Asta dei Bond: i rendimenti superano 6%

Questa mattina c’è stata l’Asta dei Bond che era attesa con particolare ansia dagli economisti perchè permette di delineare lo stato di fiducia nei confronti dell’Italia. Il risultato è stato per certi versi positivo, la richiesta è stata ampia, e per altri negativo, ossia il rendimento è molto più alto di quanto non fosse solo un mese fa.

Infatti lo stato ha si piazzato i 5 miliardi previsti ma ha dovuto garantire un tasso di interesse altissimo, ossia il 6,087% che rappresenta poco meno del doppio rispetto ai rendimenti dell’asta di Ottobre di quest’anno (3,570%).

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Eurobond, l’Asia prende tempo

Mentre in Europa – Germania e Francia a parte – l’ipotesi eurobond sembra acquisire sempre più concretezza, in Asia c’è chi si defila, preferendo attendere gli sviluppi della crisi del vecchio Continente per affermare la propria convinzione o meno circa la strada di emettere titoli di debito europei. In effetti la crisi che sta colpendo i paesi europei non permette di poter fare previsioni di lungo periodo circa il futuro dell’eurozona. proprio per questo le principali potenze economiche d’oriente danno l’impressione di voler aspettare che si “calmi la situazione” per poter fare un’analisi oggettiva circa la reale utilità degli eurobond ed esprimere un’opinione ufficiale in merito.

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Eurobond, Barroso rilancia la proposta

Il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ha rilanciato l’ipotesi di una introduzione degli eurobond. Un rilancio che appare produttivo di due conseguenze: la prima, è che gli eurobond potrebbero essere introdotti anche a costo di scavalcare le opposizioni della Germania; la seconda, è che le stesse obbligazioni dell’eurozona non vedranno la luce prima di qualche anno. Come abbiamo detto più e più volte, infatti, gli Eurobond sono un argomento che suscitano opinioni estremamente contrastate in ambito europeo e, per questo, la loro applicazione potrebbe richiedere ancora moltissimo tempo (sempre che le pressioni della germania non facciano desistere sull’argomento).

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Strada ancora in salita per gli Eurobond

Si preannuncia irta di difficoltà la strada per la predisposizione degli Eurobond, le obbligazioni dell’eurozona, che potrebbero consentire alle istituzioni continentali di poter dar seguito ad azioni più incisive sul fronte del supporto sinergico delle singole economie nazionali. Queste, almeno, sono le intenzioni dei sostenitori di questo nuovo strumento finanziario che fa tanto discutere il mondo della finanza. Gli Eurobond, infatti, sono un’argomento che divide il settore tra chi li sostiene e chi, invece, li ritiene uno struemnto assolutamente inutile se non dannoso.

Nonostante alcuni appoggi alla proposta italiana, infatti, resistono le diffidenze da parte di diversi leader europei, Germania (neanche a farlo apposta) in testa.

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