Ieri mattina si è conclusa in maniera positiva l’asta dei BTP in programma. A differenza di quella di lunedì, dove sono stati collocati titoli con scadenza di breve periodo, l’asta di ieri era un appuntamento particolarmente atteso dagli analisti per capire fino a che punto il mercato fosse pronto a fidarsi del nostro paese. I titoli oggetto dell’asta, infatti, erano BTP con scadenza a 5 e 10 anni. In entrambi i casi la richiesta è stata maggiore dell’offerta in particolare per il btp a 10 anni dove sono stati piazzati circa 3,75 miliardi ma con richieste superiori ai 5 miliardi di euro. I rendimenti sono scesi al 4,19%, per il titolo a 5 anni, e al 5,5% per quello a 10. Insomma si allenta la tensione sul nostro debito pubblico anche se non come sarebbe stato lecito aspettarsi. Lo spread, ad esempio, è sceso di pochissimo per poi stabilizzarsi a quota 354 punti base e, a dir la verità, anche sui rendimenti dei titoli (seppur in discesa) ci si sarebbe aspettato qualcosa in più.
Il problema sembra essere ora la profonda incertezza che continua ad aleggiare in Europa. Da un lato ci sono ancora molti problemi irrisolti legati alla Grecia, dall’altro pesa anche l’incertezza sull’andamento dell’asta in cui la BCE offrirà agli istituti di credito europei una montagna di liquidità ad un costo davvero molto basso, ossia l’1%.