BTP Italia: il tesoro ne vende oltre 7 miliardi

Neanche le più rosee previsioni degli analisti avevano immaginato che si potesse arrivare a tanto: i BTP Italia hanno superato i 7 miliardi di euro con una domanda che ha lasciato sbalordito il tesoro italiano. L’obiettivo, infatti, era quello di raggiungere i 2 miliardi di euro mentre in realtà il collocamento ha permesso al tesoro di recuperare quasi il quadruplo, ossia 7,29 miliardi di euro. Insomma gli italiani credono nell’economia del paese e investono nei titoli di stato approfittando della possibilità, offerta per la prima volta con questo BTP Italia, di acquistare direttamente via web comodamente da casa o dall’ufficio utilizzando una piattaforma abilitata per il trading online. Ma cosa ha spinto veramente gli italiani a investire i propri risparmi in questo strumento?

In effetti una forte spinta è stata data dal fatto che il BTP Italia avrà una remunerazione fissa, che è stata fissata alla quota del 2,45%, più una remunerazione legata all’inflazione italiana che, secondo le stime, dovrebbe aggirarsi intorno al 2,3% portando il rendimento effettivo al 4,83%. Senza contare che l’Iva, che il governo potrebbe decidere di aumentare ad Ottobre, potrebbe far lievitare ancora di più l’inflazione aumentando il rendimento del titolo.

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5 lavori alternativi per uscire dalla crisi

Con la disoccupazione giovanile al 28% sono sempre di più i ragazzi sotto i 35 anni di età che faticano a trovare un impiego. Nonostante la fatica di anni di studio, infatti, anche chi ha conseguito una laurea fatica a trovare un lavoro visto che le aziende sono più propense a licenziare che ad assumere. Tuttavia, con un po di inventiva e tanta buona volontà è possibile sfruttare alcune delle proprie capacità per trovare un lavoro, per così dire, “alternativo”. Tra i giovani, per esempio, ci saranno tantissimi ragazzi che sanno usare molto bene i social network ma quanti di loro hanno pensato di sfruttare questa capacità anche per trovare un lavoro presso qualche azienda? Eppure il social media specialist è una figura estremamente ricercata.

Proprio per questo abbiamo voluto raccogliere, in questa guida, una serie di 5 lavori alternativi adatti ai giovani (ma non solo) con cui è possibile uscire dalla crisi e smarcarsi dal concetto di lavoro come lo abbiamo inteso fino ad oggi. Sono lavori che possono essere svolti anche senza una preparazione scolastica o accademica apposita ma, semplicemente, sfruttando le proprie passioni, conoscenze e capacità.

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Mediaset: calano utili e raccolta pubblicitaria

Brutte notizie in casa mediaset: dopo che il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio di esercizio rilevando una perdita dei ricavi e degli utili della società il titolo ha perso il 4% a Piazza Affari nella sola giornata di mercoledì arrivando alla quotazione di 2,20 euro ad azione. I conti del colosso televisivo hanno risentito del difficile contesto economico e del conseguente calo della raccolta pubblicitaria che ha fatto sprofondare gli utili dai 352 milioni del 2010 ai 225 milioni dello scorso anno con la posizione finanziaria netta che passa da -1.590,2 milioni a 1.775,50 milioni di euro. In particolare Mediaset ha risentito della forte crisi italiana che ha caratterizzato la seconda metà del 2011 riducendo sensibilmente la raccolta pubblicitaria tanto che il gruppo sta elaborando, in questi giorni, un piano per ridurre sensibilmente i costi di gestione (si parla di tagli per 250 milioni di euro da qui al 2014).

Non a caso è stata ridotta sensibilmente anche la cedola che verrà distribuita agli azionisti, che scende a soli 0,10 euro contro i 0,35 del 2010, proprio per rafforzare la solidità del bilancio dell’azienda. Insomma vista la crisi è meglio che la liquidità venga lasciata in azienda, piuttosto che distribuita agli azionisti , così da garantire maggiore serenità nell’affrontare un 2012 che lo stesso Piersilvio Berlusconi vede come un anno estremamente difficile.

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Borse europee negative, spread a 316

Le Borse europee non riescono a riscattarsi dal trend negativo per la terza giornata consecutiva e regna quindi l’incertezza sui mercati finanziari di trading online a livello globale. Hanno contribuito al ribasso anche le parole di Bernanke secondo il quale “la situazione in Europa resta difficile”; il numero uno della Fed ha sottolineato come non ci sia alcuna intenzione di acquistare il debito dei Paesi europei in difficoltà e che gli istituti bancari americani hanno “esposizioni molto limitate nei confronti del debito europeo”. In occasione del discorso di Bernanke anche il segretario al Tesoro Timothy Geithner è intervenuto ricordando che l’UE ha tutti i mezzi per superare la crisi di debito sovrano che affligge alcuni dei Paesi membri, l’importante è che vengano rispettati i programmi avviati.


Piazza Affari risente del trend negativo e si prepara a chiudere in perdita, dopo aver assistito ad un rialzo dello spread che è tornato a quota 316 punti base dopo gli ultimi giorni in cui si era raffreddato fino al livello di 270 punti. C’è preoccupazione per la stagnazione economica e pesano gli ultimi dati macro economici in arrivo dalla Cina che hanno sentenziato un deciso rallentamento del colosso asiatico.

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Gli italiani riscoprono il trasporto pubblico

Con la benzina che continua a stabilizzarsi sempre più verso i 2 euro gli italiani corrono ai ripari e riscoprono i mezzi pubblici come alternativa alla propria auto. Già nei giorni scorsi avevamo parlato del ritrovato interesse per il bike sharing, la condivisione-noleggio di biciclette nelle aree urbane, strumento che consente di spostarsi all’interno delle città quasi gratis. Tuttavia è di ieri la notizia, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, che il settore del trasporto pubblico, ossia metro, bus e tram, ha registrato un vero e proprio boom nei primi mesi dell’anno, un successo dovuto, ovviamente, al caro benzina. Basti pensare che nelle principali città italiane come Roma, Milano, Firenze e Torino gli abbonamenti al trasporto pubblico sono aumentati, mediamente, del 20-30%.

Il primato, tra le grandi città italiane, spetta a Milano che registra un aumento del 33% per quanto riguarda gli abbonamenti mensili e del 20% per quelli annuali. Anche per quanto riguarda Roma i dati sono assolutamente di rilievo con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al tempo stesso i consumi di benzina e gasolio sarebbero dell’ordine del 20% rispetto ai primi 2 mesi del 2011.

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La crisi fa aumentare i prestiti per liquidità

A che punto sia la crisi e lo stato di salute dell’economia reale del nostro paese si può evincere anche dai dati diffusi nell’ultimo rapporto mensile di prestiti.it. Stando a quanto rilevato dal noto comparatore di finanziamenti aumentano dell’11,4%, su base annuale,le richieste di prestiti per liquidità mentre calano in maniera significativa i finanziamenti finalizzati, come quelli per l’acquisto di un’auto (che fanno registrare -6,5%) o quelli relativi all’acquisto di beni strumentali per le attività professionali (con un calo del 50%). Insomma quando si chiede un finanziamento lo si fa per ottenere liquidità, magari per affrontare delle spese relative alla vita di tutti i giorni, e non per acquistare prodotti o servizi come avveniva in passato. Questo, ovviamente, è un dato estremamente penalizzante per l’economia italiana in quanto sempre di meno si accede al credito per acquistare, rendendo ancora più critica la situazione delle imprese che vedono diminuire di mese in mesi gli ordinativi.

Un altro dato estremamente interessante che emerge dall’analisi condotta su oltre 30 mila richieste di prestiti è quello relativo all’importo mediamente richiesto. Si passa dai 17.550 euro di un anno fa ad un media di 11.500 di oggi. A dominare la classifica delle richieste di finanziamenti sono sempre gli uomini che rappresentano il 72% del totale con un’età media di 41 anni.

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