Zuckerberg contrario alla quotazione di Facebook

Secondo quanto affermato dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, il social network potrebbe sbarcare in Borsa con una quotazione che potrebbe condurre la società californiana a divenire titolare di una capitalizzazione di mercato pari a 100 miliardi di dollari. Facebook ha infatti in mente di collocare sulla piazza azionaria una quota del proprio capitale, sufficiente per poter raccogliere i 10 miliardi di dollari che le consentirebbero di sviluppare i progetti di espansione a breve e a medio termine.

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Germania: qual è la verità sul debito?

In questi ultimi 2 giorni è nata una polemica sui conti della Germania in seguito ad un articolo apparso sul quotidiano libero di mercoledì. A dir la verità qualche dubbio sui conti del paese che, di fatto, si è messo alla guida dell’eurozona era già stato sollevato da alcuni blogger nostrani che avevano rilevato qualche anomalia nei conti della prima economia dell’area euro. Noi ci siamo tenuti alla larga da questo discorso perchè non volevamo limitarci a riportare la notizia ma abbiamo cercato di capirci qualche cosa in più così da fare un minimo di chiarezza sull’argomento. Ma partiamo dall’inizio. La germania, nell’articolo in questione, è stata accusata di aver omesso i debiti relativi al welfare dal calcolo del debito pubblico così da risultare il paese più virtuoso d’Europa. Ovviamente l’articolo in questione ha scatenato un dibattito, tutto nostrano, che vede impeganti da una parte coloro sostengono la maggiore efficienza dell’economia tedesca e, dall’altra, coloro ancora nutrono dei risentimenti verso il paese per via della risatina di Angela Merkel riservata al nostro ex premier.

Cominciamo subito con il sottolineare una cosa fondamentale: la Germania è un’economia solida e molto efficiente ma è assolutamente molto lontana dall’essere perfetta. Quindi pensare che tutto quello che riguarda l’economia tedesca funzioni a dovere è un errore.

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Rc Auto: aumentano le truffe per pagare meno

In questi ultimi mesi abbiamo più volte trattato l’argomento relativo ai rincari delle polizze auto e di quanto siano, spesso, ingiustificati con danni per i consumatori che sono costretti a pagare cifre troppo alte per poter circolare con il proprio veicolo. Tuttavia è bene affrontare anche il tema delle truffe che, inevitabilmente,  contribuisce in maniera diretta al costo delle polizze pagate dai guidatori onesti. Lo spunto arriva dal report di facile.it, il comparatore di polizze online, secondo cui il 3% delle richieste di assicurazione pervenute alle compagnie nasconda un tentativo di truffa.

Questa volta non si parla di richieste di risarcimento gonfiate o di falsi incidenti simulati solo per guadagnare un po di soldi ma di truffe nella richiesta di preventivi. La truffa più gettonata è quella relativa alla residenza del proprietario del veicolo che, come si può immaginare, va ad incidere in maniera significativa sul costo dell’rc auto.

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Asta BCE: piazzati 489 miliardi ma Milano va giù

L’Asta della BCE è andata benissimo, oltre le più rosee previsioni degli analisti che avevano stimato in circa 250-300 miliardi di euro i soldi che l’istituto europeo avrebbe piazzato contro i 489 miliardi con cui, invece, si è chiusa l’asta. Un’enorme iniezione di liquidità a bassissimo costo (i bond sono stati piazzati all’1%, quindi quasi gratis) ma le borse non hanno apprezzato tanto che le principali piazze europee hanno chiuso in rosso. Male anche lo spread sui titoli italiani che torna a salire oltre i 480 punti base con un rendimento del titolo a 10 anni che torna a quota 6,7%.

Milano, dal canto suo, ha perso lo 0,97% così come Francoforte, Parigi ha perso lo 0,91% e Londra lo 0,64%. Insomma una pessima giornata di borsa caratterizzata da un andamento difficile da prevedere visto che gli analisti si aspettavano performance positive dopo la chiusura dell’asta.

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Comincia la fuga di capitali all’estero

La paura di molti italiani sulla possibilità da parte del fisco di controllare i conti correnti (introdotta dall’ultima manovra del governo Monti) sta portando un gran quantitativo di capitali all’estero. Si tratta, ovviamente, di capitali di persone che hanno qualcosa da nascondere vuoi perchè sottratti al fisco vuoi perchè guadagnati da attività illecite o criminali ma anche di coloro che vogliono semplicemente proteggere i propri risparmi per paura di un eventuale default del nostro paese. Sta di fatto che il grande esodo è già cominciato tant’è che comincia a circolare in rete la leggenda di lunghe file ai confini della Svizzera di persone che tentano di nascondere i propri risparmi aprendo un conto all’estero. Tuttavia la Svizzera, seppur continua ad essere il paese rifugio più gettonato, è solo una delle opzioni che si hanno. Una valida alternativa, ad esempio, è San Marino, luogo in cui si sono registrati numerosi viaggi dalla zona di Rimini e di tutto il centro Italia in genere.

Insomma Svizzera e San Marino sono le 2 mete per eccellenza per chi vuole aprire un conto all’estero per nascondere i propri soldi ma non solo, visto che in molti preferiscono spostare anche i propri lingotti d’oro. Ovviamente tutto ciò non riguarda la massa della popolazione, che di problemi ha quelli di arrivare alla fine del mese, ma di una parte marginale che vuole proteggere i risparmi dagli “occhi indiscreti del fisco” o dal pericolo di fallimento del paese.

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