Acquisti online: su internet si risparmia?

Fino a qualche anno fa, in Italia, acquistare su internet era una cosa di nicchia. Oggi, invece, si tratta di una realtà consolidata che coinvolge milioni di persone che sperano di trovare sul web prezzi più vantagiosi rispetto a quelli del negozio sotto casa. Ovviamente questa tendenza non riguarda solo il nostro paese ma, in misura diversa, un po tutti i principali paesi del mondo. Basti pensare che, entro il 2015, si prevede un aumento del volume delle vendite sul web del 22% in Cina, del 18% in Brasile, del 53% in India, del 10% in Europa Occidentale e del 9% negli Stati Uniti (Fonte: Forrester Research). Così con la crisi europea che ha spinto tante famiglie italiane a rivedere i propri consumi al ribasso è stato un vero e proprio boom di acquisti su internet. Ormai sul web si compra un po di tutto, dai viaggi agli abbonamenti della palestra passando per prodotti di abbigliamento e cene al ristorante. Insomma gli italiani sembrano aver trovato nel web il proprio paradiso degli acquisti. Ma è sempre così? E’ sempre possibile risparmiare comprando online?

Ovviamente non è possibile fornire una risposta che sia assoluta ma in linea di massima si, acquistando in rete si risparmia. Nei mesi passati abbiamo già parlato più volte dei siti di coupon dove è possibile acquistare a prezzi fortemente scontati praticamente di tutto, anche una cena al ristorante o il biglietto per uno spettacolo teatrale.

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Rilanciare il paese puntando sul turismo

L’Italia, da sempre, è sinonimo di turismo, un settore che ha un enorme impatto sulla nostra economia visto che rappresenta circa il 12% del Pil. E proprio dal turismo potrebbe cominciare il rilancio del nostro paese visto che i margini di miglioramento sono tutt’altro che indifferenti. Basti pensare ai tantissimi siti di rilevanza storica, artistica o archeologica che, se riqualificati, potrebbero attrarre migliaia di visitatori in più. Inoltre ci si potrebbe avvantagiare dell’attuale debolezza dell’euro che rende le vacanze in Europa decisamente più convenienti di quanto non fossero solo alcuni mesi fa. Ovviamente il condizionale è d’obbligo perchè al momento lo Stato fondi da investire non ne ha e i privati, non riuscendo ad accedere al credito per via delle difficoltà del nostro sistema bancario, difficilmente riescono ad esporsi. Insomma si deve lavorare con quello che si ha senza dimenticarsi che l’Italia è uno dei paesi più ricchi del mondo dal punto di vista storico, artistico e paesagistico.

Una ricchezza unica al mondo di cui, fino ad ora, abbiamo sfruttato solo una piccola parte ma che potrebbe rilanciare in maniera significativa la nostra economia. Cerchiamo di capire, quindi, qual è lo stato di salute del turismo nel nostro paese e cosa si potrebbe fare per valorizzare il nostro patrimonio senza dover investire capitali ingenti.

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Quanto costa l’adsl in Italia?

La connessione adsl è diventata una vera e propria necessità sia in casa che in ufficio. Ogni giorno siamo bombardati da decine di pubblicità che su tv, giornali e web promuovono allettanti offerte tutto compreso per navigare in internet senza limiti a qualsiasi ora del giorno o della notte. Spesso districarsi tra questa miridiade di proposte, per un non addetto ai lavori, è molto complicato e si rischia di finire con lo scegliere una soluzione che non risponde perfettamente alle proprie necessità. Se a questo aggiungiamo il fatto che non tutti i promotori finiscono con il consigliare la soluzione più adatta al cliente perchè magari preferiscono spingere l’offerta del momento, va da se che il mondo della telefonia, e quello dell’adsl in particolare, è sempre più complesso e articolato. Per questo abbiamo voluto fare il punto della situazione per cercare di fare chiarezza su questo settore cercando di capire quali siano le offerte più convenienti in funzione di 3 diversi tipi di utilizzo: uso intenso, uso giornaliero, uso sporadico.

Inoltre siamo andati ad indagare su quelli che sono i prezzi negli altri paesi europei (Spagna, Francia e Germania) scoprendo che l’Italia, tutto sommato, se la cava restando all’interno della media di questi paesi.

Cominciamo subito con il dire che la maggioranza dei contratti adsl offerti dai gestori è del tipo a canone mensile, ossia si paga un forfait mensile e si ha la possibilità di navigare in Internet quando e quanto si vuole. Tuttavia esistono anche le tipologie di contratto a consumo ma, spesso, risultano essere adatte solo a chi fa un uso estremamente limitato della connessione. Vediamoci chiaro…

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Aiutiamo l’Emilia acquistando Parmigiano e Grana

In questi giorni si stanno moltiplicando le iniziative benefiche a favore delle zone terremotate. Tuttavia, pur trattandosi di iniziative serie e oneste, riteniamo sia molto più opportuno aiutare il popolo emiliano in un modo più diretto. Il modo migliore per aiutare l’Emilia Romagna a rialzarsi dal terribile terremoto che ha distrutto interi paesi è quello di acquistare i prodotti delle aziende in difficoltà. In particolare si segnala particolarmente colpito il comparto agroalimentare famoso per i rinomati formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano i cui stabilimenti hanno subito danni per diverse centinaia di miagliaia di euro. Stando alle prime rilevazioni sarebbero circa 80 milioni di euro i danni subiti dal consorzio del Parmigiano Reggiano solo per quanto riguarda la perdita delle forme di Parmigiano cadute in terra in seguito al crollo dei capannoni industriali. Per quanto riguarda il Consorzio del Grana Padano si segnalano oltre 300 mila forme a rischio per un controvalore di oltre 150 milioni di euro.

La situazione è drammatica perchè è in ballo il futuro di migliaia di lavoratori che devono riprendere al più presto la propria attività. Purtroppo, però, per liberare le aree interessate dal crollo delle macerie e ricostruire i capannoni industriali è necessario liberarli dalle forme contenute al loro interno. Per questo riteniamo che l’aiuto migliore che tutti noi possiamo dare è proprio quello di acquistare direttamente dai consorzi o dalle aziende preposte Parmigiano e Grana così da favorire i lavori di ripristino delle aziende.

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Come proteggere i soldi in banca

In questi giorni la tensione sulle banche spagnole ha messo in allerta molti italiani che cominciano a preoccuparsi seriamente per il rischio che si verifichi nel nostro paese una corsa agli sportelli bancari. La paura di perdere i soldi in banca è dettata, principalmente, dalla situazione in Grecia e dalle notizie che continuano ad arrivare dalla Spagna circa la criticità del sistema bancario. Certo i depositi presso le banche spagnole sono drasticamente diminuiti nelle ultime settimane ma, nonostante questo, non si è verificato, ancora, un vero e proprio assalto alle filiali con le scene di panico che ci si potrebbe immaginare. Tuttavia la paura di perdere tutti i propri risparmi è molto alta e il rischio è quello di farsi prendere dal panico inutilmente. Per questo è bene cercare di ragionare con calma così da valutare i rischi reali che possono correre i nostri soldi in banca in modo tale da valutare con serenità quali azioni possiamo compiere nel caso si verifichi il peggio.

Come abbiamo più volte ripetuto non ci interessa fare del terrorismo mediatico solo per catturare l’attenzione di qualche lettore in più, quindi ripetiamo che al momento il rischio di un congelamento dei conti correnti bancari (o, ancora peggio, di prelievi forzati) resta solo un’ipotesi che difficilmente troverà riscontro nella realtà dei fatti. Tuttavia volendo essere pronti al peggio è bene cercare di capire come sia possibile proteggere i risparmi sul proprio conto corrente bancario sfatando alcuni miti che si stanno diffondendo sul web.

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Crisi: facciamo il punto della situazione

L’enorme quantità di news che continuano a susseguirsi circa lo stato di salute dell’economia italiana ed Europea rischia di confondere le idee. Per questo è bene approfittare dell’inizio di settimana per fare il punto della situazione e cercare di ripartire con le idee un po più chiare. Ci siamo lasciati sabato con alle spalle una settimana impegnativa ma senza grosse novità dal punto di vista europeo. Il vertice che doveva offrire spunti operativi immediati si è concluso con tanti buoni propositi ma con un nulla di fatto perchè solo con le parole non ci si può mettere alle spalle una crisi di questa portata. E mentre i governi europei continuano a dibattere su eurobonds si eurobonds no, la condizione di salute della Spagna comincia a precipitare. Ed è proprio la Spagna il paese su cui occorre puntare maggiormente l’attenzione perchè potrebbe essere la mina vagante capace di far saltare l’euro.

La situazione in Spagna, infatti, è molto delicata per colpa di una disoccupazione alle stelle (quella giovanile è oltre il 50%), di un crollo del mercato immobiliare e, sopratutto, per colpa delle fortissime tensioni sulle banche. Dopo aver dovuto nazionalizzare parte di Bankia, il terzo gruppo bancario del paese, con una spesa di ben 19 miliardi di euro ora la paura è quella di una corsa agli sportelli che provocherebbe, inevitabilmente, il default anche degli altri istituti di credito del paese.

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