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Garanzia Giovani: sempre più i giovani coinvolti, ma i dati sul lavoro non tirano

garanzia giovani

Continua la crescita del numero di giovani che grazie al progetto Garanzia Giovani si sono visti recapitare un’opportunità di lavoro. I dati aggiornati al 27 ottobre parlano chiaro: i ragazzi presi in carico sono stati 796.810, vale a dire 5.891 in più rispetto alla settimana precedente, con un incremento sul mese di dicembre 2015 pari al 38.6%. Di questi quasi 800mila giovani che hanno preso parte al programma Garanzia Giovani, 415.857 hanno ricevuto almeno una misura del programma, cioè 6.026 in più rispetto a una settimana prima (con un incremento rispetto al 31 dicembre 2015 pari al 63.6%).

I dati consegnati dal rapporto settimanale del Ministero del Lavoro fotografano insomma una situazione piuttosto chiara: un quadro nell’ambito del quale crescono di pari passo i giovani iscritti a Garanzia Giovani e anche quelli che proprio grazie a questo programma sono riusciti ad entrare attivamente nel mercato del lavoro.

Procede anche molto bene l’attuazione di “Crescere imprenditori”, iniziativa nazionale promossa dal Ministero e messa in atto da Unioncamere per agevolare l’auto impiego e l’auto imprenditorialità tramite attività di formazione e di accompagnamento all’avvio dell’impresa. Al 26 ottobre scorso sono stati 1.616 i giovani che hanno superato senza particolari problemi il test online di valutazione delle capacità imprenditoriali necessarie per prendere parte alla redazione del business plan. Di questi, 674 giovani sono stati avviati ai percorsi e 391 di loro hanno concluso i rispettivi piani con successo e, naturalmente, con profitto.

Nel frattempo i dati sul mercato del lavoro (quello vero) procedono in chiaroscuro. Nelle settimane successive all’emanazione del Jobs Act sembrava che l’occupazione fosse cresciuta per davvero, ma al termine degli sgravi fiscali contributivi per i datori di lavoro, di fatto le assunzioni sono tornate a battere la fiacca, con un aumento vertiginoso dei licenziamenti e un crollo del cosiddetto “lavoro stabile”. In netta crescita anche i voucher lavorativi: nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2016 sono stati venduti 96.6 milioni di buoni lavoro con un’impennata del 36% rispetto ai primi otto mesi del 2015.

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