Gli italiani riscoprono il trasporto pubblico

Con la benzina che continua a stabilizzarsi sempre più verso i 2 euro gli italiani corrono ai ripari e riscoprono i mezzi pubblici come alternativa alla propria auto. Già nei giorni scorsi avevamo parlato del ritrovato interesse per il bike sharing, la condivisione-noleggio di biciclette nelle aree urbane, strumento che consente di spostarsi all’interno delle città quasi gratis. Tuttavia è di ieri la notizia, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, che il settore del trasporto pubblico, ossia metro, bus e tram, ha registrato un vero e proprio boom nei primi mesi dell’anno, un successo dovuto, ovviamente, al caro benzina. Basti pensare che nelle principali città italiane come Roma, Milano, Firenze e Torino gli abbonamenti al trasporto pubblico sono aumentati, mediamente, del 20-30%.

Il primato, tra le grandi città italiane, spetta a Milano che registra un aumento del 33% per quanto riguarda gli abbonamenti mensili e del 20% per quelli annuali. Anche per quanto riguarda Roma i dati sono assolutamente di rilievo con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al tempo stesso i consumi di benzina e gasolio sarebbero dell’ordine del 20% rispetto ai primi 2 mesi del 2011.

Leggi tutto

Benzina a 2 euro: ecco come difendersi

La benzina raggiunge i 2 euro. Si tratta di un fatto gravissimo perchè il prezzo della verde va a rompere quella che era considerata una soglia psicologica che sembrava invalicabile. Invece in meno di 5 mesi, complici una serie di eventi sfavorevoli per noi consumatori, il prezzo dei carburanti è arrivato alle stelle raggiungendo picchi che sembravano lontanissimi, se non irraggiungibili. Il primo durissimo colpo lo ha dato l’aumento dell’iva deciso in autunno ma il colpo di grazia che ha tolto ogni freno alla corsa dei prezzi di benzina e gasolio è stato il pessimo andamento dell’euro di questi ultimi mesi e le quotazioni in forte crescita del petrolio. Già una settimana fa avevamo affrontato l’argomento pubblicando la tabella dei prezzi dei carburanti degli ultimi 12 anni dove abbiamo riscontrato un aumento dei prezzi prossimo al 90% per la verde e al 100% per il gasolio. Chi si fsse perso l’articolo può leggerlo qui: prezzi carburanti dal 2000 ad oggi.

A questo punto la corsa dei carburanti sembra non avere più nessun freno e i consumatori, per non rischiare di vedersi svuotato il portafoglio dal caro benzina, non possono far altro che agire in 2 modi: consumare meno e fare rifornimento solo nelle pompe che offrono un prezzo conveniente (si fa per dire). Tra queste possono rappresentare un ottimo compromesso le pompe di benzina della grande distribuzione dove, generalmente, si riescono a risparmiare una media di 4-5 centesimi al litro.

Leggi tutto

Aumentano i gruppi di acquisto e gli orti in balcone

La crisi economica sta letteralmente stravolgendo le abitudini degli italiani che, sempre più spesso, ricorrono ai gruppi di acquisto (i cosidetti GAS, gruppi di acquisto solidale) per saltare la grande distribuzione e acquistare direttamente dai produttori saltando i vari intermediari  risparmiando notevolmente sul prezzo di acquisto. I prodotti su cui è possibile ottenere i maggiori vantaggi sono quelli ortofrutticoli dove, grazie ai gruppi di acquisto, è possibile acquistare prodotti più freschi ad un costo nettamente più basso di quello a cui si possono trovare nel supermercato. Tuttavia i gas non sono l’unico strumento che gli italiani stanno imparando ad usare per risparmiare sulla spesa quotidiana: aumentano, infatti, anche gli acquisti sul web e il numero di persone che decidono di improvvisare piccoli orti sul terrazzo o nel giardino di casa.

In assoluto la tendenza che si registra è quella di una riscoperta dei veri valori della tavola, valori che hanno reso grande la cucina italiana nel mondo. Così, per via della crisi economica, le famiglie cominciano a riscoprire il piacere di coltivare da se gli ortaggi o di acquistare frutta, carne e pane direttamente dai produttori selezionandoli tra quelli che, nella propria zona, offrono il miglior rapporto qualità prezzo.

Leggi tutto

Italia: bene l’asta dei Bot, male l’inflazione

Giornata dai risultati contrastati, quella di ieri, per il nostro paese. Da un lato l’ottimo risultato per l’andamento dell’asta dei titoli di stato che ha permesso al Tesoro di collocare sul mercato ben 12 miliardi di euro ad un tasso di interesse sensibilmente più basso rispetto a quello dell’asta precedente. Dall’altro, invece, male il dato sull’inflazione che continua a salire arrivando a superare la soglia del 3%, specialmente per colpa degli aumenti dei carburanti che si ripercuotono anche sul costo dei generi alimentari. Una brutta notizia per le famiglie italiane, visto che si stima che fare la spesa sia più caro del 4,5 rispetto ad un anno fa. Insomma, volendo tirare le somme della giornata di ieri, è possibile dire che va bene la finanza ma va altrettanto male l’economia reale.

Mai come negli ultimi anni questi 2 mondi sembrano essere distanti l’uno dall’altro. Una forzatura estremamente pericolosa visto che la finanza non dovrebbe essere altro che l’esposizione dell’economia reale. Eppure così non è o, almeno, così non è da qualche anno a questa parte per via della crescente speculazione che sembra regnare nei mercati finanziari.

Leggi tutto

Benzina: ormai si va verso i 2 euro

Il costo del carburante sembra non avere più un freno e, di conseguenza, il costo che occorre pagare per fare il pieno alla propria vettura. Ormai la direzione è quella dei 2 euro tanto che nella giornata di ieri si sono registrate punte massime, per la verde, di 1,95 euro nei distributori del centro Italia (dove la benzina sembra costare qualcosina di più che nel resto del paese). Una situazione davvero insostenibile per le famiglie italiane e che rischia di aggravarsi ulteriormente se, come sembra, il governo deciderà di attuare la modifica dell’iva al 23% come deciso lo scorso anno nel decreto Salva Italia. Proprio per testimoniare la situazione di difficoltà degli italiani abbiamo provato a fare un piccolo test per cercare di capire quanto costa un pieno di benzina o di diesel alla propria vettura.

Per prima cosa c’è da sottolineare che i rincari più grandi sono stati effettuati sul gasolio (non a caso la quota di vetture diesel era aumentata negli ultimi anni) che ora arriva quasi a sfiorare il prezzo della benzina verde.  Non a caso si registrano punte di 1,85 euro al litro e una media nazionale che si aggira tra 1,76 e 1,80 euro al litro.

Leggi tutto

Imu: aumenta quella per negozi e imprese

Nelle scorse settimane abbiamo ampiamente parlato dell’Imu (la nuova imposta municipale unica che va a sostituire l’ici) e dei suoi effetti sui proprietari di prime case. Tuttavia in questi giorni è stato lanciato l’allarme relativo alle attività commerciali. Secondo le prime stime, infatti, l’Imu per negozi e imprese subirà dei fortissimi rincari rispetto alla vecchia ici mettendo a rischio chiusura diverse attività commerciali. Seonco le stime di Giancarlo Santilli, presidente dei costruttori di Pesaro, l’Imu porterà un aggravio che va da un minimo del 30 ad un massimo dell’80% rispetto a quanto le aziende versavano con la vecchia ici e il tutto avviene in un contesto già fortemente provato dalla crisi economica che ha ridotto le vendite. Molto, infatti, dipende dai singoli comuni che possono decidere se applicare l’aliquota minima o massima a seconda delle proprie esigenze di cassa. Il problema è che la maggior parte dei comuni sembra abbia deciso di applicare l’aliquota più alta, scelta dettata dalla necessità di incassare quanti più soldi possibili per rimettere in ordine i bilanci.

Secondo un’inchiesta de ilsole24ore.com reallizzata da Gianni Trovati, una buona parte dei comuni sta applicando un’aliquota del 9,6 per mille invece di quella al 7,6 per mille indicata come riferimento del governo.

Il motivo è presto detto: essendo l’Imu un’imposta comunale ma che, a differenza dell’ici, per circa la metà del suo importo va allo stato gli enti locali sono costretti ad aumentare l’aliquota per recuperare quanti più soldi possibili.

Leggi tutto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi