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I leader dell’UE non sono d’accordo sul pacchetto di salvataggio economico

I leader dell’UE non sono riusciti a concordare sul fondo di recupero da 750 miliardi di euro per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus, ma la Germania ha definito i negoziati “costruttivi”. La cancelliera Angela Merkel ha affermato che “i ponti che dobbiamo ancora costruire sono grandi, è vero, ma è stata una discussione in un’atmosfera molto costruttiva”.

Diverse nazioni del Nord Europa si oppongono al piano che prevede di erogare 500 miliardi di euro di sovvenzioni da parte dell’UE. Insistono invece sui prestiti. L’Italia e la Spagna, le più colpite dal Covid-19, otterrebbero i maggiori pacchetti di aiuti. Il tutto si è svolto in videoconferenza, ma si spera che ulteriori colloqui a luglio saranno fatti faccia a faccia.

Svezia, Danimarca, Austria e Paesi Bassi affermano che il fondo UE proposto è troppo grande e insistono affinché gli eventuali fondi erogati alla fine debbano essere rimborsati.

In precedenza Christine Lagarde, presidente della BCE, ha affermato che le economie dell’UE si stanno dirigendo verso una drammatica caduta. La Merkel ha invece dichiarato: “Era chiaro che non avremmo raggiunto un risultato, ma continueremo le discussioni a metà luglio. Oggi è stato sostanzialmente un primo scambio ed è stata una discussione molto concreta. Nessuno ha messo in dubbio che la Commissione europea avrebbe emesso obbligazioni. Non è però esagerato affermare che stiamo affrontando la più grande sfida economica nella storia dell’Unione europea”.

La Commissione europea, che elabora le leggi dell’UE, ha chiamato il piano “Next Generation EU”. L’idea è quella di indirizzare gli aiuti soprattutto in settori promettenti come le tecnologie digitali e verdi, senza sostenere le vecchie industrie in difficoltà. Le sovvenzioni sarebbero finanziate consentendo alla Commissione di assumere prestiti sui mercati finanziari, con impegni nazionali a carico del bilancio dell’UE a titolo di garanzia.

Il presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha affermato che “esistono divergenze di opinioni su varie questioni, ad esempio le dimensioni complessive del piano Next Generation EU, sull’equilibrio tra sovvenzioni e prestiti”. Tradizionalmente l’UE aiuta gli Stati membri attraverso prestiti, che devono essere rimborsati, sebbene i termini possano essere generosi.

La Spagna e l’Italia hanno visto il maggior numero di decessi nell’UE durante la crisi del coronavirus e, sulla scia della crisi finanziaria, sono particolarmente interessati alle sovvenzioni piuttosto che ai prestiti che si aggiungono al loro debito pubblico.

La Commissione prenderebbe in prestito dai mercati finanziari per raccogliere fondi per le sovvenzioni e il denaro verrebbe rimborsato a rate, dopo aver aumentato le entrate dell’UE dalle imposte. Il rimborso verrebbe ripartito su 30 anni tra il 2028 e il 2058.

La Commissione prevede:

  • Una tassa sul carbonio basata sul sistema di scambio di quote di emissioni.
  • Una tassa digitale.
  • Una tassa sulla plastica non riciclata.

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