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Riforma Canone Rai: cosa cambia? I 5 punti chiave

Il pacchetto di riforme inserito nella Legge di Stabilità 2016 ha dato il via libera alla riforma del canone Rai che, se vogliamo, è anche stata una delle più centrali e discusse di questa manovra. La scelta più importante riguarda l’aver inserito l’onere dell’abbonamento all’interno della bolletta elettrica: con questa misura il Governo confida di ottenere all’incirca 2.5 miliardi di euro che è di gran lunga di più rispetto a quello su cui lo Stato ha finora potuto contare a causa di un’evasione di massa. Proviamo dunque a racchiudere in 5 punti il succo delle novità introdotte con il decreto ministeriale sul canone Rai.

Canone RAI 2016: chi sono i soggetti interessati

La prima novità riguarda il canone Rai 2016 che dovrà essere pagato da tutti coloro i quali sono intestatari di utenze “a uso domestico con residenza anagrafica presso il luogo di fornitura”. Tuttavia è bene chiarire che la spesa andrà sostenuta solo ed esclusivamente per la prima casa, di conseguenza se una persona è titolare di più abitazioni potrà considerare esentasse queste altre proprietà. E’ pure vero però che il canone lo si dovrà pagare anche se in casa non c’è alcun apparecchio televisivo ma una connessione internet domestica: il nodo è stato risolto in questa maniera perchè oramai è possibile accedere ai contenuti RAI anche tramite un servizio streaming online.

Infine un ultimo chiarimento relativo ai possibili oggetti della tassazione: il costo del canone è e sarà da intendersi fisso, vale a dire per abitazione e non per apparecchio (se in casa abbiamo tre televisori e due computer, tanto per intenderci non dovremo mica sostenere cinque canoni RAI)!

Canone RAI 2016: cambiano importi e metodi di riscossione

A partire dal 2016 l’abbonamento alla RAI sarà ridotto dagli attuali 113.50€ ai prossimi 100€ ma questo onere ce lo ritroveremo dritto dritto nella bolletta elettrica e non più in un bollettino a sé. Dal momento in cui la bolletta della luce arriva ogni due mesi, l’importo dei 100€ di canone sarà spalmato su sei rate per un onere bimestrale di 16.66€.

Canone RAI: multe previste per chi non paga

Nella bozza di decreto sono state inserite anche le conseguenze a cui va incontro chiunque dovesse venire sorpreso ad evadere la tassa: allo stato attuale si parla di una multa di ben 500€, anche se non è affatto escluso che questo importo non possa venir modificato in sede di analisi e modifica della Legge da parte del Parlamento (500€ di sanzione sono stati considerati eccessivi sia dalle opposizioni sia da una buona parte del Partito Democratico).

Ma dal momento in cui il canone RAI sarà accorpato nella bolletta elettrica, come si dovrà comportare il gestore dell’energia dinanzi a casi di evasione dell’abbonamento TV? Ciascuna compagnia elettrica avrà il diritto di interrompere la fornitura di corrente alla persona insolvente ma potrà farlo solo dopo aver comunicato questa misura all’Agenzia delle Entrate.

Canone RAI 2016: da quando si inizierà a pagarlo nella “nuova maniera”?

Non abbiamo la più totale certezza in merito alle tempistiche necessarie per far sì che “il nuovo canone RAI” possa prendere forma, anche se considerando gli step che attendono la Legge è probabile aspettarsi un’entrata in vigore di questo nuovo sistema a partire dal mese di Marzo 2016. La prima rata da 16.66€ potrebbe sostanzialmente arrivare con l’avvio della prossima primavera.

Canone RAI: come chiedere l’esenzione

Al di là di tutto c’è una fetta di popolazione che domani, proprio come accade ancora oggi, sarà esente dal pagamento del canone RAI. Per non ritrovarsi a sostenerne l’onere occorrerà compilare un’autocertificazione in cui si dichiara di non avere né alcun apparecchio televisivo né una rete Internet domestica. Da considerarsi esenti sono anche coloro i quali non hanno TV né rete internet domestica ma che magari utilizzano i contenuti della Rai mediante una connessione dati sim card.

Altri soggetti che possono non pagare il canone RAI sono quelli esenti già sulla base delle vigenti disposizioni, vale a dire anziani con età pari o superiore ai 75 anni aventi un reddito inferiore a una data soglia, invalidi civili degenti presso una casa di riposo, agenti diplomatici e consolari, rivenditori e riparatori TV, militari di cittadinanza straniera delle Forze Nato e militari delle Forze Armate Italiane relativamente ai soli ospedali militari, alle case del soldato e alle sale convegno.

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