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Grecia: economia in miglioramento, ma il debito pesa come un macigno

bandiera greca

Il Fondo Monetario Internazionale ha affermato che la Grecia ha migliorato in modo significativo la sua economia mentre si avvia verso la fine del suo programma di salvataggio ad agosto, ma il suo debito rimarrà difficile da gestire a lungo termine.

I ministri delle finanze della zona euro hanno concordato la scorsa settimana di concedere alla Grecia un’estensione di 10 anni per il rimborso dei prestiti, nonché di rilasciare un ultimo lotto di prestiti di salvataggio del valore di 15 miliardi di euro. In cambio, la Grecia ha accettato di gestire eccedenze primarie (un’eccedenza di bilancio escludendo il costo del finanziamento del debito) fino al 2060. Il debito della Grecia è attualmente pari a circa il 180% del suo prodotto interno lordo.

L’accordo sul debito ha migliorato significativamente la sostenibilità del debito a medio termine, ma le prospettive a lungo termine rimangono incerte. Il Fondo monetario internazionale ha dichiarato che l’accordo di riduzione del debito è stato fatto sulla base di “ipotesi molto ambiziose” sulla crescita economica e sulla capacità di gestire ampi avanzi primari, aggiungendo che potrebbe essere difficile per la Grecia rimanere finanziariamente indipendente senza ulteriore riduzione del debito.

La zona euro potrebbe fornire ulteriori riduzioni del debito se necessario, intenzione favorevolmente accolta dal Fondo. Tuttavia, è di fondamentale importanza che qualsiasi rilievo aggiuntivo sia subordinato a ipotesi realistiche, in particolare sulla capacità della Grecia di sostenere eccedenze primarie eccezionalmente elevate. E’ stato anche stabilito che gli obiettivi di bilancio della Grecia richiedono un’elevata tassazione, limitando la spesa e gli investimenti.

Fin dal 2010 la Grecia è dipesa da prestiti di salvataggio, attanagliata da una crisi finanziaria che per ben due volte l’ha vista quasi precipitare fuori dalla valuta comune europea. In cambio, i governi hanno rivisto i sistemi pensionistici e di sicurezza sociale, aumentato le tasse e riducendo le spese. L’economia del paese è stata spazzata via per un quarto e la disoccupazione ha raggiunto quasi il 28% al culmine della crisi. Attualmente, il tasso di disoccupazione rimane superiore al 20%.

L’FMI ​​ha sottolineato la necessità di proteggere l’indipendenza dell’autorità statistica del paese e migliorare l’efficacia del sistema giudiziario.

Uno degli ex capi delle statistiche del paese, Andreas Georgiou, ha combattuto battaglie giudiziarie contro le accuse di aver gonfiato deliberatamente i dati sul deficit di bilancio. Tuttavia, aveva assunto il controllo dell’agenzia statistica mesi dopo che la Grecia aveva revisionato i dati sul disavanzo di bilancio precedentemente dichiarati in modo erroneo. I creditori europei del piano di salvataggio hanno più volte difeso Georgiou, sostenendo che la sua leadership era la chiave per la capacità del paese di fornire statistiche fiscali affidabili.

Secondo il Fondo, è essenziale migliorare la governance e l’indipendenza delle istituzioni pubbliche, anche garantendo un’adeguata protezione ai funzionari, come quelli responsabili delle relazioni statistiche, in modo da aumentare la fiducia nelle finanze pubbliche e garantire l’integrità dei dati.

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