Spagna: quotazioni degli immobili a rischio

Come tutti ben sappiamo la Spagna ha subito un calo delle quotazioni del valore degli immobili negli ultimi anni. Il calo si è andato intensificando negli ultimi mesi con l’aggravarsi della crisi economica. Nel complesso si stima che i prezzi delle case siano scesi del 26% dal picco del 2007 ma con un andamento che segnala una brusca accellerazione del trend. Se la situazione non dovesse migliorare è prevedibile che il calo sia decisamente più corposo di quanto ci si possa immaginare. Ciò dipenderà da come verrà affrontata la questione della crisi delle banche perchè una parte rilevante degli immobili si trova proprio in mano agli istituti di credito in seguito ai pignoramenti dei clienti che sono risultati insoluti negli ultimi anni. Fino ad oggi le banche hanno deciso di non immettere gli immobili sul mercato per evitare un crollo delle quotazioni.

Ma cosa succederà quando saranno costrette a farlo? In sostanza fino ad oggi gli istituti di credito hanno evitato di mettere sul mercato tutti i beni immobili pignorati per evitare un tracollo stile Irlanda ma è evidente che in seguito agli aiuti finanziari richiesti prima o poi saranno costrette a disfarsene.

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Tutto quello che devi sapere sul futuro dell’euro

Elezioni in Grecia, crisi dell’euro e rischio Spagna, tutti argomenti di cui più volte abbiamo parlato negli ultimi giorni e che continuano a destare preoccupazione nei risparmiatori italiani sempre più “messi alla prova” da questa durissima crisi economica e finanziaria. Il nostro obiettivo è quello di informare e, perchè no, rendere più chiari concetti spesso molto ostici ai non addetti ai lavori. Per questo abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a Danilo alias “Dream Theater”, ideatore ed autore di uno dei più popolari blog di finanza italiani Intermarket And More. Grazie a Danilo cercheremo di capire qualcosa in più sugli sviluppi della crisi e sulle possibili soluzioni.

Chi volesse conoscere di persona Danilo (che sarà in compagnia di Gremlin) per approfondire determinati argomenti può partecipare al Meeting Intermarket And More che si terrà a Milano sabato 30 Giugno alle 14.30.

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In Italia dilaga il fenomeno dei compro oro

In questo periodo di crisi molte famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. Spesso mancano i soldi per far fronte alle spese comuni di tutti i giorni e con le banche che non concedono più prestiti se non a chi i soldi già ce li ha la situazione diventa davvero molto difficile. E proprio in questo contesto hanno proliferato le agenzie dei cosidetti Compro oro, dei veri e propri negozi specializzati nell’acquisto di oggetti in oro. Si parla di un business approssimativo di circa 2 miliardi di euro l’anno con un flusso economico di circa 350 mila euro per ogni esercizio commerciale. Secondo un calcolo dell’Adoc, una delle più importanti associazioni dei consumatori, solo nel corso del 2011 è aumentato del 20% il numero di persone che si rivolgono a questi centri per vendere i propri effetti e ricavarne un po di liquidità da utilizzare per sopperire alla mancanza di reddito.

Questo fenomeno testimonia il momento di estrema difficoltà delle famiglie italiane costrette a rinunciare ai propri preziosi che spesso rappresentano dei ricordi preziosi che si dovrebbero tramandare di generazione in generazione ma che la crisi economica sta velocemente inghiottendo. Come se non bastasse bisogna anche aggiungere che le associazioni dei consumatori denunciano diverse irregolarità di questi Compro oro.

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Vendere i beni pubblici per sanare i debiti

Annuncio a sorpresa quello di ieri di Monti che da Berlino, dove il premier si è recato per ricevere il premio “Responsible Leadership Award“, che ha rivelato che il governo starebbe valutando un piano per la cessione di beni immobiliari e mobiliari pubblici. In sostanza si tratta di vendere i gioielli di famiglia per far fronte ai debiti segno che la gestione della crisi è sfuggita al controllo del professore. Ormai l’Italia e l’Europa si trovano costrette ad affrontare le 2 settimane decisive per la sopravvivenza dell’euro con le elezioni greche che lasciano aperte moltissime incognite visto che Atene ha già dichiarato di avere liquidità solo per arrivare fino al 20 Luglio. Non ci resta che cedere una parte del patrimonio pubblico sia esso fatto di immobili di prestigio o di quote in aziende locali per incassare la liquidità necessaria ad evitare di dover ricorre agli aiuti finanziari internazionali come già successo alla Spagna. Parole di encomio all’operato del professore sono arrivate dal ministro delle finanze tedesco Schaeuble che ha ribadito che l’Europa ha bisogno di un’Italia forte.

Monti, dal canto suo, ha ricordato che il governo si sta preparando ad attuare le misure di spending review proposte dal commissario Bondi che permetteranno al nostro paese di risparmiare 5 miliardi per l’anno in corso e 8 nel 2013. Al vaglio c’è un ridimensionamento delle scorte e a tagli derivanti dall’accorpamento di prefetture e dalla gestione delle sedi territoriali degli edifici di polizia e dei vigili del fuoco.

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Atene: domenica si vota per restare nell’euro

Votazione fondamentale quella di domenica in Grecia. Il paese sarà chiamato per la seconda volta a scegliere i propri rappresentanti di governo con la possibilità che a vincere siano i partiti che non riconoscono il piano di aiuti europeo mettendo a rischio la permanenza del paese all’interno dell’eurozona. Insomma questo week end potrebbe essere un vero e proprio momento di svolta per il paese e per l’intera Europa, uno di quegli eventi che verranno studiati sui libri di storia dai nostri figli e nipoti. Se la Grecia dovesse scegliere la strada antieuropeista, o per meglio dire anti euro, le possibilità che la moneta unica si disintegrino saliranno considerevolmente. Questo perchè aumenteranno le tensioni sulla Spagna e sull’Italia mettendo a rischio la tenuta del sistema bancario dando il colpo di grazia alle economie locali, e colpendo in un secondo momento anche la Francia.  Insomma il prossimo week end, molto probabilmente, si deciderà il futuro dell’intera eurozona.

Intanto i sondaggi che arrivano da Atene parlano di una sostanziale parità tra i vari partiti. Ovviamente la paura degli investitori è che a vincere sia Syriza (formazione della sinistra radicale) che, pur non dichiarandosi contrario all’euro, sostiene di voler rinegoziare il piano di aiuti concesso dalla Troika.

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Trenitalia: a rischio i trasporti regionali

Ogni giorno che passa il nostro paese si riscopre sempre più povero, non solo in ambito economico, ma anche sociale. Pensare che la terza economia dell’eurozona e una delle più grandi economie del mondo possa interrompere i collegamenti dei treni locali ci dovrebbe far sentire in fortissimo imbarazzo di fronte a noi stessi e al mondo intero. L’avvertimento è stato lanciato da Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, che in occasione di un convegno all’Università Bocconi ha ribadito che le regioni italiane rischiano di restare senza treni locali già a partire dal 2013 a causa della mancanza di fondi. Queste le parole di Moretti riportate dalle principali agenzie di stampa: “Non so che cosa farà l’Authority, l’unica cosa che potremo fare noi sarà interrompere il servizio. Verremo denunciati, vedremo come andrà a finire“. Un avvertimento chiarissimo verso il governo che non ha nessuna intenzione di aumentare i fondi a disposizione del trasporto pubblico locale anche perchè, secondo le stime del sole 24 ore, dal 2010 ad oggi non si sono registrati tagli importanti al settore.

Insomma quella di Moretti è una minaccia buttati li così tanto per ricordare al governo di non tagliare sui contributi al trasporto o si tratta di un pericolo reale? Gli accadimenti delle ultime settimane farebbero pensare più alla seconda ipotesi. In Piemonte, infatti, la regione ha già sostituito 12 linee ferroviere a basso traffico con un servizio di autobus.

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