Piangono i banchieri: stipendi fermi per 3 anni

Presidenti dei consigli di amministrazione, amministratori delegati, direttori generali delle banche. Soggetti che hanno in comune uno stipendio particolarmente importante e che, qualche giorno fa, hanno avuto in comune anche la ricezione di una lettera firmata dal numero 1 dell’Associazione Bancaria Italiana, Giuseppe Mussari. Sul contenuto della lettera, grazie alla ripubblicazione avvenuta da parte di alcuni media italiani, non vi sono più dubbi.

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Draghi: gravissima la situazione dell’Eurozona

Il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha definito “gravissima” la situazione dell’Eurozona. Una situazione che risulterebbe essere peggiorata in pochi mesi, e solo ora lievemente stabilizzatasi grazie alle misure di rigore che sono state approvate da alcuni Paesi, Italia in testa.  L’allarme lanciato dal numero 1 della BCE è quanto di più serio un presidente dell’istituzione monetaria abbia mai avanzato dalla nascita dell’euro.

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Quanto investono i risparmiatori italiani

Secondo una recente analisi di sostariffe.it la maggior parte dei risparmiatori italiani investe nei conti deposito somme non superiori ai 30 mila euro per un periodo che, generalmente, si attesta intorno ai 6 mesi. Un dato interessante quello raccolto dal sito di comparazione di tariffe che ha analizzato in forma anonima circa 37 mila rilevazioni che permettono di tracciare l’identikit del risparmiatore medio. Il canale più gettonato continua ad essere quello dei conti deposito che, come abbiamo più volte indicato, rappresentano un’ottimo strumento per mettere al sicuro i propri soldi ed ottenere, comunque, un ritorno economico visti gli attuali tasi di interesse.

Il dato più interessante, per certi versi, è l’orizzonte temporale che nel 40% dei casi è di soli 6 mesi. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che in molti casi i conti deposito vengono visti come un vero e proprio “parcheggio” per i propri risparmi, in attesa di essere utilizzati per qualche spesa particolare o di essere investiti in altre forme.

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Chiedere il risarcimento danni a Costa Crociere

Le vittime del naufragio della Costa Concordia possono chiedere il risarcimento danni alla Costa Crociere per poter rientrare delle spese dovute alla perdita degli affetti personali (valigie, capi di abbigliamento e tutto quello che si era portato con se), di eventuali danni alla persona e per i danni morali che un naufragio può provocare. La procedura è piuttosto semplice e si ha la duplice possibilità di scegliere di procedere da soli o partecipare ad una delle class action promosse dalle associazioni dei consumatori che si sono attivate immediatamente per tutelare i malcapitati passeggeri della nave.

Va sottolineato che anche i passeggeri che dovevano partire in queste settimane con la Costa Concordia hanno diritto ad essere rimborsati dalla compagnia o a scegliere un’altra tipologia di viaggio (anche di livello superiore) senza costi aggiuntivi.

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Imprese italiane, una su tre è in rosso

Se siete titolari di un’attività produttiva, e avete chiuso l’esercizio in perdita, sappiate che siete in buona compagnia. Secondo quanto afferma il Ministero dell’Economia, infatti, un’impresa italiana su tre è in rosso, le società in fallimento sarebbero cresciute del 61%, quelle in liquidazione e, successivamente, estinte, del 52%.  Tutto qui? Non proprio, poiché dall’esame ministeriale risulta che anche le imprese che non sono in rosso e che non hanno intenzione di chiudere i battenti, non se la passano affatto bene.

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Bankitalia: debito in calo e entrate in aumento

Debito pubblico italiano in calo (a novembre) a quota 1.905,012 miliardi di euro contro i 1.909,1 di ottobre, entrate in incremento a 330 miliardi di euro. Sono questi i due dati di maggior spicco all’interno del report diramato dalla Banca d’Italia per l’undicesimo mese dell’anno. Un periodo temporale che – ribadisce il Bollettino Statistico – mostra evidenti tinte positive, e che portanel dimenticatoio i record negativi toccati in piena estate, quando il debito pubblico toccò quota 1.911,759 miliardi di euro.

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