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Canone Rai 2017, il governo pronto a un’ulteriore diminuzione

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Come annunciato da Matteo Renzi in fase di presentazione della Legge di Bilancio, tra le tante misure di rilievo introdotte dalla manovra finanziaria spicca l’ulteriore abbassamento del canone Rai. Dopo che la precedente Legge di Stabilità ne abbassò l’importo da 113.50 a 100 euro, ora il governo si appresta a diminuire ulteriormente il balzello portandolo a quota 90 euro.

Come noto, dalla Legge di Stabilità 2016 in poi, il canone Rai è stato rivoluzionato rispetto a come è stato gestito per anni. In primo luogo perché il 2016 è stato il primo anno in cui si è verificata una sensibile diminuzione dell’importo (quando invece negli anni precedenti non si faceva altro che aumentarlo di volta in volta), ed in secondo luogo perché i contribuenti hanno dovuto rimborsare la loro quota di abbonamento tv tramite un altro metodo (visto e considerato che il canone Rai è stato accorpato alla bolletta elettrica, non presentandosi più sotto forma di bollettino postale).

Ebbene, a quanto pare l’obiettivo con cui il governo aveva messo a punto questa riforma è stato raggiunto: recuperare almeno una piccola parte della grande evasione che c’è sempre stata in questo settore, ed è proprio alla luce dei proventi recuperati che pare sia possibile procedere ora con un’ulteriore diminuzione dell’onere.

Nonostante il governo sia pronto ad abbassare di 10 euro l’importo del canone televisivo, per il resto rimane tutto praticamente identico all’anno che ci stiamo per portare alle spalle: il metodo di riscossione realizzato mediante le 10 rate spalmate su 10 mesi, e i requisiti necessari per non essere assoggettati al pagamento della tassa non hanno subito né subiranno alcun cambiamento di sorta.

A questo proposito ricordiamo brevemente chi è che potrà non pagare il canone Rai. Tra gli esonerati continueranno ad esserci gli anziani over 75 aventi un reddito inferiore a 516.46 euro mensili, gli invalidi civili degenti in una casa di riposo, i rivenditori e i negozi in cui vengono riparati apparecchi televisivi, gli agenti diplomatici e consolari (solo in alcuni casi), i militari appartenenti alle forze Nato e i militari delle Forze Armate Italiane.

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