Come inventarsi un lavoro quando non c’è

Il problema italiano, ma più in generale europeo, è quello della mancanza di lavoro specialmente tra i più giovani dove la disoccupazione ha raggiunto il 36%. Se fino a qualche anno fa ci si lamentava perchè il lavoro che veniva offerto ai ragazzi era precario ora il problema è che non c’è più nemmeno quello. E cosa si può fare quando il lavoro non c’è? Bisogna inventarselo cercando delle soluzioni alternative al classico posto da dipendente che, ormai, è diventato una vera e propria rarità. Ovviamente detto così sembrerebbe un gioco da ragazzi ma la realtà è tutt’altra cosa. Inventarsi un lavoro in questo contesto economico è estremamente difficile ma in alcuni casi rappresenta l’unica soluzione per aver eun entrata che permetta il proprio sussestamento.

Ovviamente il campo che offre le maggiori possibilità creative è quello relativo al web dove, ancora oggi, molti settori sono totalmente inesplorati. Tuttavia spesso internet rappresenta solo uno strumento, un mezzo per raggiungere e soddisfare le esigenze di altre persone. Perchè proprio da questo si deve partire per riuscere nella difficile impresa: trovare una necessità, un’esigenza delle persone che è ancora insoddisfatta e organizzarsi al meglio per offrire un servizio adeguato.

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“Riparti con Eni”: sconti sulla benzina per le famiglie

Come abbiamo più volte sottolineato nel corso degli ultimi mesi il prezzo di benzina e gasolio finisce con l’incidere in maniera negativa sul potere di acquisto delle famiglie italiane. A questo proposito, quindi, è bene sottolineare tutte le iniziative che ci consentono di risparmiare sul pieno di carburante della nostra auto a partire proprio dall’iniziativa di Eni che, dal 16 giugno al 2 settembre, durante tutti i week end, applicherà delle tariffe particolarmente interessanti per tutti coloro faranno rifornimento in modalità Iperself . Parliamo di uno sconto tutt’altro che indifferente visto che siamo nell’ordine dei 20 centesimi al litro, ossia un risparmio di circa 10 euro per un pieno di carburante di un’auto di media cilindrata (calcolo effettuato su serbatoio di 50 litri).

Secondo l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, si tratta di “Uno sconto che io chiamo ‘scontone’ perché offriremo alle famiglie italiane prezzi bassissimi” rispetto a quelli solitamente applicati nei giorni feriali. L’iniziativa, che ha come testimonial dello spot tv Rocco Papaleo, è stata ribattezzata Riparti con Eni e vuole lanciare un chiaro segnale di come il paese abbia bisogno di “rimettersi in marcia” per scacciare l’incubo di questa crisi economica.

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Il 25% delle famiglie non riesce a pagare il mutuo

Mentre in Europa si continua a discutere su come uscire dalla crisi le famiglie continuano a doversi districare tra mille difficoltà. Secondo uno studio della commissione europea il 25% degli italiani non riesce a pagare il mutuo aumentando, di fatto, il rischio di insolvenza dei crediti delle banche. Si tratta di un dato estremamente significativo che permette di fotografare, perfettamente, il momento di difficoltà.  La colpa, secondo l’inchiesta, sarebbe dell’eccessivo peso delle tasse che avrebbe ridotto drasticamente il potere di spesa dei nuclei familiari costretti sempre di più a fare l’impossibile per far quadrare i conti alla fine del mese. Le banche, di conseguenza, continuano sempre di più ad evitare di elargire finanziamenti se non a chi è in grado di offrire delle solide garanzie.

In questo modo gli istituti di credito evitano di continuare a mettere in pancia crediti che difficilmente potrebbero essere recuperati specialmente perchè si è ancora ben lontani dall’aver superato questa crisi e, di conseguenza, il peggio potrebbe non essere ancora alle spalle. Il tutto si traduce in una difficoltà crescente per le giovani coppie che non riescono ad ottenere finanziamenti per acquistare un immobile e dare inizio ad una nuova vita indipendente.

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Stati uniti d’Europa: sogno o realtà?

Come avuto modo di sottolineare anche nei giorni scorsifinchè ogni paese dell’eurozona continuerà a guardare solo ai propri interessi l’avere una moneta unica continuerà ad essere più un peso che un vantaggio. Per questo alcuni leader europei stanno spingendo nella direzione di una maggiore coesione politica ed economica… insomma bisogna creare una sorta di Stati Uniti d’Europa. Solo in questo modo si potrà dare tregua ai debiti dei singoli stati, oggi sempre più soggetti alla speculazione, e rilanciare l’economia dell’intera area. D’altronde la crisi in Europa è scoppiata in maniera così violenta quando si è messo in dubbio il salvataggio di un paese, la Grecia, di cui si erano scoperti i conti “non proprio in ordine”. E’ come se in america non si desse per scontato che la California, che ha una montagna di debiti e sarebbe già tecnicamente fallita, non venisse aiutata dallo stato centrale. In piccolo è un po come se in Italia lo stato abbandonasse al proprio destino le regioni in difficoltà continuando ad erogare servizi solo a quelle più virtuose.

Insomma l’euro così come è stato fatto proprio non ha senso perchè far coesistere gli interessi di paesi diversi che in comune hanno solo la moneta ma che continuano ad avere delle politiche economiche profondamente diverse è estremamente difficile e ne abbiamo avuto la riprova visto che alla prima difficoltà i leader dell’eurozona si sono subito divisi.

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