Cresce il numero di scoraggiati che non cerca lavoro

Il lavoro in Italia continua a rappresentare un grande problema sia per i più giovani che per i lavoratori in età avanzata. L’Istat ha reso noto che oltre all’enorme numero di disoccupati, che ormai ha raggiunto l’11% della popolazione in età lavorativa, aumenta il numero dei, cosidetti, scoraggiati. Sono circa 1,6 milioni le persone che, avendo cercato a lungo un lavoro finiscono con il rinunciare. Si tratta del numero più alto dal 2004, ossia da quando l’Istat ha cominciato a registrare le serie storiche di questo dato. Questo dato la dice lunga sull’attuale situazione del mondo del lavoro, un mondo sempre più chiuso caratterizzato da aziende che licenziano molto più facilmente di quanto non assumano.

Se, poi, cerchiamo di fare una panoramica a 360 gradi il risultato, se possibile, è ancora più negativo di quanto non si possa immaginare. Se analizziamo l’intero dato sulla disoccupazione italiana scopriamo che le persone senza un impiego sono circa 2,87 milioni.

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Le 10 migliori società al mondo dove lavorare

La classifica delle migliori multinazionali del mondo, realizzata da Great Place to Work, ci permette di analizzare alcuni dati interessanti ed estrapolare una lista delle migliori società del mondo in cui si potrebbe ambire a lavorare. Quello che più dispiace, ovviamente, è che in questa speciale classifica non compaia nemmeno un gruppo italiano (anche se era facile aspettarselo). D’altronde lo studio realizzato da Great Place to Work analizza le 251 multinazionali più importanti del mondo valutando, per ognuna, l’orgoglio per il lavoro da parte dei dipendenti, la fiducia nel management e, non per ultimo, i buoni rapporti con i colleghi. Tutto ciò permette di capire quali siano le aziende che offrono al lavoratore le migliori condizioni per svolgere al meglio la propria attività quotidiana.

Ovviamente non si parla solo di benessere economico, cioè di aziende dove gli stipendi sono più alti rispetto ad altrove, ma di benessere sociale, ossia di quelle aziende che “curano lo stare bene” del lavoratore attraverso una equa retribuzione, elasticità negli orari d’ufficio, l’organizzazione di attività extra lavorative, ecc.

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Lavoro: un giovane su 2 è precario

Ancora brutte notizie dal fronte dell’occupazione in Italia. Secondo l’ultimo rapporto diffuso dall’Ocse, infatti, ben 1 giovane su 2 è precario e ben il 36,2% dei giovani è disoccupato, ossia non studia e non lavora. Questi dati sono estremamente allarmanti perchè ci indicano, ancora una volta, che stiamo correndo il rischio di creare una generazione di ragazzi senza futuro, ossia di giovani che non avranno le stesse possibilità di crescita (in termine di benessere sociale) dei propri genitori. Oggi molti giovani hanno un lavoro (quando ce l’hanno) che non consente loro di essere indipendenti e di guardare al futuro con ottimismo. Non a caso sono diminuite drasticamente il numero di giovani coppie che si appresta ad acquistare un immobile così come si è alzata drasticamente l’età media in cui ci si stacca dalla famiglia di origine.

Per comprendere meglio questo fenomeno è importante sapere che il tasso di disoccupazione giovanile è passato dal 21,6% del 2007 al 36,2% di oggi mentre il saggio di disoccupazione di lungo periodo (oltre 12 mesi) è passato dall’8% al 15,8%. Si tratta di dati disarmanti che testimoniano il declino del nostro mercato del lavoro, un mercato che penalizza sempre di più le nuove leve.

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Come inventarsi un lavoro quando non c’è

Il problema italiano, ma più in generale europeo, è quello della mancanza di lavoro specialmente tra i più giovani dove la disoccupazione ha raggiunto il 36%. Se fino a qualche anno fa ci si lamentava perchè il lavoro che veniva offerto ai ragazzi era precario ora il problema è che non c’è più nemmeno quello. E cosa si può fare quando il lavoro non c’è? Bisogna inventarselo cercando delle soluzioni alternative al classico posto da dipendente che, ormai, è diventato una vera e propria rarità. Ovviamente detto così sembrerebbe un gioco da ragazzi ma la realtà è tutt’altra cosa. Inventarsi un lavoro in questo contesto economico è estremamente difficile ma in alcuni casi rappresenta l’unica soluzione per aver eun entrata che permetta il proprio sussestamento.

Ovviamente il campo che offre le maggiori possibilità creative è quello relativo al web dove, ancora oggi, molti settori sono totalmente inesplorati. Tuttavia spesso internet rappresenta solo uno strumento, un mezzo per raggiungere e soddisfare le esigenze di altre persone. Perchè proprio da questo si deve partire per riuscere nella difficile impresa: trovare una necessità, un’esigenza delle persone che è ancora insoddisfatta e organizzarsi al meglio per offrire un servizio adeguato.

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Estate, tempo di lavoro per i giovani

Finite le scuole per molti giovani è ora di trovare qualche buon lavoro estivo con cui poter guadagnare i soldi necessari a togliersi qualche piccolo sfizio o per organizzare una piacevole vacanza prima di riprendere gli studi nel mese di settembre. Molti studenti universitari, poi, approfittano dei lavori estivi per mettere da parte un po di soldi con cui spesarsi per l’intero inverno… insomma qualsiasi sia lo scopo trovare un impiego provissorio per l’estate è molto importante per i ragazzi. Inoltre può anche essere un’ottima opportunità per fare un po di esperienza che tornerà utile quando si avranno terminato gli studi e si entrerà definitivamente nel mondo del lavoro. Tuttavia il particolare contesto economico che stiamo attraversando rende questa ricerca particolarmente complessa: di lavoro ce n’è molto poco e, spesso, viene sottopagato.

Per questo occorre rimboccarsi le maniche e metterci tanta buona volontà perchè la ricerca potrebbe essere anche molto lunga. Noi vogliamo dare qualche semplice consiglio che potrebbe aiutare i ragazzi (anche senza nessuna esperienza) a trovare un lavoro per l’estate che, oltre a permettere di guadagnare un po di soldi, permetta anche di fare un po di esperienza.

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