Mutui, richieste in calo dell’8% a metà 2011

Brusco calo delle richieste dei mutui casa italiani durante la prima metà dell’anno. Questo dato, seppur provvisorio in quanto si riferisce solo ai primi 6 mesi del 2011 permette di capire quanto sia difficile il momento che stiamo attraversando e di come la crisi non sia stata ancora messa definitivamente alle spalle. Non a caso, noi di economyonline.it, vi avevamo già ampiamente messo al corrente delle difficoltà che l’economia del vecchio continente sta attraversando. Questo, ovviamente, si rispecchia sui mutui ed è una delle conseguenze  del crollo del mercato immobiliare che le organizzazioni di settore denunciano ormai da 2 anni e più.

Tornando ai mutui è ovvio che un calo dell’8% della domanda sia un dato davvero allarmante. A sostenerlo è il sito web mutuisupermarket.it, secondo cui le domande di finanziamento immobiliare ipotecario da parte delle famiglie italiane nel mese di giugno avrebbero fatto riscontrare un passo indietro del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per una retrocessione record dagli inizi del 2007 ad oggi.

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La BCE rialza i tassi, e non è finita qui

La Banca Centrale Europea ha recentemente innalzato il livello dei propri tassi ufficiali di riferimento per le operazioni principali, portando la soglia dall’1,25% all’1,50%, con un apprezzamento del tasso ufficiale di 25 basis points, esattamente in replica di quanto già avvenuto alcuni mesi fa. Noi di economyonline.it avevamo ipotizzato anche la possibilità che il tasso di interesse rimanesse fermo all’1,25% in attesa degli ulteriori sviluppi della risoluzione del problema Grecia. Insomma una brutta notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile e per tutti coloro dovranno prendere un fiannziamento per la casa nei prossimi mesi, cosa che non andrà certo a risollevare il mercato immobiliare italiano fermo, ormai da mesi, tanto da far registrare un -8% di crescita nel primo semestre 2011.

Si tratta del secondo rialzo dal livello minimo storico pari a un punto percentuale e, probabilmente, non sarà affatto l’ultimo del 2011.

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Tassi: rialzo o non rialzo… questo è il problema?

Nel mese di aprile, la Banca Centrale Europea ha portato in rialzo di 25 basis points il tasso ufficiale di interesse di riferimento, trascinando il consolidato 1% al nuovo livello pari all’1,25%. Ora il dilemma è: i tassi di interesse saranno nuovamente aumentati? A domandarselo sono, soprattuto, le famiglie che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile e che potrebbero essere penalizzate da un ulteriore aumento dei tassi. Ovviamente molto dipende dalla fiducia che la BCE ha per la crescita dell’economia dell’eurozona per i prossimi anni, crescita che potrebbe essere rivista con stime al ribasso da qui alla fine dell’anno. Proprio per questo non è escluso che si decida di lasciare le cose così come sono in attesa di tempi migliori.

Ma andiamo con ordine. Come dicevamo ad Aprile la Bce ha deciso di uumentare i tassi di interesse. Ad accorgersene sono stati soprattutto i titolari di mutui a tassi di interesse variabile indicizzati al TUR della BCE, che hanno visto le proprie rate rincarare nel corso delle ultime due mensilità.

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Disoccupazione giovanile ai massimi da 7 anni

Secondo quanto comunicato dall’Istat, la disoccupazione giovanile in Italia avrebbe toccato i massimi livelli dal 2004, con un livello medio dei giovani privi di un’occupazione pari al 29,6% del totale durante il primo trimestre dell’anno, e con picchi di preoccupazione in alcune regioni del Sud, dove si tocca non raramente la proporzione di un giovane disoccupato su due. Questo, di fatto, contribuisce ad appesantire la già difficile situazione delle famiglie italiane nelle quali i giovani rimangono fino a ben oltre i 30 anni, caso unico in Europa.

 

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Saldi, l’inizio non è incoraggiante

Il 2 luglio ha preso il via la stagione dei saldi estivi. Una stagione molto attesa dai consumatori (nella speranza di fare dei buoni affari a costo ridotto) e dai negozianti (che speravano di poter rilanciare almeno parzialmente le proprie vendite al dettaglio), ma che rischia di esser partita con il piede sbagliato. Secondo quanto afferma Codacons, infatti, nonostante il discreto afflusso di persone nelle principali vie dello shopping italiano, le vendite sarebbero state abbastanza deludenti, facendo registrare una contrazione media di 5 punti percentuali rispetto al livello delle vendite riscontrate nello scorso anno.

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Fiat, pronte le nuove mosse per scalare Chrysler

I piani per predeterminare le mosse che porteranno Fiat ad acquisire una partecipazione di controllo maggioritario assoluto in Chrysler sono oramai pronti. Quello che si prospetta per la casa torinese è un passo estremamente importante e delicato perchè potrebbe segnare la svolta per un possibile ritorno sul mercato degli states, ossia uno dei più grandi e ricchi del mondo, utilizzando proprio la rete vendita della casa automobilistica di Detroit. Ovviamente, ancora, ci sono numerosi nodi da sciogliere ma quello che appare certo è che la partita si fa davvero molto interessante per il futuro del marchio italiano.

Il gruppo si appresta infatti a predisporre un veicolo di piccole dimensioni che rispetti i requisiti posti a suo tempo dal governo, licenziando di fatto la possibilità di poter metter mano su un’altra fetta della torta americana.

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