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Investimenti in infrastrutture: l’Italia fa pressioni sulla BCE

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A due giorni dal trionfo della Lega alle elezioni europee, pare che il governo italiano abbia intenzione di reclamare un seggio nel Comitato esecutivo della BCE. Il motivo? Spingere l’istituto bancario ad acquistare obbligazioni utili per finanziare progetti infrastrutturali.

I vari leader dell’UE sono pronti ad intraprendere vari negoziati per discutere le posizioni chiave all’interno del blocco, tra cui il sostituto del presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, che lascerà la guida della banca a fine ottobre. Dopo tanti anni, l’Italia rischia di non avere più nessuno nel cuore della BCE da quanto è stata fondata la moneta unica.

Per cercare di ottenere un posto al sole, il premier Conte punterà ad ottenere una poltrona nel Consiglio dei sei membri; Salvini e la Lega potrebbero fungere da guida nella scelta di un candidato. Claudio Borghi, il fidato economista della Lega, vorrebbe una BCE più propensa a stimolare le economie pigre finanziando gli investimenti. “Possiamo considerarlo come un allentamento quantitativo per le infrastrutture”, ha spiegato. “La Banca europea per gli investimenti dovrebbe emettere delle obbligazioni per finanziare le opere pubbliche. Credo che la BCE comprenderebbe”.

Un tale proposta, probabilmente, verrebbe considerata controversa dalla Banca centrale europea, soprattutto perché la legge vieta di finanziare i governi e chi ha dovuto combattere i casi giudiziari rispetto ai precedenti programmi di acquisto di obbligazioni. A criticare maggiormente una tale azione è Jens Weidmann, attuale presidente della Bundesbank e uno dei probabili successori di Draghi.

“Saranno le prime riunioni del nuovo consiglio e le prime sessioni del nuovo Parlamento europeo a discutere l’argomento”, ha dichiarato Borghi. La nuova posizione di leadership assunta dalla Lega la posizionerà in un ruolo dominante nella scelta della strategia italiana su posizioni importanti all’interno dell’UE, come quelli all’interno del consiglio e della Commissione europea.

Molto dipenderà dalle strategie di Germania e Francia: se i due Paesi riusciranno a mettere un loro rappresentante al posto di Draghi, l’Italia potrebbe avere qualche chance, altrimenti francesi e tedeschi chiederanno un seggio escludendo di fatto il nostro Paese.

Per raggiungere posizioni importanti, la Lega dovrà cercare alleanze all’interno dell’UE, che vadano oltre gli ideali politici. A breve, prima di Draghi, lasceranno sia Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, e Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli Affari Esteri.

La posizione di Ignazio Visco, che fa parte del Consiglio Direttivo della BCE, non può essere considerata di natura politica, in quanto le decisioni vengono prese in base alle proposte del consiglio. Conte ha più volte ribadito la necessità che l’Italia abbia una rappresentanza adeguata nel quadro istitutivo europeo.

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