Cresce il numero di scoraggiati che non cerca lavoro

Il lavoro in Italia continua a rappresentare un grande problema sia per i più giovani che per i lavoratori in età avanzata. L’Istat ha reso noto che oltre all’enorme numero di disoccupati, che ormai ha raggiunto l’11% della popolazione in età lavorativa, aumenta il numero dei, cosidetti, scoraggiati. Sono circa 1,6 milioni le persone che, avendo cercato a lungo un lavoro finiscono con il rinunciare. Si tratta del numero più alto dal 2004, ossia da quando l’Istat ha cominciato a registrare le serie storiche di questo dato. Questo dato la dice lunga sull’attuale situazione del mondo del lavoro, un mondo sempre più chiuso caratterizzato da aziende che licenziano molto più facilmente di quanto non assumano.

Se, poi, cerchiamo di fare una panoramica a 360 gradi il risultato, se possibile, è ancora più negativo di quanto non si possa immaginare. Se analizziamo l’intero dato sulla disoccupazione italiana scopriamo che le persone senza un impiego sono circa 2,87 milioni.

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In arrivo un Natale povero di consumi

Quello che ci si appresta a vivere potrebbe essere uno dei natali più poveri degli ultimi 20 anni. L’Italia, e l’Europa in generele, stanno entrando nel terzo anno consecutivo di crisi economica e la drastica riduzione dei consumi degli ultimi mesi potrebbe essere accentuata dall’arrivo del Natale. Dobbiamo scordarci quelle feste dove i negozi venivano presi d’assalto e dove tutto, a pochi giorni dal natale, era già finito sugli scaffali? A quanto pare si. Secondo un’indagine del Wall Street Journal i paesi più colpiti saranno, ovviamente, Grecia e Portogallo ma anche gli altri membri dell’eurozona dovranno fare i conti con dei consumi sottotono. Parliamo di Spagna, Italia ma anche di Francia e, in misura minore, di Germania.

Insomma i negozianti e gli imprenditori che avevano sperato di potersi rifare di un’anno magrissimo di vendite proprio grazie al natale dovranno rivedere i propri conti. Ma al di la dei semplici studi teorici la drammaticità del momento si può percepire “fisicamente”. Andando in giro per centri commerciali o per le vie della propria città si potrà vedere come la maggior parte dei negozi applichi dei forti sconti del tutto inconsueti per questo periodo dell’anno.

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Volkswagen: piano di espansione fuori dall’Europa

La Volkswagen ha annunciato, lo scorso venerdì, che investirà ben 50 miliardi di euro nei prossimi anni per accellerare il proprio piano di espansione a livello mondiale. Ovviamente l’obiettivo della casa automobilistica tedesca è molto semplice: staccarsi, quanto più possibile, dall’Europa in crisi e incrementare le vendite nel mercato cinese e nord americano. Solo in questo modo la Volkswagen avrà una chanche di detronizzare la Toyota del titolo di più grande produttore al mondo di auto. Insomma la Volkswagen, sulla scia di quanto già deciso da Bmw e Mercedes, farà di tutto per incrementare le vendite al di fuori dell’Unione Europea dove, a dir la verità, di auto se ne vendono poche o niente.

Il piano di espansione della casa tedesca prevede la spesa quasi 25 miliardi di euro per l’ammodernamento e l’espansione delle vendite dei modelli dei 12 marchi distribuiti dalla Volkswagen che vanno da Audi a Porsche, passando per Skoda e Seat. Ad esempio, 14,5 miliardi di euro sono stati destinati ad investimenti strutturali in Messico dove verranno prodotte e assemblate le audi da destinarsi al mercato Americano.

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Continua a scendere l’importo medio dei mutui concessi

Torniamo a parlare di mutui in occasione del report mensile diffuso da uno dei portali di riferimento del settore, ovvero mutui.it. L’Ufficio Studi ha analizzato tutti i finanziamenti concessi negli ultimi sei mesi e il risultato non è stato molto incoraggiante visto che il trend continua ad essere decisamente negativo. Una brutta notizia per un settore strategico come quello immobiliare dove continuano a calare le compravendite con il rischio sempre maggiore di un possibile crollo delle quotazioni. Perchè se fino ad oggi i prezzi delle case hanno sostanzialmente retto (in molte città c’è stato un calo ma non un vero e proprio crollo) se le compravendite dovessero continuare a scendere si potrebbe dar vita a scenari ben peggiori.

Da maggio ad ottobre, infatti, il capitale medio erogato dalle banche è sceso di un ulteriore 4% arrivando a quota 116 mila euro dai 121 mila di Maggio. Ma quel che è peggio è che continua ad aumentare la differenza tra somma richiesta e somma erogata dalle banche portandosi, ora, all’11%. Questo significa che chi si appresta ad acquistare un immobile con l’ausilio di un mutuo dovrà avere sempre più contanti.

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