Le famiglie perdono potere di acquisto ma si salvano grazie alla casa di proprietà

Le famiglie italiane sono sempre più in difficoltà. A testimoniarlo arriva, ora, la Bce che in un recentissimo studio ha analizzato la ricchezza delle famiglie dei principali paesi europei. In sostanza quello che emerge è che le famiglie italiane hanno un reddito inferiore a quelle di Francia e Germania (anzi a dir la verità siamo tra gli ultimi in Europa) ma continuano ad avere un patrimonio tra i più consistenti grazie a quanto abbiamo accumulato nei decenni passati e, sopratutto, al basso indebitamento. Gli italiani, quindi, pur guadagnando meno possono ancora contare sulla ricchezza patrimoniale (vedi casa di proprietà). Ma per quanto potrà reggere questa situazione? Per quanto ancora la ricchezza accumulata negli anni passati dalle precedenti generazioni potrà evitare il tracollo economico del sistema?

italiani e la poverta

La situazione è davvero molto grave perchè il reddito degli italiani è destinato a calare ancora. Secondo uno studio dell’Istat le retribuzioni sono cresciute nell’ultimo anno dell’1,4% (Febbraio 2012 – Febbraio 2013) mentre il costo della vita è aumentato dell’1,9%. In sostanza gli italiani continuano a perdere potere di acquisto e, di conseguenza, continuano a calare i consumi.

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Portogallo senza soldi per gli stipendi

Mentre le aziende europee si trovano ancora nel bel mezzo della più grande crisi economica di tutti i tempi (basti pensare che solo in Italia nel 2012 hanno chiuso oltre 100 mila imprese) il Portogallo si trova di fronte ad un bivio alquanto scomodo. In sostanza il paese non ha più i soldi in cassa per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e il governo sta valutando se pagare in titoli di stato anzichè in soldi. Si, avete capito bene. Il governo del Portogallo potrebbe pagare pensionati e dipendenti pubblici in titoli di stato anzichè in soldi. A dire il vero il problema si è presentato dopo che la Corte Costituzionale ha bocciate le misure di austerity volute dal governo in carica per ottemperare agli impegni presi con l’UE in seguito agli aiuti richiesti.

Bandiera del Portogallo

Tra le misure che la Corte Costituzionale ha giudicato “illegali” risultano esserci il taglio delle pensioni del 6,4%, i tagli salariali (sono state tagliate le quattordicesime), l’abolizione dell’indennità per le ferie dei dipendenti pubblici e dei pensionati e i tagli ai sussidi di disoccupazione.

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Pasqua più povera per colpa della crisi

La Pasqua 2013 verrà ricordata per l’incredibile popolarità del nuovo Papa, ma anche per la crisi che ha stravolto uso e costumi degli italiani. Basti pensare che, stando ad uno studio realizzato dalla Coldiretti, quella del 2013 è stata la Pasqua più casalinga degli ultimi anni, con pochissimi viaggi o pranzi al ristorante. E anche se non si rinuncia alla classica gita di Pasquetta il tutto viene fatto in maniera decisamente più low cost rispetto agli ultimi anni: destinazione il più possibile vicina, pranzo al sacco e rientro a casa in serata per evitare l’albergo. D’altronde sarebbe difficile aspettarsi qualcosa di diffrente in un momento particolarmente duro per le famiglie italiane visto che solo l’1% può dirsi finanziariamente sicure. Secondo l’indagine di Genworth sulla sicurezza finanziaria ben il 47% delle famiglie italiane, ossia circa la metà, sono finanziariamente vulnerabili.

scampagnata di pasquetta

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Draghi: la ripresa può attendere

I mercati non hanno avuto paura delle elezioni Italiane“. Queste, in estrema sintesi, sono state le parole di Draghi durante la conferenza che solitamente si tiene alla fine della riunione del direttivo dell’Eurotower. Secondo il governatore della Banca Centrale Europea i mercati sono meno spaventati di quanto si possa immaginare dell’esito delle nostre elezioni e, sottolinea, che ad ogni modo l’Italia proseguirà il consolidamento dei conti pubblici. Ma oltre a queste inevitabili parole di rasserenamento Draghi ha sottolineato anche che la ripresa non comincerà prima della fine del 2013. insomma avremo un altro anno pieno di crisi ma, di questo, ce ne eravamo tutti accorti ormai da 2 mesi.

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Non a caso il direttivo della Bce ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’intera area Euro per il biennio in corso. In particolare il 2013 non promette nulla di buono visto che il Pil è atteso tra il meno 0,9 e il meno 0,1 per cento. Tuttavia non è detto che le stime vengano riviste ulteriormente al ribasso nel corso dei prossimi mesi sia per l’anno in corso che per il 2014 dove tutti sembrano pronti a scommettere per una crescita, seppur minima.

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Crisi: crollano i consumi di elettricità

Se si vuole comprendere quanto la crisi stia incidendo sulle abitudini degli italiani basta analizzare i dati diffusi da Terna sul consumo di energia elettrica. Stando allo studio appena reso noto, infatti, a Febbraio si è registrato un calo dell’8,1% a fronte di una temperatura media mensile di un grado inferiore. Insomma, nonostante abbia fatto leggermente più freddo del normale le famiglie italiane hanno scelto di utilizzare con estrema cautela condizionatori e dispositivi elettronici in genere ottimizzando i consumi. Quello su cui vale la pena riflettere è quanto sia forte il momento di difficoltà degli italiani se si è arrivati al punto di dosare l’uso della corrente per riuscire ad arrivare alla fine del mese. Una situazione davvero molto precaria che spesso non viene riportata dai grandi media sempre più impegnati a raccontarci il triste contesto politico che sta caratterizzando questo dopo elezioni.

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Tuttavia non sarebbero questi i problemi più rilevanti per una nazione? Se le famiglie non arrivano alla fine del mese non dovrebbe essere una priorità per tutti, politici e grandi media compresi?

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Povera Italia: dopo elezioni il paese è più debole

Nonostante tutti noi aspettavamo le elezioni con trepidante attesa la delusione è stata tanta. Al momento, infatti, tutto si è risolto con un nulla di fatto. Anzi, ci troviamo nelle situazione peggiore che si potesse prospettare, ossia con un esito elettorale che non garantisce la formazione di un governo con una maggioranza solida. Come tutti ben sappiamo, infatti, hanno vinto tutti e nessuno allo stesso tempo. Insomma ancora non si sa chi e per quanto riuscirà a governare questo benedetto paese! Ma la cosa buffa, se così si può dire, è che sono preoccupati più dall’estero che i diretti interessati, ossia gli italiani.

crisi e italia

Tutto ciò non fa altro che indebolire il nostro paese e la nostra economia. Siamo sempre più visti come un paese di cui diffidare che non da garanzie sul lungo periodo. Effettivamente se io fossi una grande impresa per quale motivo dovrei venire ad investire in Italia dove sono costretto a pagare oltre il 50% di tasse, dove la burocrazia ha tempi biblici e dove tutto avviene per raccomandazione?

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