Borse, in Giappone nasce il terzo big mondiale

Anche se in Europa la notizia non ha avuto il risalto che meritava, considerate le priorità locali in merito alla gestione della crisi economico finanziaria che sta riguardando tutti i membri dell’Eurozona (e non solo), in Giappone negli ultimi giorni è avvenuto un evento davvero storico, in grado di mutare parzialmente gli equilibri borsistici mondiali.

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Mediaset sotto i 2 euro ad azione

Mediaset mai così male. Dall’inizio dell’anno il titolo ha perso il 56% del suo valore raggiungendo ieri il record negativo di 1,99 euro ad azione. Dopo aver perso un ulteriore 3,8% il titolo mediaset scende sotto la soglia psicologica di 2 euro ad azione per una capitalizzazione complessiva di soli 2,35 miliardi. In più, all’orizzonte, ci sono tutte le incertezze per il suo futuro in Spagna, dove la raccolta pubblicitaria è a rischio, e in Italia dove gli ascolti continuano ad essere sotto le attese.

Insomma per Mediaset si prospettano mesi difficili sotto diversi punti di vista. Per quanto riguarda le televisioni italiane del gruppo c’è da sottolineare che gli ascolti di alcuni programmi storici (come ad esempio il tg5) sono in calo attestandosi sotto le aspettative.

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Gasolio a 1,575 euro: consumatori in rivolta

Il prezzo del gasolio ha toccato un nuovo record storico (a quota 1,575 euro al litro) e le associazioni dei consumatori muovono sul piede di guerra. Federconsumatori e Adusbef guidano la carica delle organizzazioni di tutela dei diritti dei cittadini contro questi rincari definiti – dalle stesse – “ingiustificati”, invocando l’intervento del nuovo governo affinchè si possa porre fine a una crescita davvero dannosa per le tasche degli italiani.

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Il 42% degli italiani teme di perdere il lavoro

Secondo quanto afferma la recentissima ricerca dell’Osservatorio Confesercenti – Ispo, il 42% degli italiani teme di perdere il proprio lavoro. Una percentuale di per sé piuttosto elevata, che tuttavia esprime tutta la drammaticità del dato solamente se confrontata a quanto veniva riscontrato ad inizio dell’estate, quando, ad essere preoccupati per la propria occupazione, era “appena” il 27% degli italiani.

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L’Agcom taglia le tariffe dei cellulari

La notizia è di qualche giorno fa ma, a quanto pare, è passata un po in secondo piano. Si tratta di una novità che dovrebbe permettere agli italiani di risparmiare sulle tariffe dei telefonini grazie ad un taglio deciso dall’Agcom che permetterà di abbassare le tariffe di circa 2 centesimi al minuto con tutti gli operatori (Tim, Vodafone, Wind e H3g). La notia è arrivata dopo una lunga trattativa con gli operatori che, ovviamente, si sono opposti ai tagli voluti dall’agenzia ma che alla fine sono state costrette ad accettare.

Per i cittadini si tratterà di un risparmio non indifferente che si può calcolare nell’ordine del 20% mentre per le compagnie telefoniche di una diminuzione significativa delle entrate. Tuttavia i numeri parlano chiaro: le tariffe dei cellulari in Italia sono tra le più alte d’Europa.

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Riforma dei contratti di lavoro: cosa accadrà?

Negli ultimi giorni si sono profilate alcune nuove riforme che il governo Monti potrebbe lanciare nella larga pentola delle iniziative strutturali richieste dall’Europa per poter ristabilire la serenità sui mercati finanziari. Iniziative che si preannunciano ben poco gradevoli (per riprendere le parole dello stesso neo-premier), ma che potrebbero rendersi impellenti già nella prossima settimana.

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