Oggi è la giornata decisiva per la Grecia che si appresta a votare le misure di austerity proposte dal governo. Come sottolineato dal Commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn, in gioco non c’è solo il futuro del paese greco, ma anche la stabilità finanziaria e monetaria di tutta Europa. L’avvicinarsi del momento della verità inasprisce la drammaticità della vicenda che non prevede, per voce dello stesso Rehn, un piano alternativo per evitare il default. La crisi ellenica potrebbe causare una bancarotta nel caso in cui il parlamento non ottenesse la maggioranza necessaria. L’Ue è pronta ad aiutare la Grecia a superare questo cruciale momento di difficoltà, ma prima è necessario che la Grecia intraprenda la giusta via verso un’efficacie ristrutturazione economica.
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Aumentano i tassi di riferimento della BCE
Era nell’aria da parecchio tempo e alla fine la BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse portandoli all’1,25%. Questa piccola variazione è significativa, se non altro, perchè stà come a simboleggiare un passaggio: da adesso in poi sarà molto probabile assistere ad un rialzo dei tassi lento ma continuo. Molto, ovviamente, dipenderà da come l’economia europea riuscirà a crescere nel prossimo biennio e, sopratutto, dall’eventuale risoluzione della questione della grecia che potrebbe divenire una gatta da pelare che rischia di contagiare anche gli altri paesi della zona euro.
Questa notizia, ovviamente, lascia poche speranze a chi aveva stipulato un mutuo a tasso variabile e stava gioendo dei tassi particolarmente vantagiosi che, tradotto, significa rate molto basse.
Vendite Fiat: a Marzo un vero disastro!
Le vendite di auto Fiat continuano a far registrare valori altamenti negativi pur tenendo in considerazione le difficoltà dell’intero settore auto dovute alla crisi economica e alla difficoltà di trovare gli strumenti adatti per rimettere in moto l’economia. Tuttavia per comprendere quale sia la verità dobbiamo cercare di analizzare i dati diffusi relativi alle vendite delle auto del gruppo torinese sotto un profilo più ampio. Cerchiamo di capire, anzi tutto, se il problema è di tutte le cause automobilistiche o esclusiva della Fiat.
A Marzo, infatti, il gruppo torinese ha fatto registrare un valore davvero significativo: -31,92%. Ora non mi ritengo certo all’altezza di giudicare i piani industriali della Fiat di Marchionne ma qualche dubbio comincia a essere lecito. Perchè non si vendono auto Fiat? E’ davvero tutta colpa della crisi? Io penso di no.
Parmalat è quasi francese: Lactalis arriva al 29%
Parmalat, una piccola azienda divenuta una multinazionale sotto la direzione di Tanzi e divenuta poi famosa per il più grande crac europeo di tutti i tempi, è (quasi) in mani francesi. Chi non ricorda le migliaia di persone truffate (perchè è di questo che si tratta) da Tanzi che, con la complicità delle banche, aveva truccato in maniera miserabile i bilanci nascondendo una situazione disastrosa e portando al disastro centinaia di famiglie. Ora la Parmalat rischia seriamente di non essere più italiana e questo, dopo tutti i sacrifici chiesti ai piccoli risparmiatori, sembra l’ennesima beffa.
La Lactalis, importante realtà del settore alimentare, ha acquisito un ulteriore pacchetto azionario della società italiana portandosi al 29% e, quindi, a 2 passi dall’Opa. Ma cosa significa tutto ciò? E cosa intende fare il governo?
Ripercussioni sull’economia del Terremoto Giappone
Il Terribile terremoto che ha colpito il Giappone è, prima di tutto, una tragedia umana visto che si stimano oltre 10 mila morti nel paese basandosi forse su stime anche troppo ottimistiche. Tuttavia essendo il nostro un blog di approfondimento economico dobbiamo limitarci a fare un’analisi delel conseguenze che questa catastrofe naturale potrebbe avere sui conti di una delle più importanti economie del mondo. La tragedia, infatti, avrà conseguenze drammatiche per molti anni avvenire proprio per la natura stessa della contaminazione che il governo del paese sta cercando di “nascondere” per quanto gli è possibile anche per arginare la rabbia di chi chiede di ripensare il modello energetico basato sulle centrali nucleari.
Ma come, stavamo dicendo poco sopra, per tutte le tragedie che colpiscono il nostro pianeta ci sono anche dei risvolti economici non indifferenti. Vediamo di capire quali.
Ecco tutti i dettagli:
Ipoteca di mutuo: tutti i costi della cancellazione
Quanto costa cancellare l’ipoteca del mutuo? La risposta è semplice, visto che fino a poco tempo fa non era necessario pagare nulla mentre dai primi di Gennaio 2011 è tornata ad essere un’operazione a pagamento. Si tratta di un atto dovuto o dell’ennesima beffa ai danni dei consumatori? Ovviamente non possiamo entrare nel merito, ma ci limiteremo a descrivere i fatti così come sono permettendo ad ognuno di voi di realizzare un proprio giudizio personale sulla vicenda.
Dal 2008, infatti, grazie al decreto Bersani era possibile cancellare l’ipoteca gratuitamente mentre ora bisogna nuovamente rivolgersi al notaio sostenendo una spesa che, per la molti, risulta essere assolutamente non indifferente.