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Come spostare il domicilio sanitario

Spesso le persone, per i motivi più disparati, sono tenute ad allontanarsi da casa per mesi o un lasso di tempo maggiore, ad esempio per lavoro o per studio.

In tali casi potrebbe sorgere il bisogno di chiedere l’assegnazione transitoria ad un nuovo medico di famiglia in modo da non dover ritornare a casa per potersi sottoporre alle cure mediche.

È possibile richiedere ed ottenere il c.d. domicilio sanitario, ovvero, l’iscrizione temporanea, per un lasso di tempo che non sia inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno, eventualmente rinnovabile, presso l’Agenzia Sanitaria Locale (ASL) competente (cioè diversa da quella di residenza).

Che cosa è il domicilio sanitario?

Con il termine “domicilio sanitario” si fa riferimento all’iscrizione temporanea presso l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) diversa da quella di residenza.

Questa iscrizione può durare da un minimo di tre mesi a un massimo di un anno, con possibilità di rinnovo. È pensata per chi, per motivi di studio, lavoro o altre necessità, si trova a vivere in una zona diversa rispetto alla propria residenza ufficiale.

Il domicilio sanitario permette, infatti, di accedere ai servizi sanitari della nuova ASL come se si fosse residenti in quell’area.

Come fare richiesta?

Per poter ottenere il domicilio sanitario bisogna, come prima cosa, recarsi presso l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) del luogo di residenza, al fine di richiedere la cancellazione del medico curante precedentemente assegnato.

Dopo aver effettuato la disdetta, è necessario rivolgersi all’ASL del luogo in cui si è temporaneamente domiciliati o dimoranti.

Così da presentare la richiesta al competente ufficio. Per far ciò, occorre compilare un apposito modulo, da scaricare direttamente dal sito web dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) o fornito direttamente dall’ufficio territoriale competente.

Questo modulo deve essere compilato in tutte le sue parti. Alla richiesta compilata, bisogna allegare la documentazione richiesta, che in genere è composta da:

  • Un documento di identità in corso di validità (carta di identità, patente, passaporto, ecc.);
  • La tessera sanitaria in corso di validità;
  • L’attestazione di avvenuta cancellazione dall’Azienda Sanitaria Locale del luogo di residenza anagrafica;
  • La certificazione che attesti il motivo alla base dell’istanza, solitamente indicato nel modulo di richiesta del domicilio sanitario.

Ad esempio, se la richiesta è per motivi di lavoro, bisogna presentare l’ultima busta paga per attestare l’impiego in ina località differente; in caso di motivi di studio, è richiesto l’attestato di iscrizione all’istituto scolastico, al corso di studi, o alla facoltà universitaria.

Se il domicilio sanitario è giustificato da  motivi di salute, serve una certificazione rilasciata da un medico specialista che confermi la necessità di cure specifiche nella nuova località. Se la motivazione è l’assistenza a un familiare, è necessario presentare una dichiarazione che attesti questa necessità insieme alla documentazione che certifica l’invalidità del soggetto.

Infine, in caso di ricovero in un istituto di cura o in una casa di riposo, bisogna fornire un certificato medico che attesti l’esigenza di cure oppure una dichiarazione dell’istituto, o un’autocertificazione che dichiari la degenza.

Che succede dopo aver ottenuto il domicilio sanitario?

Dopo aver ottenuto il domicilio sanitario è possibile scegliere un nuovo medico di famiglia ed eventualmente il pediatra per i propri figli, consultando l’apposito elenco disponibile presso gli uffici del distretto sanitario di nuova appartenenza oppure, scaricabile direttamente dal sito web.

Nonostante, come anticipato, il domicilio sanitario sia uno strumento funzionale a garantire un’assistenza sanitaria di natura provvisoria.

In caso di trasferimento non superiore a 12 mesi, è possibile rinnovare la richiesta al fine di ottenere una proroga del beneficio, ove la permanenza dovesse protrarsi per un lasso di tempo ulteriore, fermo restando però il termine massimo dei 12 mesi sopra citato.

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