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Anche la Francia in vena di austerity?

Nel suo primo discorso al parlamento, Jean-Marc Ayrault, il neo primo ministro francese, ha chiesto uno sforzo nazionale per far fronte al crescente debito pubblico. Insomma anche la Francia deve riportare sotto controllo le proprie finanze tanto che già dalle parole di Ayrault si incomincia a ventilare l’ipotesi di qualche dura riforma di austerity anche se molto lontana dallo “stile Monti”. Il discorso del premier francese ha giocato sull’orgoglio nazionale con la promessa di portare le finanze pubbliche sotto controllo e di far ripartire il paese evitando rischi di un contagio. Secondo un recente rapporto, infatti, il debito pubblico francese rischia di schizzare alle stelle entro l’anno prossimo proiettando la Francia verso la stessa “spirale del debito” di Spagna e Italia.

Didier Migaud, uno dei principali revisori del debito ed ex deputato socialista, ha dichiarato senza mezzi termini che la Francia sta entrando in una “zona pericolosa”, e che una “spirale del debito” non può essere esclusa. Insomma si corre il rischio di mettere in dubbio anche la credibilità del paese che può vantare la seconda economia dell’eurozona.
Francia poteva permettersi nessun slittamento a mantenere il proprio impegno a ridurre il disavanzo al 3% nel 2013, che il sig Migaud descritto come un “anno cruciale” in cui ci sarebbero “scelte difficili” che richiedono “severa disciplina”. La maggior parte dello sforzo, ha aggiunto, doveva venire da tagli di spesa. E i calcoli dell’agenzia, ha sottolineato, non ha preso in considerazione la spesa aggiuntiva che il presidente François Hollande ha promesso.

A questo proposito il premier Ayrault è stato attento a ripetere l’impegno del suo governo ad aderire al piano di riduzione del disavanzo, e mettere in guardia i francesi che “ci vorrà del tempo, e che sarà un’operazione estremamente difficile”.

Questo anche perchè la Francia crescerà meno del previsto con il PIL che è stato appena visto al ribasso, dal 0,7% al 0,3% nel 2012, e dal 1,7% al 1,2% nel 2013. Tra le misure che il governo di Hollande dovrà avviare quanto prima c’è un corposo taglio della spesa pubblica. Ayrault ha già fatto sapere che ogni ministro dovrà redigere un elenco dei risparmi che possano garantire migliore efficienza, al fine di attuare un congelamento della spesa nominale nella maggior parte dei ministeri.

Successivamente a questo primo passo il governo di Hollande proseguirà con un aumento graduale della tassazione che dovrebbe essere incentrato sulle imprese e le classi più agiate, e sarà attuato in due distinte fasi.

Tra le misure che dovrebbero essere approvate entro il 2012 spiccano l’aumento della tassa annuale di ricchezza, la rimozione dello scudo fiscale e l’aumento della tassazione sulle imprese, in particolare banche e compagnie petrolifere. Per ridare slancio ai consumi non verrà applicato l’aumento dell’Iva approvato dal precedente governo e, anzi, verrà ridotta su libri e biglietti del teatro.

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