Italia: è allarme disoccupazione

L’economia italiana è in fortissima sofferenza come testimonia il dato diffuso ieri sulla disoccupazione a Febbraio che con il 9,3% fa registrare il picco più alto da Gennaio 2004 con un aumento su base annuale del 16,6%. Questo significa che a Febbraio i disoccupati nel nostro paese sono aumentati di 335 mila unità rispetto allo stesso mese del 2011. Un dato disastroso che rende impossibile qualsiasi speranza di ripresa economica nel brevissimo periodo e fa capire quanto lavoro ci sia da fare prima che questo trend possa essere invertito. La situazione, infatti, diventa ancor più grave se si valutano i dati della disoccupazione giovanile, ossia dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni, che a Febbraio sale al 31,9%. Certo si potrebbe sembre vedere il rovescio della medaglia, ossia che la media della disoccupazione nell’eurozona è al 10,8%, che in Spagna è al 23,6% e che in Italia è “solo” al 9,3%.

Tuttavia proprio le caratteristiche della nostra economia, con l’alto debito pubblico che si avvicina pericolosamente a quota 2000 miliardi di euro, ci impongono di trovare al più presto un rimedio per far tornare le imprese ad assumere. Solo contenendo la disoccupazione su valori al di sotto dell’8%, infatti, è pensabile poter pensare ad una ripresa economica.

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Come gestire una vincita milionaria

Sul wall street journal è stato pubblicato un articolo estremamente controverso in cui si parla delle difficili scelte che dovranno affrontare i 3 vincitori della lotteria americana che si sono portati a casa, complessivamente, la bellezza di oltre 600 milioni di dollari. E’ ovvio che, in un momento di crisi economica come quella che stiamo attraversando, la scelta difficile è quella relativa a come arrivare alla fine del mese più che come gestire un patrimonio immenso ottenuto grazie ad una vincita. Tuttavia è comprensibile che una persona normale possa avere un primo momento di sbandamento nel dover gestire tutti questi soldi, soldi che difficilmente si sarebbero mai potuti gudagnare in una vita di lavoro. Negli Usa, ad esempio, vi è la possibilità di ottenere la vincita in un’unica soluzione o in 26 rate annuali, scelta che consente di gestire un po per volta il denaro e di non rischiare di bruciare l’intera vincita in pochi anni.

In Italia, invece, le vincite possono essere riscosse in un’unica soluzione nelle modalità espressamente indicate dalla società che gestisce il gioco. Il più famoso è, ovviamente, il superenalotto, l’unico che consente vincite lontanamente paragonabili a quelle americane. Tuttavia sembra che la possibilità di avere una rendita annuale faccia gola a tanti come testimonia il recente successo del win for life, gioco che consente di ottenere una rendita dai 1000 ai 10000 euro al mese per 20 anni.

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Quanto spendiamo per l’energia?

Ogni giorno qualsiasi azione eseguiamo consumiamo energia. Che sia accendere una lampadina, la televisione o il computer consumiamo energia elettrica così come quando andiamo a lavoro in auto consumiamo carburanti… in sostanza ogni nostro movimento ha un costo ben preciso che, in un contesto di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, necessita di essere ponderato con attenzione. Secondo le nostre stime una famiglia di 4 persone con 2 auto spende, mediamente, 100 euro al mese di energia elettrica e gas e circa 400 euro al mese di carburanti per i propri veicoli. Parliamo, quindi, di almeno 500 euro al mese necessari solo per sostenere il consumo di energia di cui le nostre abitudini necessitano. Ecco spiegato il motivo per cui ottimizzando al meglio queste abitudini possiamo ridurre sensibilmente il budget familiare da impiegare per sostenere queste spese di cui, spesso, nemmeno ci rendiamo conto.

Chi di noi ha mai pensato a quanto sta spendendo nel momento in cui utilizza un elettrodomestico o accende il riscaldamento della propria casa in inverno? Sono gesti che, ormai, vengono dati per scontati senza porsi l’interrogativo su quanto questi possano influire sul bilancio mensile del proprio nucleo familiare.

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Nel 2011 fallite oltre 11 mila aziende

La crisi continua a far sentire i propri devastanti effetti. Nel 2011, secondo la CGIA, hanno chiuso oltre 11 mila aziende (per la precisione 11.615) che, da sole, hanno contribuito a bruciare oltre 50 mila posti di lavoro. Un dato che dimostra quale sia la diffocltà delle aziende italiane sempre più in affanno per via della fortissima contrazione dei consumi e per la stretta sul credito messa in atto dalle banche che ha limitato fortemente la possibilità di ricorrere a finanziamenti e aperture di credito per superare il momento di difficoltà. Le aziende che hanno sofferto maggiormente nel corso del 2011 sono le piccole imprese, spesso a conduzione familiare e con massimo 4-5 dipendenti. E il trend sembra non voler invertire la rotta nemmeno nel corso del 2012 come testimoniano anche le ultime cronache che hanno raccontato dei suicidi dei piccoli imprenditori del nord.

Tra le regioni in testa alla classifica per il paggior numero di fallimenti, infatti, spicca proprio la Lombardia con oltre 2600 aziende che, nel corso del 2011, hanno chiuso i battenti. Al terzo posto si posiziona un’altra regione del nord, il Veneto, così come al 5° si posiziona l’Emilia Romagna e al 6° il Piemonte. Insomma il nord, a eccezione di Lazio e Campania, rispettivamente al 2° e al 4° posto, ricopre tutte le posizioni alte di questa triste classifica e rappresenta la zona più colpita del paese dai fallimenti delle imprese.

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Imu: detrazioni per terreni e case agricole

Il governo ha accettato alcuni emendamenti al decreto sulle semplificazioni fiscali tra cui quelli relativi all’IMU agricola, introducendo delle importanti detrazioni che renderanno meno pesante l’onere su alcune tipologie particolari di immobili. Ovviamente il voto è previsto per lunedì ma non ci dovrebbero essere problemi e, se tutto rientrerà nei piani del governo, il decreto dovrebbe essere effettivo entro la Pasqua. Le novità più interessanti, come abbiamo detto, sono quelle relative all’Imposta Municipalizzata Unica, la nuova tassa voluta dal governo e tanto discussa perchè, di fatto, reintroduce la tassazione sulle prime case. Le detrazioni che verranno introdotte con gli emendamenti riguarderanno l’IMU agricola e i fabbricati storici che potranno, così avere una tassazione agevolata sulla base di riduzioni fiscali che arriveranno fino al 50%.

Tra le altre cose ci sarà l’esenzione per gli immobili delle amministrazioni comunali e per le case popolari, così come per i fabbricati rurali siti nei comuni di montagna oltre i 1000 metri di altitudine. Per quanto riguarda gli immobili degli imprenditori agricoli professionali sarà ripristinato l’abbattimento al 25% della base imponibile.

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Spesa di Pasqua più cara: aumenti fino al 22%

I consumatori italiani si dovranno rassegnare ad una Pasqua all’insegna dei rincari. E’ questo quello che emerge dalle ultime analisi delle associazioni di categoria sull’andamento dei prezzi dei prodotti tipici di questo periodo dell’anno. Fare la spesa a Pasqua può costare fino al 22% in più rispetto allo scorso anno. In particolare gli aumenti riguardano i generi alimentari più caratteristici di questo periodo come le uova di cioccolata, la pizza pasquale, i carciofi e, ovviamente, le colombe. Secondo una stima di Help Consumatori il tipico pranzo pasquale potrà costare circa il 16% in più rispetto al 2011. Una famiglia di 4 persone spenderà, in media, 170 euro contro i poco più di 150 euro dello scroso anno. Gli aumenti sono da imputare al calo dei consumi e all’aumento del costo dei carburanti che hanno fatto lievitare le spese sostenute dalle aziende per il trasporto delle merci. Il tutto avrà delle forti ripercussioni sulle vendite che già si prospettano tra le più basse degli ultimi anni.

D’altronde questi rincari arrivano in un momento estremamente delicato per le famiglie visto che da questo mese le buste paga saranno più basse per via delle addizionali irpef regionali e comunali. Se a questo aggiungiamo che il prezzo di benzina e gasolio si sta orientando, sempre di più, verso i 2 euro è evidente quale possa essere lo stato d’animo del paese.

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