Trimestrale deludente per Google

Non è un vero e proprio flop, ma i risultati conseguiti da Google nell’ultimo trimestre hanno lasciato l’amaro in bocca a ben più di qualche osservatore internazionale. Il motore di ricerca più noto del mondo ha infatti chiuso il 2011 con fatturato e utili che hanno deluso buona parte degli stakeholders della compagnia di Larry Page, sulla base di una influenza deteriorante dal mercato europeo, e da una crescita interna meno forte del previsto.  E così, stando a quanto diramato dallo stesso Page, le vendite del quarto trimestre si sarebbero fermate a “soli” 8,13 miliardi di dollari, più o meno 300 milioni di dollari in meno rispetto a quanto invece era atteso sulla piazza finanziaria.

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FMI: parole dure contro l’Europa

Ieri Christine Lagarde è intervenuta a Berlino (in una celebrazione dei 10 anni dell’euro) parlando della crisi economica e in particolare sulla crisi del debito che sta affliggendo i paesi dell’eurozona. Secondo il presidente dell’FMI c’è la necessità di arrivare ad una svolta decisiva nel 2012 per non rischiare di finire come o peggio degli anni ’30. Lagarde usa parole dure contro l’Europa sostenendo che servono oltre 500 miliardi di dollari per uscire dalla crisi e rivendica un impegno maggiore della Germania. Ma il presidente dell’FMI non risparmia nemmeno il nostro paese sostenendo che senza aiuti finanziari l’Italia (insieme alla Spagna) rischia il fallimento.

Senza nulla togliere all’intervento del presidente dell’FMI, e senza nessuna vena polemica al riguardo, gli interventi della signora Lagarde a danno dell’Italia si stanno facendo sempre più insistenti al punto tale che ci si comincia a domandare il perchè. Perchè il presidente dell’FMI continua ad insistere nel sostenere che l’Italia deve accettare i finanziamenti del fondo monetario? Perchè si continua a sostenere che l’Italia sia a rischio default con tanta insistenza?

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Come funzionano i versamenti volontari

I contributi volontari sono uno strumento importantissimo con cui un lavoratore può integrare il versamento dei propri contributi previdenziali in periodi in cui non viene svolta un’attività lavorativa o per integrare un contratto di lavoro part time. Dopo aver ampiamente parlato della disoccupazione ordinaria e degli orari di reperibilità in caso di malattia continua il nostro viaggio all’interno del mondo dell’Inps e della previdenza, un impegno che abbiamo assunto per fare chiarezza su un settore in cui c’è ancora troppa poca informazione. Cerchiamo, quindi, di capire come funzionano e come è possibile procedere con i versamenti volontari.

Per poter ottenere la possibilità di effettuare i versamenti contributivi volontari è necessario rispondere a determinati requisiti previsti dall’Inps e inviare una richiesta alla sede Inps del proprio territorio di residenza utilizzando gli appositi moduli che vengono forniti dall’ente stesso. Una volta ottenuta l’autorizzazione si può procedere al pagamento nei termini e nelle modalità previste dalla legge.

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PayPal esce dal web e arriva nei negozi

PayPal lancia apertamente la guerra alle carte di credito. Non si sa ancora se Visa e Mastercard stiano preparando il contrattacco (difficile, a nostro parere, che la loro posizione possa essere scalfita nel breve termine) tuttavia, ciò che è noto, è che il servizio di pagamenti elettronici di proprietà di eBay sta per varcare gli schermi dei computer per giungere nei negozi sotto casa. O quasi.

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Sony e Panasonic: Moody’s taglia il rating

Moody’s Investors Service, una delle tre principali agenzie di rating al mondo (insieme a Standard & Poor’s e Fitch), ha ridotto il rating di Sony e Panasonic di un gradino, portando il proprio outlook in terreno negativo, e prevedendo pertanto ulteriori contrazioni del merito creditizio delle due compagini giapponesi, la cui situazione economico, finanziaria e patrimoniale sta continuando a peggiorare. Delle due, la società che sembra esser maggiormente in crisi, almeno secondo le visioni di Moody’s, è Sony: l’azienda di Tokyo ha visto il proprio rating precipitare a Baa1, non lontano dal confine delle società dalle quali è bene tenersi alla larga.

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Investimenti: tornano di moda le opere d’arte

In un’ottica di crisi economica con i mercati finanziari estremamente volatili continuano ad aumentare le persone che preferiscono tenersi lontane dalla borsa per paura di perdere i propri risparmi. Molta attenzione, quindi, si sta spostando verso strumenti alternativi e in particolare verso le opere d’arte che, in ottica di medio-lungo periodo possono rivelarsi un ottimo affare garantendo rendimenti interessanti. Tuttavia parliamo di un mercato molto particolare in cui, senza un minimo di competenze, si rischia di fare errori che possono rivelarsi molto costosi. Ma quanti soldi occorrono per investire in opere d’arte? E come è possibile individuare le opere che hanno il ptenziale maggiore?

Per prima cosa c’è da sottolineare che il mercato è aperto a investitori di tutte le tipologie, sia quelli che dispongono di grandi redditi, sia quelli che vogliono investire solo un capitale esiguo (anche nell’ordine delle poche migliaia di euro). Ovviamente ci sono delle enormi differenze di approccio che determinano la scelta dell’investimento a seconda del capitale che si ha a disposizione.

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