Siamo alle solite. Dopo l’euforia iniziale per l’esito del voto di Domenica in Grecia che offre qualche chance al paese di cercare di rimanere nell’euro è stato rapidamente spento da una cascata di cattive notizie dalla Spagna, mettendo in dubbio, ancora una volta, la capacità dell’eurozona di proteggere i propri membri. Come dicevamo gli ultimi dati provenienti dalla Spagna e diffusi dalla banca centrale hanno mostrato che gli istituti di credito del paese dovranno fare i conti con un livello molto alto di crediti inesigibili e che i loro depositi continuano a diminuire velocemente. Così ecco che lo spread di Madrid torna a volare con i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni che volano al 7,18% un livello assolutamente insostenibile nel medio-lungo periodo.
Ovviamente tutto ciò si è ripercosso sui mercati azionari spagnoli e italiani: Madrid ha perso il 3%, e Piazza Affari ben il 2,8%. Proprio sull’Italia, oltre che sulla Spagna, si sono concentrate le vendite, ennesima riprova che è il nostro paese il prossimo obiettivo della speculazione complici, anche, i dati macro estremamente deludenti diffusi negli ultimi mesi.