Assicurazioni: gli italiani sono pessimisti

Gli italiani, oltre a considerarsi ignoranti in materia di assicurazioni, sono anche estremamente pessimisti sul fatto che le polizze possano costare meno per effetto del ddl liberalizzazioni varato dal governo. Questo è quello che emerge da un’inchiesta realizzata da facile.it su un campione di oltre 300 automobilisti alle prese con il rinnovo della propria assicurazione auto. Insomma i guidatori italiani sembrano aver abbandonato ogni speranza sulla possibilità di veder allineati i costi delle polizze italiane a quelle degli altri paesi europei tanto che solo il 9% del campione intervistato pensa che i prezzi dell’rc possano scendere realmente. Un altro aspetto interessante che emerge dall’inchiesta realizzata dal noto comparatore di polizze assicurative è che gli intervistati sembrano apprezzare di più le misure che si pongono l’obiettivo di ridurre i costi delle tariffe sul breve periodo.

La paura, infatti, è quella che le compagnie, nel corso dei mesi, possano trovare delle soluzioni alternative per riaumentare i prezzi delle polizze annullando, o quasi, l’effetto del decreto sulle liberalizzazioni. La mancanza di fiducia è testimoniata dal 56% degli intervistati che dichiara di essere fiducioso nella riuscita del provvedimento del governo solo se le compagnie non riusciranno a trovare un escamotage per aggirare il decreto.

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Imu: aumenta quella per negozi e imprese

Nelle scorse settimane abbiamo ampiamente parlato dell’Imu (la nuova imposta municipale unica che va a sostituire l’ici) e dei suoi effetti sui proprietari di prime case. Tuttavia in questi giorni è stato lanciato l’allarme relativo alle attività commerciali. Secondo le prime stime, infatti, l’Imu per negozi e imprese subirà dei fortissimi rincari rispetto alla vecchia ici mettendo a rischio chiusura diverse attività commerciali. Seonco le stime di Giancarlo Santilli, presidente dei costruttori di Pesaro, l’Imu porterà un aggravio che va da un minimo del 30 ad un massimo dell’80% rispetto a quanto le aziende versavano con la vecchia ici e il tutto avviene in un contesto già fortemente provato dalla crisi economica che ha ridotto le vendite. Molto, infatti, dipende dai singoli comuni che possono decidere se applicare l’aliquota minima o massima a seconda delle proprie esigenze di cassa. Il problema è che la maggior parte dei comuni sembra abbia deciso di applicare l’aliquota più alta, scelta dettata dalla necessità di incassare quanti più soldi possibili per rimettere in ordine i bilanci.

Secondo un’inchiesta de ilsole24ore.com reallizzata da Gianni Trovati, una buona parte dei comuni sta applicando un’aliquota del 9,6 per mille invece di quella al 7,6 per mille indicata come riferimento del governo.

Il motivo è presto detto: essendo l’Imu un’imposta comunale ma che, a differenza dell’ici, per circa la metà del suo importo va allo stato gli enti locali sono costretti ad aumentare l’aliquota per recuperare quanti più soldi possibili.

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Giorno decisivo per lo swap della Grecia

Entro le 21 di oggi si conoscerà la percentuale definitiva di adesione degli investitori privati allo swap dei titoli di Stato della Grecia. Fino a ieri sera la percentuale di adesione era pari al 53% circa, ancora lontana da quel 90% ritenuto indispensabile per permettere ad Atene di scacciare il pericolo di un default. Il problema, infatti, susisterebbe se la percentuale di adesione dovesse fermarsi sotto il 75% comportando l’inevitabile crac della Grecia. Se, invece, la percentuale si assestasse sopra il 75% il governo del paese ellenico potrebbe far scattare l’adesione forzata per i creditori privati (ossia la cosidetta Cac) ma scatterebbero anche i Credit default swap e, proprio per questo, Atene punta ad ottenere un consenso di almeno il 90%. Tuttavia nella pratica è difficile capire cosa potrà succedere ad un risparmiatore in funzione dei vari scenari che si verranno a proporre.

Noi cercheremo di riassumere le varie possibilità grazie all’aiuto dello studio pubblicato dagli esperti de ilsole24ore che ha realizzato un test per spiegare gli effetti sugli investitori italiani. Ci permettiamo di aggiungere che un eventuale insuccesso della trattativa, ossia un risultato al di sotto del 75%, risultano assai improbabili. Molto più probabile è un risultato che oscilli tra il range del 75 e del 90%. Solo un risultato al di sopra del 90% potrebbe dare una spinta significativa ai mercati con risvolti interessanti per chi si occupa di trading online.

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Telelavoro: lo sogna una donna su 3

Anche se per molti può sembrare qualcosa di astratto, irrealizabile, il telelavoro si sta affermando come una realtà importante, al punto che ben 1 donna su 3 sogna di poter lavorare a distanza. Secondo un recente studio di casa.it, infatti, il 35% delle donne italiane desidererebbe lavorare da casa utilizzando le tante possibilità che il web e le nuove tecnologie mettono a disposizione. Secondo lo studio ben il 73% delle donne sostiene di poter lavorare usando il pc e il 65% dichiara di aver bisogno di una banda larga per poter trasferire i dati più rapidamente. Questo, ovviamente, renderebbe la propria professione meglio compatibile con gli impegni familiari e, sopratutto, con la cura dei propri figli. Tuttavia la cultura italiana in fatto di telelavoro è ancora molto arretrata e sono poche le società che consentono ai propri dipendenti di poter svolgere parzialemente o interamente la propria attività per via telematica. Nonostante questo ad oggi esistono diverse opportunità che consentono ad una donna o ad un uomo di svolgere un lavoro da casa senza doversi recare fisicamente sul posto di lavoro.

Si tratta di attività in proprio (basti pensare ad alcune categorie di liberi professionisti e a piccoli imprenditori che vendono servizi) ma, anche, di lavori alle dipendenze di imprese più evolute, dal punto di vista informatico, all’interno delle quali per alcune mansioni è prevista la possibilità di poter lavorare via web.

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Come funziona il modello 730?

Il 730 è un modello per la dichiarazione dei redditi che è stato introdotto nel lontano 1993 per permettere il rimborso delle imposte a credito in tempi brevi. Il 730, ovviamente, è un modello riservato a pensionati e lavoratori dipendenti che, così, possono ottenere il rimoborso senza dover aspettare i tempi biblici dei controlli degli uffici competenti. E’ molto utile anche per chi deve dichiarare dei redditi che vanno a integrare la pensione o lo stipendio da lavoro dipendente. Nel caso in cui dal modello emerga un credito questo verrà versato direttamente nella busta paga del mese di Luglio, altrimenti, in caso contrario la somma dovuta come imposta verrà sottratta dalla busta paga di Luglio o dal cedolino della pensione di agosto o settembre. Ovviamente, anche con le novità introdotte nel 2012, resta valida la possibilità di richiedere una rateizzazione delle imposte.

In questo articolo vedremo come funziona e chi deve compilare il modulo 730 così da togliere qualche dubbio a chi si appresta alla sua compilazione per la prima volta. Inoltre vedremo tutte le novità introdotte nel 2012 come la tassa piatta, le nuove disposizioni in materia di 5 per mills e i bonus per ristrutturazioni.

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Arriva il nuovo BTP “Italia” online

E’ stato presentato ieri dal vice ministro dell’economia Grilli e dal responsabile del dipartimento del debito pubblico, Maria Cannata, il nuovo prodotto destinato ai piccoli investitori denominato BTP ITALIA. Si tratta del primo titolo di stato negoziato direttamente online, invece che attraverso il solito sistema di asta riservata alla partecipazione di banche o di investitori istituzionali, e verrà immesso sul mercato il prossimo 19 Marzo. Questo nuovo btp online rappresenta un’innovazione importante (ricordiamo che è il primo btp di questo genere) su cui il governo punta molto per attirare l’attenzione dei piccoli risparmiatori. Secondo Grilli “gli investitori stranieri stanno tornando a comprare i titoli di Stato italiani e, avendo un debito imponente, non ci si può permettere di perdere il passo. L’obiettivo è stabilizzare la platea di chi investe nel debito pubblico italiano“. Insomma secondo il nostro vice ministro dell’economia e delle finanze questo nuovo titolo di stato permetterà di invogliare le famiglie e i piccoli risparmiatori a investire sul nostro paese.

Ovviamente sarà necessaria una prima fase di avvicinamento in cui sarà fondamentale offrire quanta più informazione possibile per dare la possibilità a tutti di comprendere le caratteristiche di questo prodotto e invogliare all’investimento anche chi non mastica finanza. Questo BTP Italia, infatti, seppur molto semplice e intuitivo richiede, comunque, un minimo di dimestichezza per poterne apprezzare le qualità.

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