Debito pubblico, quanto cresce quello italiano

Gli ultimi dati mensili diffusi dai bollettini statistici confermano come il debito pubblico italiano stia crescendo ancora, e come pertanto le iniziative intraprese fin d’ora non abbiano prodotto gli effetti attesi. Certo, occorrerà presumibilmente attendere qualche mese per vedere se l’emorragia del debito subirà o meno un rallentamento, ma quel che è certo è che per il momento i dati a nostra disposizione sono davvero di emblematica preoccupazione.

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Debito pubblico sempre più su

Il debito pubblico italiano è salito ancora durante il mese di luglio, toccando la cifra record di 1.911,807 di euro. Una cifra difficile da immaginare, ma numericamente superiore a 10 miliardi di euro rispetto al mese precedente, quando per la prima volta nella sua storia il debito pubblico del Belpaese ha sfondato la soglia – non solamente psicologica – dei 1.900 miliardi di euro.  Una somma immensa che rischia di portare inesorabilmente il nostro debito su livelli che molti analisti giudicano “fuori controllo”, tanto che comincia a circolare un certo scetticismo circa la possibilità di tentare un rientro su valori più tranquilli.

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Pareggio di bilancio: incertezza sui dati italiani

Pochi giorni fa abbiamo visto quali siano le stime del Fondo Monetario Internazionale sulla crescita economica italiana, sull’abbassamento del debito in proporzione al Prodotto Interno Lordo, e sulla flessione del deficit statale. Ad essere interessati ai conti italiani sono tuttavia anche altre istituzioni internazionali, come la Banca Centrale Europea, che ha infatti chiesto maggiore chiarezza al Paese in merito a come intenda raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio.

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Male l’economia italiana secondo l’FMI

Il Fondo Monetario Internazionale porta in ribasso le stime di crescita dell’economia italiana, affermando che nel corso del 2011 il Prodotto Interno Lordo della Penisola si svilupperà di un punto percentuale, con un debito tra i più elevati al mondo (120,6%  del Pil) e un deficit superiore a quattro punti percentuali (4,1%). Dati non certo positivi che cercheremo di analizzare insieme per capire quali siano i possibili scenari futuri dell’economia del nostro paese nei prossimi mesi.

 

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