Obama vince: altri 4 anni alla Casa Bianca

La notizia che tutto il mondo si aspettava sull’esito del voto negli Usa è arrivata confermando quanto ci si aspettava: gli elettori americani hanno confermato il presidente Barack Obama per un secondo mandato. Fin dall’inizio di questa campagna elettorale, i sondaggi hanno mostrato come i 2 rivali, Obama e Romney, fossero molto vicini. Per il presidente hanno pesato gli esiti incerti dell’economia americana e, sopratutto, l’alto tasso di disoccupazione. Tuttavia alla fine Obama ha sconfitto lo sfidante repubblicano nella maggior parte degli stati chiave, tra cui il più ambito, l’Ohio, aggiudicandosi le elezioni e altri 4 anni alla casa bianca.

Una vittoria che arriva dopo una campagna elettorale durissima costata ben 6 miliardi di dollari e che, sostanzialmente, ha lasciato tutto com’era, ossia Obama Presidente e un parlamento diviso con il Senato ai democratici e la Camera ai Repubblicani.

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La Minetti e il vitaliazio da 1300 euro

Sta facendo molto scalpore la notizie comunicata ieri a Cielo che Gol, il programma di Simona Ventura, in cui Nicole Minetti ha annunciato di voler rinunciare al vitalizio di 1300 euro che le spetterebbe a fine mandato. Tuttavia la Minetti ci ha tenuto a sottolineare che non lo prenderà non perchè vuole ergersi a paladina della giustizia ma, semplicemente, per il fatto che sussistono degli impedimenti oggettivi. Queste le parole della Minetti: “Io il vitalizio da 1.300 euro non lo prenderò. Non lo prenderò per due motivi che devono essere chiari: primo, per il decreto Monti, che è vero che tutti hanno detto che è un decreto legge e potrebbe non passare alle Camere, ma intanto c’è. Il secondo motivo è che il vitalizio si prende nel caso in cui tu maturi più di 30 mesi di legislatura, quindi avrei dovuto o finire la legislatura oppure, se mi fossi dimessa prima, versare i rimanenti contributi che in teoria avrei dovuo versare se avessi finito la legislatura. E il totale ammonta a una somma di circa 60mila euro“.

Cifra che a quanto pare la Minetti non è disposta a spendere, almeno stando a quanto dichiarato nel programma della Ventura. A questo punto vien quasi da sorridere perchè difficilmente la consigliera della regione Lombardia avrebbe rinunciato alla pensione anticipata se avesse maturato i requisiti. Insomma l’annuncio sa più di una bufala che di qualcosa davvero meritevole di attenzione.

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Uragano Sandy: danni per 10 miliardi di dollari

L’uragano Sandy, la tempesta perfetta che si sta abbattendo in queste ore sulla costa americana e, in particolare, su New York, potrebbe diventare uno dei più costosi della storia degli Stati Uniti. Secondo le prime stime realizzate dalla società Eqecat, infatti, Sandy potrebbe costare al settore assicurativo una cifra variabile tra i 5 e i 10 miliardi di dollari. Insomma nulla in confronto al famoso uragano Irene che, lo scorso anno, procurò danni per “solo” 4,3 miliardi di dollari. La conferma arriva da Michael Kistler, di Risk Management Solutions Inc., che ha affermato che Sandy ha raggiunto dimensioni maggiori e, sopratutto, si muove molto più lentamente di Irene. Secondo Kistler è realistico pensare che Sandy possa provocare danni di gran lunga maggiori specialmente a New York City.

Proprio New York si conferma la città più colpita dalla tempesta tanto da aver costretto le autorità a tener chiusi anche Wall Street, cosa che non succedeva dal disastro dell’11 Settembre. Insomma si prevede un brutto momento per il settore assicurativo che dovrà far fronte ai danni subiti dai propri clienti.

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Come trovare soluzioni alternative per i propri investimenti

In seguito all’altissima volatilità che caratterizza i mercati azionari e obbligazionari (per non parlare di valute e commodities) molti investitori stanno dedicando sempre più spazio ad investimenti alternativi. Parliamo di opere d’arte, oggetti d’antiquariato ma, anche, di auto e moto d’epoca e altre rarità. Come tutti ben sappiamo, infatti, la diversificazione è alla base di ogni buona strategia di investimento perchè tutela dai rischi di un eventuale crollo di un determinato settore. Così dopo il 2008 va crescendo la percentuale di coloro ritagli una parte del proprio budget per investire in strumenti “meno convenzionali” ma che possono garantire un notevole ritorno economico e, non per ultimo, anche una maggiore soddisfazione.

Ovviamente investire in moto o in opere d’arte è molto più difficile che non investire in azioni visto che oggi, grazie alle piattaforme di trading online, è davvero facile acquistare azioni o qualsiasi altro titolo finanziario senza bisogno di avere un proprio consulente.

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