Lo strano caso di Banca Network

La decisione è arrivata, all’improvviso, dai 2 commissari straordinari di Bankitalia che dal novembre scorso gestiscono l’istituto. Giuseppe Bonsignore e Raffaele Lener hanno deciso di sospendere tutti i conti di Banca Network, un istituto di credito prossimo al fallimento (a meno di salvataggi dell’ultima ora) lasciando centinaia di correntisti senza poter utilizzare i propri soldi. Significa carte di credito bloccate, bancomat bloccati… insomma nessuna possibilità di effettuare alcun tipo di pagamento o di prelievo di contanti. Se quello è l’unico conto corrente in famiglia significa rimanere senza soldi. Proprio per questo si è scatenata la rabbia dei clienti della banca che si sono rivolti all’Adusbef,l’associazione dei consumatori presieduta da Elio Lannutti, che sta lavorando per avviare un’eventuale class action contro i soci della banca.

Il blocco dei conti corrente durerà 1 mese (salvo eventuali rinnovi) in attesa che si sblocchi la trattativa con Consultinvest, una società di intermediazione mobiliare che potrebbe acquisire Banca Network. Tuttavia il percorso è ancora lungo e molto complicato ma la speranza è che il tutto venga risolto nel più breve tempo possibile così da arrecare meno danni ai correntisti.

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UE garantisce fino a 100 miliardi di aiuti alla Spagna

Ancora una volta ci avevamo indovinato: la Spagna ha chiesto aiuto all’Europa, ufficialmente, per salvare le proprie banche. Sabato il ministro delle Finanze spagnolo, Luis de Guindos, ha detto in una conferenza stampa che l’Unione europea concederà un prestito alla Spagna per un ammontare complessivo di circa 100 miliardi di euro che il governo poi girrerà alle banche che hanno bisogno di ricapitalizzarsi. I ministri delle finanze dell’eurozona, riunitisi per l’occasione, hanno accolto con favore il passo spagnolo perchè aspettare avrebbe significato solamente aumentare la necessità di fondi più cospicui. Tuttavia c’è ben poco da essere contenti di tutto ciò. Non bisogna dimenticarsi, infatti, che la Spagna è la quarta economia dell’eurozona, cosa che dimostra, ancora una volta, come la crisi si stia via via espandendo a paesi sempre più grandi. Insomma la domanda che viene spontaneo porsi è: a chi toccherà dopo la Spagna?

Purtroppo la risposta a questa domanda è alquanto ovvia perchè se ci sarà un’altro paese costretto a chiedere aiuti quello sarà proprio il nostro. Comunque, non volendo  fare i catastrofisti anticipando i tempi, torniamo a parlare della Spagna e degli aiuti chiesti all’Europa.

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Aziende sull’orlo del fallimento

Brutte notizie dal fronte dell’industria italiana: ad Aprile la produzione industriale è in calo del 9,2% su base annua e dell’1,9% su base mensile, registrando una permormance nettamente più negativa rispetto alle previsioni. Solo nei primi 4 mesi del 2012 la produzione è scesa del 6,6% e il trend continua ad essere estremamente negative. Commentare questi dati diventa davvero imbarazzante: l’economia italiana è vicinissima al baratro. Non si tratta di essere catastrofisti ma, semplicemente, di vedere le cose come stanno. Le aziende italiane, spesso non per propria colpa, stanno venendo schiacciate dalla crisi al punto che, solo nel primo trimestre di quest’anno, ben 3000 aziende hanno dichiarato fallimento, ossia quasi il 40% in più rispetto al 2009. Per ogni azienda che fallisce ci sono decine di lavoratori che perdono il proprio impiego e, di conseguenza, la possibilità di percepire reddito. Insomma si è avviato un processo a spirale pericolosissimo che sta portando ad un veloce aumento della disoccupazione e ad un vero e proprio crollo della nostra economia.

I settori che si stanno dimostrando maggiormente in difficoltà sono quelli dei beni intermedi (-12,8%) e beni di consumo (-7,9%), ma non se la passano bene nemmeno le aziende specializzate nella produzione di beni strumentali (-6,2%) ed energia (-3,8%). Per far fronte a questa vera e propria emergenza sarebbero necessarie delle misure immediate volte a favorire, per quanto possibile, un minimo di crescita.

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Tutto in mano alla Merkel

Dopo qualche giorno di (apparente) calma ecco che ritornano a farsi sentire le tensioni sui mercati finanziari dopo la delusione per le mancate decisioni di dare nuovi stimoli da parte di BCE e Fed. La palla, ora, passa alla Germania sempre più sotto pressione dalla comunità internazionale per ammorbidire la propria linea di politica economica. La situazione resta, quindi, estremamente grave e l’impressione che abbiamo avuto è che sia la BCE che la FED stiano aspettando di giocarsi le carte degli stimoli monetari in vista di momenti peggiori. Perchè, questo è sotto gli occhi di tutti, momenti peggiori arriveranno. Dopo i dati deludenti sulla disoccupazione USA, il taglio dei tassi di interesse della Cina (che si prepara ad un rallentamento corposo della propria economia) stamattina arriva la batosta sulla Produzione Industriale Italiana che ha fatto registrare un ‘9,2% (tendenziale) su base annua e un -1,9% su base mensile, un dato ampimente sotto le attese.

A questo bisogna aggiungere anche il pessimo stato di salute della Spagna che a breve potrebbe chiedere ufficialmente gli aiuti finanziari necessari a sostenere il proprio sistema bancario nonostante le continue smentite di questi giorni. L’incognita greca è sempre dietro l’angolo con le elezioni alle porte e la possibilità che a vincere siano i partiti anti europeisti.

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Acquisti online: su internet si risparmia?

Fino a qualche anno fa, in Italia, acquistare su internet era una cosa di nicchia. Oggi, invece, si tratta di una realtà consolidata che coinvolge milioni di persone che sperano di trovare sul web prezzi più vantagiosi rispetto a quelli del negozio sotto casa. Ovviamente questa tendenza non riguarda solo il nostro paese ma, in misura diversa, un po tutti i principali paesi del mondo. Basti pensare che, entro il 2015, si prevede un aumento del volume delle vendite sul web del 22% in Cina, del 18% in Brasile, del 53% in India, del 10% in Europa Occidentale e del 9% negli Stati Uniti (Fonte: Forrester Research). Così con la crisi europea che ha spinto tante famiglie italiane a rivedere i propri consumi al ribasso è stato un vero e proprio boom di acquisti su internet. Ormai sul web si compra un po di tutto, dai viaggi agli abbonamenti della palestra passando per prodotti di abbigliamento e cene al ristorante. Insomma gli italiani sembrano aver trovato nel web il proprio paradiso degli acquisti. Ma è sempre così? E’ sempre possibile risparmiare comprando online?

Ovviamente non è possibile fornire una risposta che sia assoluta ma in linea di massima si, acquistando in rete si risparmia. Nei mesi passati abbiamo già parlato più volte dei siti di coupon dove è possibile acquistare a prezzi fortemente scontati praticamente di tutto, anche una cena al ristorante o il biglietto per uno spettacolo teatrale.

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Bernanke, Draghi e Fitch

Dopo Mario Draghi, presidente della BCE che mercoledì ha ribadito di essere pronto a sostenere l’economia tagliando il costo del denaro e fornendo ulteriore liquidità alle banche, è la volta di Bernanke, presidente della Fed, che ha detto più o meno le stesse cose, ossia che è pronto ad intervenire con altre inizioni di liquidità o attraverso il riaquisto di bond. Ma oltre a queste parole, che sicuramente hanno deluso i mercati che si aspettavano fin da subito qualche intervento concreto, il presidente della Fed ha anche sottolineato che i rischi della crisi Europea potranno pesare in maniera molto marcata sull’economia USA. Parole, queste, che i mercati hanno inteso come un campanello di allarme tanto che Wall Street ha fatto immediatamente marcia indietro rimangiandosi i guadagni della giornata.

Insomma la situazione resta contrastata e ad “altissimo rischio” perchè i problemi di base, ossia la crisi finanziaria dei paesi dell’eurozona, restano ancora irrisolti. Anzi, a dirla tutta ci sono buone probabilità che la situzione degeneri visto e considerato che da un mese a questa parte è la Spagna a mettere paura. Non a caso Fitch ha deciso di abbassare il rating del paese di ben 3 gradini portandolo a BBB.

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