Le parole della Merkel rilanciano Piazza Affari

La giornata di trading di ieri si è aperta in trend positivo per tutte le principali borse europee grazie alle ultime dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel relative alla crisi di debito e alla fiducia necessaria per riportare la crescita economica del Vecchio Continente a livelli ottimali. “Le soluzioni per il debito pubblico potrebbero richiedere anni” è ciò che la Merkel ha affermato in previsione del prossimo incontro del Consiglio Europeo che avrà luogo la prossima settimana.

La volontà di rafforzare l’unione monetaria europea è il tema centrale che verrà affrontato al summit europeo e tra gli obiettivi del leader tedesco troviamo il cambiamento dei trattati europei al fine di una più solida unione fiscale.

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Default euro, l’Inghilterra corre ai ripari

La notizia ha oramai i termini dell’ufficialità (anche se, il suo principale protagonista, non è voluto scendere troppo nei dettagli): è pressochè certo che la Banca d’Inghilterra stia studiando dei piani di emergenza da applicare nell’ipotesi in cui l’euro dovesse spaccarsi. Il governatore della Bank of England, Mervyn King, ha infatti affermato come le autorità finanziarie di Londra stiano preparando dei piani di emergenza di fronte all’eventuale crollo dell’eurozona.

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I GAS per scacciare la crisi

La crisi economica sta colpendo molto duramente le famiglie italiane facendo perdere loro potere di acquisto. Proprio per questo aumentano le soluzioni alternative agli acquisti “sotto casa” alla ricerca di un risparmio che possa permettere di ottimizzare il proprio budget Familiare. In questo contesto si stanno consolidando i Gruppi di acquisto solidale, detti anche GAS, ossia quei gruppi che permettono di acquistare grandi quantitativi di merci direttamente dai produttori saltando i vari intermediari.

Ma quali vantaggi offre un gruppo solidale di acquisto e come è possibile aprirne uno nella propria zona?

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Industria: cala la produzione mondiale

La crisi finanziaria si sta trasformando, sempre di più, in una crisi di sistema che ha fortissime ripercussioni sull’economia reale. Non a caso, stando agli ultimi dati pubblicati oggi sul Wall stree journal, la produzione industriale è in calo in tutto il mondo ad esclusione degli Stati Uniti e della Russia dove si sono registrati dei timidi segnali di miglioramento. Gli Stati Uniti, infatti, sono tra i pochissimi paesi al mondo ad aver fatto registrare un indice manifatturiero in crescita di 2 punti percentuali su base mensile.

Un dato che ha dell’incredibile se si considera che in Cina, che da anni era considerata il vero motore dell’economia globale, si è assistito ad una contrazione della produzione industriale per la prima volta dal 2009.

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Monti vuole una super ici su 2° e 3° casa

Il tempo stringe e il governo sta cercando di accellerare i tempi per varare una manovra finanziaria che permetta all’Italia di reperire le risorse di cui a bisogno cercando di colpire dove i soldi ci sono. Per questo sembra certa l’introduzione di una sorta di super ici che vada a colpire le categorie più abbienti, ossia chi è proprietario di seconda e terza casa. Quella che già in molti hanno ribattezzato la “patrimoniale sugli immobili” dovrebbe colpire in modo diverso a seconda del valore stesso dell’immobile e al numero di proprietà che si detengono.

Insomma Monti sembra aver capito che per far accettare i forti sacrifici chiesti alle famiglie italiane è necessario dare un segnale chiaro che tutti saranno chiamati a contribuire al risanamento del paese in funzione delle proprie possibilità.

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Spagna e Francia: bene le aste dei titoli

Si sono concluse le aste dei titoli di Stato spagnoli e francesi. Un’asta particolarmente attesa, poiché vista come un esame significativo per quanto concerne i Bonos (gli equivalenti iberici dei Btp italiani), e una tappa determinante anche per valutare il consolidamento della solidità della finanza pubblica francese. Ebbene, la Spagna ha colto in pieno l’obiettivo di collocare tutti i propri titoli di Stato:  oltre 3,7 miliardi di euro, con scadenza a quattro, cinque e sei anni, con un rendimento riconosciuto all’investitore che risulta essere il più elevato degli ultimi 15 anni.

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