Prestiti: in forte calo quelli per i motocicli

I dati diffusi oggi da prestiti.it, il portale dedicato alla comparazione di finanziamenti, dimostrano quanto sia forte il calo di vendite dei veicoli a 2 ruote. Secondo i dati riscontrati dagli esperti del sito, infatti, le richieste di finanziamento per l’acquisto di moto nuove o usate rappresenta ormai solo il 3% del totale dei finanziamenti. Un dato in forte controtendenza rispetto agli anni passati che testimonia il momento difficile che sta attraversando il settore in Italia. Non a caso pochi giorni fa sono stati diffusi i dati Acma sulle vendite registrate nel mese di Aprile dove spicca il -38,9% di motocicli venduti rispetto allo stesso periodo del 2011. Si tratta di un dato eloquente che testimonia la crisi che sta caratterizzando il mercato delle 2 ruote e, più in generale quello di tutti i veicoli comprese auto e mezzi da lavoro.

Ovviamente il comparto più penalizzato da questa crisi è quello relativo ai veicoli nuovi mentre per quanto riguarda l’usato si segnala un calo decisamente meno significativo. Basti pensare che ben il 78% delle richieste di prestito riguarda l’usato con un importo medio di circa 4700 euro da rimborsare in 46 mesi.

Leggi tutto

Quanto costa l’adsl in Italia?

La connessione adsl è diventata una vera e propria necessità sia in casa che in ufficio. Ogni giorno siamo bombardati da decine di pubblicità che su tv, giornali e web promuovono allettanti offerte tutto compreso per navigare in internet senza limiti a qualsiasi ora del giorno o della notte. Spesso districarsi tra questa miridiade di proposte, per un non addetto ai lavori, è molto complicato e si rischia di finire con lo scegliere una soluzione che non risponde perfettamente alle proprie necessità. Se a questo aggiungiamo il fatto che non tutti i promotori finiscono con il consigliare la soluzione più adatta al cliente perchè magari preferiscono spingere l’offerta del momento, va da se che il mondo della telefonia, e quello dell’adsl in particolare, è sempre più complesso e articolato. Per questo abbiamo voluto fare il punto della situazione per cercare di fare chiarezza su questo settore cercando di capire quali siano le offerte più convenienti in funzione di 3 diversi tipi di utilizzo: uso intenso, uso giornaliero, uso sporadico.

Inoltre siamo andati ad indagare su quelli che sono i prezzi negli altri paesi europei (Spagna, Francia e Germania) scoprendo che l’Italia, tutto sommato, se la cava restando all’interno della media di questi paesi.

Cominciamo subito con il dire che la maggioranza dei contratti adsl offerti dai gestori è del tipo a canone mensile, ossia si paga un forfait mensile e si ha la possibilità di navigare in Internet quando e quanto si vuole. Tuttavia esistono anche le tipologie di contratto a consumo ma, spesso, risultano essere adatte solo a chi fa un uso estremamente limitato della connessione. Vediamoci chiaro…

Leggi tutto

Aumentano le pressioni sulla Merkel

Quella di ieri è stata una giornata “diversa dal solito” sui mercati finanziari con gli indici periferici che hanno chiuso in maniera positiva mentre gli indici di riferimento come il Dax (-1.25%) o lo SP500 hanno chiuso in rosso. Sicuramente la pessima perfomance del Dax può portare ad un aumento delle pressioni sulla cancelliera Merkel che resta sempre più isolata dal resto d’Europa. Il fronte Italia, Spagna e Francia (a cui si deve aggiungere gli USA preoccupati della gestione della crisi europea) è sempre più compatto sul voler attuare delle riforme significative che possano arginare questo processo distruttivo che si è innescato sulle economie dell’eurozona. L’obiettivo è quella di un’unione fiscale e bancaria dei paesi dell’euro cosa che dovrebbe allentare la pressione sui debiti dei paesi PIIGS ridando fiato alla finanza del vecchio continente. Da parte sua la Germania continua a fare orecchie da mercante perchè, sotto alcuni punti di vista, sta gudagnando (non poco) da questa situazione.

I rendimenti dei suoi titoli di stato non sono mai stati così bassi, ergo i tedeschi possono rifinanziare il proprio debito ad un costo irrisorio rispetto a quello degli altri paesi europei. Non solo… le aziende tedesche sono in grado di accedere al credito a costi decisamente inferiori rispetto a quelli degli altri paesi dell’eurozona. Tuttavia anche per la Germania cominciano ad arrivare i primi problemi: nel primo trimestre del 2012 la crescita delle esportazioni verso i paesi del sud europa sono cresciute solo dello 0,9%, un dato alquanto deludente.

Leggi tutto

Conti deposito: aggiornamento di Giugno 2012

Torniamo a parlare di conti deposito con questa panoramica aggiornata al mese di Giugno 2012. Da quanto abbiamo potuto riscontrare, analizzando la varie offerte degli istituti di credito, emerge che i rendimenti offerti dagli istituti di credito sono lievemente calati per quanto riguarda i depositi non vincolati mentre si dimostrano ancora molto interessanti i rendimenti dei depositi vincolati che offrono tassi quasi sempre superiori al 4%. Ovviamente, in questo particolare contesto economico, sottoscrivendo un conto vincolato significa correre qualche rischio in più qualora la crisi dovesse prendere la strada più dolorosa, ossia un ritorno alle valute nazionali con eventuale default di alcuni stati europei. Tuttavia, come abbiamo analizzato in un recente articolo, al di la di quello che sostengono molti fantomatici guru non esistono metodi sicuri al 100% per proteggere i propri risparmi a costi accettabili da un rischio di tale portata (ovviamente ciò non vale per i grandi capitali).

Tornando ai conti deposito, come dicevamo, i rendimenti si rivelano ancora decisamente interessanti per chi vuole ottenere un minimo di rendimento senza correre il rischio di investire nei mercati finanziari, mercati che in questo periodo sono estremamente volatili e dai quali consigliamo di tenersi alla larga qualora non si abbia un’elevata propensione al rischio.

Leggi tutto

Fondi comuni: i gestori vogliono più libertà

Investire a livello globale, ecco la soluzione proposta dal Wall Street Journal per massimizzare i profitti dei propri investimenti finanziari anche in un contesto di crisi come quello che stiamo attraversando. Lo strumento è quello dei fondi comuni di investimento, soluzione che consente di diversificare il rischio anche a chi non dispone di enormi capitali. Secondo il prestigioso quotidiano ormai viviamo in un contesto sempre più globale dove le aziende nazionali non sempre rappresentano il meglio dell’economia di un paese. Dando carta bianca ai gestori dei fondi comuni di investimento è possibile sfruttare di volta in volta le opportunità che si presentano in un mercato globale dove le aziende sono spinte a svolgere il proprio lavoro all’estero. Il concetto viene spiegato meglio da Dan O’Keefe, amministratore delegato di Artisan Partners: “In molti casi le aziende, siano esse negli Stati Uniti o all’estero, si guadagnano i loro profitti in tutto il mondo e, spesso, non vi è correlazione tra il luogo in cui una società è domiciliata e dove fa il suo denaro“.

L’idea, quindi, è quella di avere una “carta globale” con cui i gestori di portafogli possano cogliere, di volta in volta, le opportunità che si presentano sul mercato sfruttando al meglio i trend del momento. L’esempio è quello dei mercati emergenti, ossia quei mercati che stanno crescendo ai ritmi più alti ma dove, spesso, sono aziende straniere a trarre il maggior beneficio da questa crescita.

Leggi tutto

Salvare la casa dal terremoto con una polizza

I danni subiti dalle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia (così come quelle dell’Aquila 3 anni fa) sono durissimi e rilanciano l’idea di istituire una polizza obbligatoria per proteggere gli immobili dal rischio terremoto. Molte famiglie, nel crollo della casa, hanno perso tutto quello che avevano essendo proprio la casa l’investimento per eccellenza degli italiani. Sicuramente lo Stato interverrà a sostegno dei malcapitati abitanti dei paesi colpiti ma conosciamo tutti le tempistiche che accomunano questo tipo di interventi. Inoltre bisogna vedere in che modo arriveranno questi aiuti perchè la ricostruzione del centro storico dell’Aquila, a 3 anni dal devastante sisma, è ancora in alto mare. Insomma, al di la dei sensazionalistici annunci fatti sul momento, la realtà dei fatti è che lo Stato interviene, quando lo fa, in maniera decisamente lenta. Una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dalle polizze assicurative in grado di tutelare gli immobili dal rischio terremoto. Ovviamente queste tipologie di coperture si possono già sottoscrivere in maniera libera presso una delle tante compagnie di assicurazione.

Quello che si sta studiando, però, è una cosa decisamente diversa, ossia una polizza “obbligatoria” dal costo estremamente ridotto (si parla di cifre prossime ai 100-200 euro ad immobile). Con questi soldi lo Stato potrebbe finanziare la ricostruzione delle zone terremotate e istituire un fondo per la messa in sicurezza di tutti quegli edifici, siti nelle zone a rischio, che non sono stati costruiti con criteri antisismici.

Leggi tutto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi