I capitali si spostano nei mercati emergenti

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una profonda trasformazione della distribuzione della ricchezza in termini globali. I paesi cosidetti “emergenti” stanno crescendo in maniera significativa aumentando la ricchezza procapite al punto che, secondo Credit Suisse, già dal 2025 il numero di famiglie della classe media di quei paesi supererà per numero quelle americane. Basti pensare che solo in Cina la ricchezza media procapite e cresciuta del 300% nell’arco degli ultimi 10 anni rallentando solo nell’ultimo biennio per via della crisi globale. Tutto ciò sta modificando anche la finanza internazionale per via dello spostamento enorme di capitali dalle vecchie economie, ormai praticamente statiche, verso quelle dei paesi emergenti, molto più dinamiche e con prospettive di crescita interessanti.

Tutto ciò non farà altro che spostare gran parte del flusso finanziario e degli investimenti rendendo ancora più difficile la vita dei mercati finanziari europei e americani che potrebbero soffrire di una minore liquidità e di un cospicuo calo delle transazioni.

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Investire in Immobili: ecco dove conviene

Con la borsa sempre più imprevedibile e i conti di deposito che non vanno oltre il 4,50% di rendimento lordo molte persone stanno tornando ad investire i propri risparmi in immobili approfittando del leggero calo delle quotazione delle case  negli ultimi 2-3 mesi. Specialmente in alcune grandi città, infatti, il valore degli immobili si è assestato al ribasso permettendo, a chi dispone del capitale necessario, di fare affari non da poco. Inoltre con il mattone si rischia molto meno visto che da sempre in Italia il mercato immobiliare è andato crescendo seppur tra alti e bassi.

Insomma molte persone si sentono molto più sicure acquistando un immobile ad uso investimento piuttosto che affidare i propri risparmi alle banche rischiando di perdere tutto nel caso di un ulteriore cedimento della borsa nel corso del 2012.

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La crisi colpisce anche i brooker di Londra

La crisi economica comincia a mietere vittime illustri non risparmiando perfino i famosi broker di Londra. Stando a quanto emerso da un’analisi pubblicata da blomberg molte società di broker della city starebbe chiudendo per mancanza di clienti. In molti clienti hanno abbandonato gli investimenti finanziari spaventati dalla volatilità dei mercati e di quelli rimasti una parte sono passati alle piattaforme di trading. Un vero e proprio dramma per molte società di piccole dimensione che hanno scelto di accorparsi ad altre più grandi per creare dei veri e propri gruppi.

Tanto per fare un esempio dell’entità della crisi è sufficiente riportare questo dato: dal 2007 al 2011 c’è stato un calo del 63% del valore delle azioni scambiate sul mercato di Londra. Un calo pesantissimo che ha ridotto in maniera consistente il business dei broker londinesi.

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Casa: meglio affitto o di proprietà?

Gli italiani amano la casa di proprietà e non a caso siamo uno dei paesi al mondo con il più alto tasso di proprietari di casa in rapporto al numero di abitanti. Eppure le ultime novità che arrivano da questo fronte offrono nuovi spunti per rivalutare i vantaggi e gli svantaggi una casa propria. Il nuovo governo Monti dovrebbe, tra le altre cose, introdurre nuovamente una tassa sulla casa visto che proprio l’Italia è uno dei pochi paesi europei a non averla.

 

Ovviamente è ancora presto per capire in che misura colpirà e, sopratutto, chi colpirà questa nuova tassazione sugli immobili di proprietà ma sono in molti ad ipotizzare una nuova tassa che includa anche il canone rai e l’attuale tassa sui rifiuti.

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Nuove norme UE per Short selling e Cds

Novità per quanto riguarda il mondo degli investimenti: è stato raggiunto, infatti, l’accordo tra Parlamento Europero, Consiglio e Commissione sulla nuova regolamentazione che a partire da Luglio 2012 permetterà forti restrizioni alla vendita di azioni, debito sovrano e credit default swaps allo scoperto senza copertura (tali vendite vengono chiamate in gergo borsistico nacked).

L’accordo, preso in tempi brevissimi rispetto a quelli soliti degli enti europei, ha l’obiettivo di dare maggiore stabilità e di garantire maggiori informazioni su tutte quelle transazioni che attualmente risultano essere poco chiare.

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