Sony e Panasonic: Moody’s taglia il rating

Moody’s Investors Service, una delle tre principali agenzie di rating al mondo (insieme a Standard & Poor’s e Fitch), ha ridotto il rating di Sony e Panasonic di un gradino, portando il proprio outlook in terreno negativo, e prevedendo pertanto ulteriori contrazioni del merito creditizio delle due compagini giapponesi, la cui situazione economico, finanziaria e patrimoniale sta continuando a peggiorare. Delle due, la società che sembra esser maggiormente in crisi, almeno secondo le visioni di Moody’s, è Sony: l’azienda di Tokyo ha visto il proprio rating precipitare a Baa1, non lontano dal confine delle società dalle quali è bene tenersi alla larga.

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Moody’s: paesi euro a rischio default

Torna a far parlare di se Moody’s che ha reso noto uno studio sui paesi a rischio default. Secondo l’agenzia di rating il rischio di un default multiplo dell’eurozona è molto più che una probabilità. Stando a quanto traspare dalla nota si capisce che, secondo gli economisti di Moody’s, più a lungo durerà questa crisi maggiori saranno le ripercussioni sui paesi dell’eurozona che rischieranno di fallire uno dopo l’altro per mancanza di liquidità. Insomma ancora una volta verrebbe da dire: occorre fare bene ma, anche, fare subito per evitare che la situazione degeneri dando vita a scenari dalle conseguenze davvero imprevedibili.

Sempre secondo gli esperti dell’agenzia di rating aumentano le probabilità che alcuni paesi (Grecia in primis) lascino l’euro provocando non poche ripercussioni nel breve periodo. Tuttavia si apre anche una prospettiva molto intyeressante: se l’Europa saprà varare le misure necessarie per dare vita ad una fase di rigore della spesa e di rilancio dell’economia dopo una prima parte di sofferenza nel breve periodo si potrebbe dar vita ad una fase di forte rilancio dovuta ad una maggiore integrazione degli stati.

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Rating, downgrade anche per l’Ungheria

Poco fa vi abbiamo evidenziato del declassamento dei titoli di debito sovrano portoghesi di Fitch a “junk”, spazzatura. Un destino che nelle ultime ore è spettato anche all’Ungheria, visto e considerato che un’altra delle tre principali società di rating del mondo, Moody’s, ha scelto di tagliare ulteriormente il proprio giudizio sui debiti pubblici ungheresi, portando il livello a “Ba1”.

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Moody’s taglia il rating al debito italiano

Il verdetto era atteso ma la decisione di Moody’s di declassare il debito italiano da Aa2 ad A2 non poteva non generare clamore nel mondo dell’economia (meno) e della politica (molto di più). Perchè se da un lato c’è chi prova a minimizzare (vedi il governo) dall’altra parte c’è chi prova a trarre giovamento da questo ennesimo giudizio negativo (vedi le opposizioni).

La verità è che il nostro debito pubblico è mostruoso e la nostra economia non cresce ma non c’era bisogno certo ne di Moody’s ne di S.&P. (che ricordo aveva declassato il debito italiano da A+ ad A) per capirlo.

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Consumatori: Moody’s non può declassare l’Italia

Una considerazione piuttosto provocatoria è stata formulata nelle scorse giornate da alcune tra le più importanti associazioni dei consumatori in Italia, Federconsumatori e Adusbef. Le associazioni rappresentative degli interessi degli utenti dei servizi commerciali, bancari e finanziari hanno infatti affermato che Moody’s non dovrebbe essere in grado di emettere alcun giudizio sullo stato di salute dell’economia italiana. Ovviamente la lotta è impari, tanto che sembra di assistere ad un confronto tra Davide e Golia con le associazioni dei consumatori italiani da un lato ed una dei big del rating mondiale dall’altra.

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