La Grecia uscirà dall’euro?

A quanto pare la situazione della Grecia si aggrava tanto che ormai gli analisti di Deutsche Bank ritengono che il paese non possa far altro che tornare ad avere una propria moneta nazionale. L’ipotesi di far uscire il paese da cui è partito il vero e proprio contagio ai “paesi che contano della zona euro”, ossia Spagna, Italia e francia, era già stata posta al vaglio dei vertici dell’UE che, fino ad oggi, hanno sempre dichiarato che ciò non sarebbe avvenuto. Tuttavia, ad oggi, sono in molti a pensare che si tratterebbe della soluzione migliore per l’Europa, se non per la Grecia stessa.

Secondo Deutsche bank l’uscita della Grecia dall’Euro sarebbe oggi più vicina in quanto i titoli di stato regolati dal diritto britannico (ossia quelli che godrebbero di maggiori garanzie qualora la Grecia tornasse ad avere una propria moneta nazionale) sono quotati molto di più di quanto non lo siano i titoli di Stato regolati dalla legislazione greca.

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Capitali Scudati: ancora tanta confusione

In questi giorni concitati per la politica economica italiana ed europea c’è grande confusione circa alcuni temi caldi della manovra finanziaria varata dal governo Monti. In particolare c’è una grandissima confusione sulla tassa sui capitali scudati che, originariamente, sarebbe dovuta essere dell’1,5%. Al momento, tuttavia, si parla di un raddoppio della stessa anche se i tecnici della camera sostengono che la norma sarà di difficile applicazione in quanto si potrebbero verificare dei casi in cui sarà difficile determinare il sostituto d’imposta in quanto i capitali potrebbero essere stati spostati o, in parte, investiti.

Sulla tassa sui capitali scudati regna, quindi, una grandissima confusione da parte dei cittadini che non hanno ancora la possibilità di sapere con certezza se e quando dovranno pagare questa imposta.

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Tasse al 45% secondo i conteggi Bankitalia

Secondo quanto afferma una ricerca condotta dalla Banca d’Italia, la pressione fiscale italiana giungerà presto al 45%. A rivelarlo lo stesso governatore Ignazio Visco che afferma come con la manovra Monti il peso delle tasse toccheranno una soglia record. “Le misure volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013” – ricorda Visco nella sua spiegazione – “determinano una correzione del saldo nell’ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio”.

Tradotto in termini più concreti, ciò sta a significare che “tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%”.

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Imu? Rischio povertà 1,5 milioni di famiglie

Secondo quanto affermato dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, il pagamento dell’Imu (l’imposta municipale unica, che ingloberà la “vecchia” imposta comunale sugli immobili, e una quota Irpef) potrebbe aumentare ulteriormente il rischio di povertà per oltre 1,5 milioni di famiglie italiane già provate dall’aumento dell’Iva e da quello dei prezzi di tantissimi beni e servizi di prima necessità, come la benzina.

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Eurozona, tengono Pil e ordinativi

Tengono (almeno per il momento, verrebbe da dire) i principali elementi statistici economici dell’Eurozona. Stando a quanto afferma l’Eurostat, infatti, le economie dell’Unione monetaria stanno continuando a crescere, allontanando per qualche giorno i timori di una recessione imminente.

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BCE: tassi all’1%, vertice con accordo a 23

Buone notizie per chi si appresta a stipulare un mutuo: la Bce di Mario Draghi ha abbassato i tassi di interesse di 25 punti base riportando il tasso ufficiale di riferimento all’1%. Mossa, questa, fortemente voluta dal Governatore per scongiurare il pericolo contagio nell’area dell’eurozona ed evitare, così il pericolo di una pericolosa spirale recessiva che potrebbe coinvolgere rapidamente tutti i paesi membri e minare pericolosamente l’intera economia globale. Tuttavia nonostante questo intervento le borse europee (e non solo) hanno vissuto ieri una giornata quasi drammatica con Milano che ha perso oltre il 4%.

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