Scoppia il caso Electrolux: cosa rischiano i lavoratori?

Scoppia il caso Electrolux dopo che l’azienda ha più volte fatto sapere che i dipendenti dei suoi stabilimenti devono accettare condizioni economiche inferiori a quelle attuali altrimenti le fabbriche verranno chiuse e la produzione spostata in Europa dell’est. Tutto ciò ha destato un vespaio di reazioni contrastanti: da un lato coloro che “capiscono” il motivo dell’azienda interessata a rimanere competitiva sul mercato, dall’altro coloro i quali denunciano un vero e proprio ricatto da parte della dirigenza dell’Electrolux che, di fatto, avrebbe messo i lavoratori di fronte ad uno scenario assurdo.

electrolux

Per capirci qualche cosa in più cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento cercando di lasciare in disparte le considerazioni personali. Insomma cerchiamo di ragionare nella maniera più imparziale (e se vogliamo insensibile) possibile!

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Buste paga: ecco quanto ti trattengono di tasse

Non si fa altro che parlare di crisi e di quanto le aziende siano in sofferenza arrivando, spesso, a dover affrontare la scelta più drastica, ossia la chiusura. Uno dei problemi maggiori è l’alto costo dei lavoratori che, in un momento in cui si vende poco o niente, diventa una spesa difficile se non insostenibile. Tuttavia (e qui sta la beffa) a questo alto costo dei lavoratori con busta paga non corrisponde un alto reddito di questi ultimi. In sostanza oltre un terzo della retribuzione finisce in oneri e tasse e, quindi, pur venendo pagati dall’azienda non vanno a finire nelle mani del lavoratore.

buste paga povere

Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, infatti, il costo medio di un’ora di lavoro in Italia è di 28 euro circa ma la retribuzione oraria reale, diciamo il netto che il lavoratore percepisce, è di sole 19 euro. Un dato che ci conferma, ancora una volta, come uno dei peggiori paesi europei.

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Wedding planner: un’opportunità di lavoro per i giovani

In un paese dove la disoccupazione giovanile vola oltre il 40% il lavoro bisogna “inventarselo” puntando sulle proprie abilità. Un settore estremamente interessante è quello del Wedding Planner, ossia quella figura professionale che si occupa di organizzare matrimoni. Si tratta di un lavoro estremamente interessante che può dare grandi soddisfazioni in termini economici. Ma non crediate che diventare weddin planner sia facile: si tratta di una professione impegnativa che richiede delle grandissime competenze e capacità in settori completamente diversi tra loro. Questo perchè chi organizza matrimoni deve organizzare e coordinare tantissimi aspetti diversi, dal menù alla chiesa passando per gli addobbi floreali, il servizio fotografico e quant’altro. Il tutto offrendo al cliente la garanzia di un giorno davvero unico e speciale. Insomma fare il wedding planner è una professione impegnativa ma che può dare delle interessanti soddisfazioni economiche.

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Ma come ci si può approcciare a questo lavoro in maniera professionale? E, sopratutto, come muovere i primi passi per far conoscere e apprezzare le proprie capacità?

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Disoccupazione: è nuovo record

Ancora brutte notizie dal fronte occupazionale. Nel nostro paese la disoccupazione ha toccato un nuovo record raggiungendo il 12,2%, valore massimo dal 1977, ossia da quando se ne tiene traccia. Il tutto proprio nell’anno, il 2013, che moltissimi economisti definivano essere quello della rinascita. Un timido segnale di miglioramento sembrerebbe arrivare dal fronte dei giovani visto che la disoccupazione per chi ha meno di 35 anni si attesta sul 38,5%, in calo di 1,3 punti rispetto alle precedenti rilevazioni. Tuttavia vorrei smorzare subito facili entusiasmi perchè, a mio avviso, questo leggerissimo miglioramento è dovuto solo ed esclusivamento al periodo di riferimento… ossia l’inizio della stagione estiva dove molti giovani trovano un lavoro temporaneo per 2 o 3 mesi specialmente nel settore turistico, balneare e ristorativo. Insomma il classico fuoco di paglia pronto a sgonfiarsi a Settembre.

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Ma la ripresa che doveva caratterizzare il 2013 dove è finita? Cosa sarà dell’Europa e, in particolare, del nostro paese? Abbiamo ancora speranza di poter rialzare la testa o dobbiamo rassegnarci ad un’economia stagnate fatta di aziende che chiudono e di giovani (e non) senza lavoro?

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La Fao di Roma cerca personale qualificato

A chi non piacerebbe lavorare alla Fao? Sicuramente si tratta di uno dei posti di lavoro più ambiti del mondo per via degli stipendi, sicuramente sopra la media, e per il prestigio che può dare (sia a livello di curriculum che di formazione) un’esperienza di questo genere. Bene allora, perchè l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni unite sta cercando del personale per la propria sede di Roma situata nella splendida cornice del Circo Massimo. In particolare la Fao sta cercando delle figure lavorative in ambito economico e statistico tra cui un senior policy offer, partnership officer e fisheries system developer. Ma vediamo tutto nel dettaglio così da capire come e quando effettuare la propria candidatura e sperare di rientrare nei fortunati che potranno guadagnare per 1 o 2 anni almeno uno stipendio variabile tra i 46 mila e i 97 mila dollari netti.

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Stipendi assolutamente interessanti specialmente in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando dove, con una disoccupazione oltre il 12%, appare evidente che le aziende, loro malgrado, preferiscono licenziare il personale invece che assumere nuove figure lavorative.

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