Bnp, il progetto di ristrutturazione per l’Italia

Bnp Paribas ha presentato ai sindacati un maxi piano di revisione della propria posizione in Italia, consolidata prevalentemente attraverso la proprietà della Banca Nazionale del Lavoro. Un piano che si preannuncia piuttosto radicale, visto e considerato che – all’interno delle principali voci – spicca la riduzione di 1.300 unità nel personale entro il 2014, e la riduzione delle nuove aperture da 50 a 10 agenzie.

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I migliori titoli di Piazza Affari

Il 2011 sarà ricordato come uno dei peggiori anni per chi investe in borsa. I titoli hanno perso mediamente il 30% del loro valore con punte superiori al 70%. Ma allora, dove bisogna investire nel 2012? Conviene allontanarsi definitivamente dalla borsa e mettere i propri soldi in qualcosa di più sicuro? A dire la verità in mezzo a questo disastro collettivo di aziende che hanno perso una fetta importante della propria capitalizzazione di borsa ce ne sono alcune che, invece, hanno “tenuto botta” offrendo delle buone performance.

Volendo individuare dei titoli su cui investire nel corso del prossimo anno è possibile analizzare l’andamento di questo 2011 cercando di individuare i titoli che hanno saputo mantenere il segno + per capire se possono essere in grado di confermare queste performance anche nel corso del 2012.

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Moody’s: paesi euro a rischio default

Torna a far parlare di se Moody’s che ha reso noto uno studio sui paesi a rischio default. Secondo l’agenzia di rating il rischio di un default multiplo dell’eurozona è molto più che una probabilità. Stando a quanto traspare dalla nota si capisce che, secondo gli economisti di Moody’s, più a lungo durerà questa crisi maggiori saranno le ripercussioni sui paesi dell’eurozona che rischieranno di fallire uno dopo l’altro per mancanza di liquidità. Insomma ancora una volta verrebbe da dire: occorre fare bene ma, anche, fare subito per evitare che la situazione degeneri dando vita a scenari dalle conseguenze davvero imprevedibili.

Sempre secondo gli esperti dell’agenzia di rating aumentano le probabilità che alcuni paesi (Grecia in primis) lascino l’euro provocando non poche ripercussioni nel breve periodo. Tuttavia si apre anche una prospettiva molto intyeressante: se l’Europa saprà varare le misure necessarie per dare vita ad una fase di rigore della spesa e di rilancio dell’economia dopo una prima parte di sofferenza nel breve periodo si potrebbe dar vita ad una fase di forte rilancio dovuta ad una maggiore integrazione degli stati.

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Seat Pagine Gialle vicino al fallimento

Brutte notizie per la Seat Pagine Gialle che il 30 Novembre dovrà provvedere al pagamento di una cedola da 52 milioni ai propri azionisti. Il problema è che la società di Alberto Cappellini ha qualcosa come 2,7 miliardi di euro di debiti e senza un accordo scritto tra le parti sociali con cui si deciderà come ristrutturare il debito il cda non delibererà sul pagamento della suddetta cedola. E visti i tempi strettissimi la soluzione sembra poter essere una sola: il fallimento tecnico.

Il problema più grande è quello di riuscire a mettere tutti d’accordo in così poco tempo specialmente per quanto riguarda gli investitori privati. Tuttavia le banche stanno facendo pressione perchè l’accordo si raggiunga ed evitare di dover mettere all’asta un’azienda piena di debiti sul cui futuro pesa lo sviluppo del web e delle nuove tecnologie.

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FMI offre 600 miliardi all’Italia

Anche se non è stata ancora confermata dai diretti interessati sembra sia assolutamente probabile che l’FMI abbia offerto un prestito di 600 miliardi di euro all’Italia a condizioni nettamente più vantagiose di quelle di mercato. Il nostro paese, infatti, attualmente sta piazzando i titoli di stato con rendimenti intorno al 7-8% mentre l’FMI ci avrebbe proposto un finanziamento con un tasso del 4-5% massimo così da permettere a Monti di avere la liquidità necessaria per rifinanziare il debito per circa un anno e mezzo a condizioni decisamente più convenienti.

L’obiettivo dell’FMI è quello di garantire stabilità al nostro paese dando la possibilità al nuovo governo guidato da Monti di avere la serenità di effettuare tutte le misure necessarie per risanare il bilancio e far ripartire l’economia.

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Ora il lavoro si cerca sui social

Oggi la tecnologia può dare una grande mano a chi è in cerca di un impiego. Se fino a qualche anno fa era necessario inviare il proprio curriculum via posta a decine di aziende sperando di essere contattati, oggi si può tranquillamente trovare lavoro su twitter o su Linkedin, 2 importanti social network estremamente differenti tra loro ma che offrono un potenziale di successo molto alto. Insomma un nuovo approccio al mondo del lavoro che in pochi ancora sanno sfruttare bene.

Twitter, per chi non lo conoscesse, è una piattaforma di microblogging che permette di postare brevi messaggi (detti appunti twit). Si tratta di uno strumento molto utile per restare aggiornati sulle notizie di proprio interesse o per comunicare velocemente con i propri amici e conoscenti. Un numero sempre maggiore di aziende sta sfruttando le potenzialità di questo tipo di comunicazione per parlare “direttamente” ai propri clienti.

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