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Risparmio: soldi in banca o sotto il materasso?

Conservare i soldi sotto il materasso è la scelta giusta da adottare in tempi in cui le banche sembrano tutto, fuorché sicure? Quando parliamo di risparmio, è questa la domanda che molte persone sono solite porsi. Perché checché se ne dica, una cosa è certa: i soldi in banca non sono più considerabili sicuri e intoccabili, specie alla luce delle recenti crisi di settore che a giorni alterni ormai lasciano venir fuori qualche scandalo, qualche difficoltà o, peggio, qualche fallimento.

Gli italiani, insomma, non si fidano più delle banche, degli intermediari finanziari e di tutte quelle figure che fino a poco tempo fa erano sinonimo di garanzia e serietà.

La poca simpatia degli italiani nei confronti del sistema bancario attraversa un percorso ad ostacoli che ci si trascina dietro ormai da parecchio tempo: prima sono cominciati ad apparire tassi di interesse sempre meno convenienti per correntisti e investitori; dopo di che lo Stato, pur di fare cassa, ha rafforzato la tassazione sui risparmi degli italiani intervenendo sia sugli interessi che sulle imposte, e poi, tanto per non farsi mancare nulla, sono arrivate le crisi delle varie banche che hanno portato instabilità e panico diffuso.

Di conseguenza, i dati forniti dalla Banca d’Italia che parlano di un crollo della fiducia da parte dei consumatori nei confronti delle banche, tutto possono fare, tranne che sorprenderci.

Per capire cosa sia giusto fare, allora, possiamo procedere con la tecnica dei “tre secchi”. Nel primo secchio ci mettiamo dentro i contanti, affidandogli quindi la gestione della nostra liquidità corrente (che è quella che utilizzeremo per far fronte alle spese ordinarie). Nel secondo secchio ci mettiamo dei soldi extra di cui crediamo di non aver bisogno, e che quindi siamo disposti ad investire o vincolare per un tot di mesi/anni. Nel terzo secchio invece, sempre che ci sia rimasto qualcosa in mano, mettiamo dei soldi che siamo disposti a vincolare su un arco temporale molto lungo (più di 10 anni, per cui il caso tipico è in questo caso quello dei fondi pensione).

Ecco, per salvaguardare le proprie finanze non c’è necessariamente bisogno di mettere tutto sotto il materasso: la parola d’ordine è semmai accantonare (anche sotto il materasso), ma poi, raggiunti gli obiettivi del secchio 1, del secchio 2 e del secchio 3, procedere con la diversificazione.

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