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Quanto spendiamo in Ricerca & Sviluppo?

stipendiLa ricerca è uno dei motori fondamentali dell’economia. Eppure, non sono tanti i Paesi ad aver compreso l’importanza di impiegare grandi risorse nel comparto, e soprattutto in periodi di crisi. E, purtroppo, l’Italia è anche in questo caso tra le maglie nere continentali.

Secondo quanto afferma un report curato da Eurostat, i 28 Stati membri hanno speso quasi 275 miliardi in R&D (ricerca e sviluppo), ovvero il 2,02% del Prodotto aggregato, per un incremento abbastanza significativo da quell’1,76% che aveva contraddistinto il 2004, ma pur sempre lontano, lontanissimo, dalle altre principali economie: più del 4% in Corea del Sud, il 3,38% in Giappone, il 2,81% negli Stati Uniti.

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Io cresco, il libretto per bimbi da o a 12 anni

In queste ultime settimane abbiamo parlato più volte di come risparmiare per cercare di ottimizzare il proprio budget familiare e superare questo difficile momento economico. Proprio il risparmio è alla base della cultura economica italiana e ci ha consentito, tra l’altro, di superare momenti di grande crisi con maggiore facilità. Le poste italiane per diffondere ulteriormente la cultura del risparmio hanno introdotto il libretto postale “io cresco” dedicato ai bambini da 0 a 12 anni.

Si tratta di un libretto che permette di accumulare soldi per i propri figli che, una volta maggiorenni, si troveranno un piccolo gruzzolo con cui poter dare vita ai propri progetti.

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Nuove norme UE per Short selling e Cds

Novità per quanto riguarda il mondo degli investimenti: è stato raggiunto, infatti, l’accordo tra Parlamento Europero, Consiglio e Commissione sulla nuova regolamentazione che a partire da Luglio 2012 permetterà forti restrizioni alla vendita di azioni, debito sovrano e credit default swaps allo scoperto senza copertura (tali vendite vengono chiamate in gergo borsistico nacked).

L’accordo, preso in tempi brevissimi rispetto a quelli soliti degli enti europei, ha l’obiettivo di dare maggiore stabilità e di garantire maggiori informazioni su tutte quelle transazioni che attualmente risultano essere poco chiare.

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Facebook in borsa: tutto rimandato a fine 2012

Se ne parla da tempo e forse rappresenta la più importante quotazione in borsa nel settore dell’Hi-tech degli ultimi anni, paragonabile solo al clamore che scatenò l’entrata al Nasdaq di Google. Parliamo di facebook, ovviamente, e delle ultime indiscrezioni trapelate sulla sua prossima entrata in borsa attesa dagli investitori con molta ansia.

Tuttavia le ultime notizie arrivate oggi dimostrano che la quotazione del colosso dei social network tanto prossima non è visto che tutto sembrerebbe essere slittato alla fine del 2012.

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L’asta dei Bot: rendimenti in rialzo

Un po ce lo aspettavamo ma il rendimento dei Bot ad un anno è di quelli che mettono paura. Lo Stato Italiano, infatti, oggi ha collocato sul mercato ben 11,5 miliardi di euro ma è stato costretto a garantire un rendimento del 4,153% quando solo ad Agosto pagavamo meno del 3%.

Insomma il mercato sembra fidarsi sempre meno della nostra economia e gli investitori sono disposti ad acquistare i nostri titoli di stato solo a fronte di un rendimento molto alto, o almeno più alto che in passato.

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