico a cosa serve e come si consulta il DURC online.

DURC online: i soggetti abilitati

I soggetti abilitati all’utilizzo di questo strumento sono:

  • Imprese e lavoratori autonomi che desiderano prendere visione della propria posizione contributiva (anche tramite i consulenti del lavoro abilitati all’espletamento di tali funzioni).
  • Soggetti aggiudicatori, organismi di diritto pubblico e stazioni appaltanti.
  • Organismi deputati al rilascio delle attestazioni SOA.
  • Pubblica Amministrazione con incarico relativo alla verifica di idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi.
  • Amministrazioni Pubbliche procedenti, i concessionari e i gestori pubblici di servizi che agiscono seguendo le norme contenute nel DPR n. 445 del 2000.
  • Nel prossimo periodo (i cui tempi non sono ancora stati resi noti nel dettaglio) saranno abilitati anche coloro i quali abbiano dimostrato interesse allo strumento, ma che dal canto loro abbiano la delega dell’impresa o del lavoratore autonomo coinvolto; così come verranno inclusi nella possibilità di utilizzo del DURC anche banche e intermediari finanziari vari aventi sempre una delega da parte del soggetto titolare del credito (in questo caso la ragione di utilizzo dello strumento ha a che fare con la cessione dei crediti certificati).

Per fare uso del DURC online, quindi, tali soggetti abilitati o i soggetti per loro delegati devono essere regolarmente registrati al sito web di riferimento e avere tra le mani il codice utente e il PIN personale. Si tratta delle stesse identiche credenziali che qualcuno usa già da tempo per accedere allo Sportello Unico Previdenziale sui portali di INPS e INAIL.

Come si usa il DURC online

Come già accennato, per consultare il DURC online occorre in primo luogo accedere al portale web di riferimento. Una volta autenticato l’utente può scegliere tra il consultare la regolarità, il visualizzare l’elenco delle richieste attive e il richiedere il DURC online: per quel che riguarda i casi di verifica all’utente verrà inviata una pronta risposta e, nell’ipotesi in cui si dovesse effettivamente conclamare una irregolarità contributiva, gli verrà chiesto di sanare la posizione entro 15 giorni dalla data di comunicazione; nell’ipotesi in cui invece l’esito dovesse essere positivo, in quel caso il DURC online verrebbe generato automaticamente e fornito all’utente finale in file formato .pdf.

Si passa al DURC online: vantaggi e svantaggi

Questa nuova procedura è partita dal 1° di Luglio e ed ogni qualvolta il DURC viene rilasciato al momento della richiesta, avrà dalla sua parte una validità di 120 giorni. Nell’arco di tale periodo temporale il soggetto coinvolto potrà prendere visione della regolarità o meno della sua posizione contributiva semplicemente servendosi delle credenziali e utilizzando le procedure viste nei punti precedenti.

E questo sistema non può che mettere in mostra potenti vantaggi. A partire dalla burocrazia, poiché è chiaro che dematerializzando un documento ed anche le relative pratiche per ottenerlo si finiranno per coinvolgere meno uffici e con lo spendere minori energie. Ma il risparmio non riguarda solo ed esclusivamente il capitolo “energetico” quanto anche quello più prettamente economico: il Ministero del Lavoro stima che il passaggio al DURC online garantirà 100 milioni di euro risparmiati ogni anno e più in particolare 80 milioni di euro in meno destinati a remunerare i dipendenti pubblici coinvolti nel rilascio di ogni singolo documento, ed altri 25 milioni di euro vengono risparmiati per quel che riguarda le imprese (considerando in questo caso il costo medio orario dei dipendenti e degli intermediari coinvolti dall’operazione). E se sia Stato che imprese finiranno col guadagnarci, stesso meccanismo di risparmio si riverbererà inevitabilmente anche su INPS, INAIL e casse edili che sono sostanzialmente gli enti preposti al rilascio del DURC.

Per quanto attiene invece l’altro lato della medaglia c’è da dire che i punti critici non è che siano poi così madornali, ma abbiano più che altro a che fare con ragioni strettamente operative e transitorie. I consulenti del lavoro, ad esempio, hanno inviato una lettera destinata congiuntamente alla Presidenza del Consiglio, all’INPS e al Ministero del Lavoro tramite la quale vengono segnalati loro gli errori contenuti negli avvisi di irregolarità INPS. Di quali errori parliamo? Duplicazione di avvisi che in realtà sono già stati notificati, versamenti e rateizzazioni non acquisite in via definitiva, documentazione consegnata ma non ancora archiviata e anomalie secondarie di poco conto.

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