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Evasione fiscale, quanti soldi con la manovra bis?

Stabilito che uno dei capisaldi della manovra correttiva estiva è la lotta all’evasione, rimane da capire quanti soldi saranno ottenuti dal contrasto a questa cattiva (e diffusissima) pratica italiana, valutato che non è possibile considerare le somme derivanti da questo intendimento quali certe, nella sostanza e nella dimensione. Come premessa dobbiamo dire che la lotta all’evasione fiscale in un paese come l?italia deve essere una priorità di tutti i governi, siano essi di destra o di sinistra, ma resta il fatto che non è possibile basare una manovra finanziaria di tale importanza su dati approssimativi di cui non si conosce l’entità.

Nonostante quello che ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti (il quale ha definito i soldi derivanti dalla lotta all’evasione quali “sicuri e coperti”), non è ancora possibile comprendere quale sarà l’entità di tale contribuzione alla manovra correttiva.

Tremonti ha ribadito come gli strumenti di contrasto all’evasione saranno particolarmente importanti e, per tale motivo, in grado di conseguire straordinaria risultati.

“Penso che ne arriveranno molti più nella logica di prevenzione” – avrebbe infatti affermato il numero 1 del Ministero economico in una recente conferenza – riferendosi ai soldi ottenibili mediante la severa applicazione delle norme anti-evasione.

Tremonti ha poi ricordato come il contributo di solidarietà (abbandonato per contrasti interni alla maggioranza) avrebbe portato nelle casse statali ben 700 milioni di euro nel 2012 e, soprattutto, 1,6 miliardi di euro nel 2013. Soldi che ora dovranno essere recuperati attraverso la lotta all’evasione fiscale.

Con l’unica differenza, non certo sottovalutabile, relativa all’incertezza della dimensione delle contribuzioni derivanti dalla lotta alla sottrazione del fisco, sicuramente più aleatori negli importi rispetto al contributo di solidarietà.

La manovra – ha quindi concluso il minsitro – è rimasta a saldi invariati. Quello che è cambiato è il modo con cui è stata costruita l’azione correttiva, dove le voci “incerte” sembrano aver ottenuto più spazio del previsto. Una manovra che lascia molto spazio al caso e non rassicura l’Europa così come i mercati finanziari.

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